Il litografo del Novecento italiano

Esposte fino al 26 giugno le opere di Ugonia custodite nella Pinacoteca della sua città natale

Claudio Casadio - Direttore Pinacoteca comunale di Faenza

Giuseppe Ugonia è litografo riconosciuto a livello internazionale fin da quando, poco più che trentenne, fece parte dal 1912 al 1914 del gruppo artistico e letterario che pubblicava la rivista "Eroica", espose a Brighton invitato dal Senefelder Club, vinse la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale del libro e dell'Arte grafica di Lipsia, partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia.
Ugonia però è sempre stato legato al suo centro di adozione, quella Brisighella dove ha vissuto tutti gli anni lavorativi della sua vita e da cui non solo non si è mai allontanato ma che ha sempre preso come soggetto delle sue opere. Brisighella ha sempre ricambiato questa sua predilezione, ospitando dal 1985 nell'ottocentesco palazzo dell'ex pretura un museo a lui dedicato.
E a Brisighella, nello scorso dicembre, è stata presentata un'importante pubblicazione dedicata all'attività artistica di Giuseppe Ugonia: una vera e propria rassegna d'opera, come è affermato anche nel titolo, curata con un'attenta ricerca da Giovanni Bianchi. La pubblicazione raccoglie quaranta litografie maggiori, prodotte dal 1909 al 1939, quattro quadri a olio del 1909, anno del suo arrivo a Brisighella, sedici disegni e quarantuno acquerelli. Completano l'opera la stampa di trentacinque lavori definiti soggetti litografici rilevanti, la pubblicazione di quattordici xilografie, presentate da uno studio di Gian Ignazio Cerasoli, otto tavole che riportano il lavoro di affrescatore e di disegnatore per i ricami della Chiesa dell'Osservanza. Ultimo capitolo del libro è dedicato, con ben ventisette tavole, all'attività di grafico svolta per la ditta di inchiostri Diletti, attiva a Brisighella dalla seconda metà dell'Ottocento agli ultimi decenni del Novecento.
Tale opera, realizzata presso la storica Tipografia Valgimigli di origini brisighellesi, permette un importante passo nella documentazione dell'attività dell'artista romagnolo. Non si tratta ancora di quel lavoro che Franco Bertoni ha auspicato in occasione della mostra Tuttugonia tenutasi a Brisighella nel 2012, "un contributo monografico che finalmente dia conto della vastità della sua opera - tra litografie, incisioni, disegni, acquerelli, progetti per le arti decorative - e delle relazioni intessute con altri artisti o esponenti del mondo culturale dell'Italia tra le due guerre", ma è sicuramente un passaggio notevole, quasi conclusivo.
La pubblicazione di Giovanni Bianchi ha consentito, tra l'altro, un'altra significativa realizzazione. Durante le fasi di ricerca infatti, lo studio presso i fondi della Pinacoteca Comunale di Faenza ha permesso di aggiornare la conoscenza delle opere di Ugonia nelle collezioni faentine. Frutto di vari acquisti, compresi quelli fatti nel 1932 dalla mostra d'Arte della Settimana Faentina, e portati da donazioni come quelle del dottor Paolo Galli o della signora Maria Grazia Masironi che nel 1975 donò una raccolta molto significativa di opere di Ugonia, nelle raccolte della Pinacoteca sono conservate più di sessanta opere dell'artista faentino di nascita e brisighellese d'adozione.
In occasione della presentazione della pubblicazione è sembrato non solo giusto ma inevitabile organizzare una mostra dedicata a questo fondo faentino di opere di Ugonia. Per dare un valore alla mostra è sufficiente affermare che delle quaranta litografie inserite nel capitolo iniziale della pubblicazione di Giovanni Bianchi, ben trenta sono presenti nella collezione della Pinacoteca faentina. Altra bella documentazione in mostra è data da alcuni disegni preparatori delle litografie e da sei acquerelli. Vari anche i lavori pubblicati per la prima volta nello studio di Bianchi. Tra questi due disegni dedicati a Faenza, con il campanile di Santa Maria ad Nives e la Madonna di Piazza del campanile municipale realizzati nel 1941, che forniscono quindi anche l'ultima testimonianza artistica di due monumenti cittadini coinvolti nelle distruzioni della Seconda guerra mondiale. Questi disegni, inseriti in una serie di sei opere da cui avrebbero dovuto essere realizzate cartoline della città di Faenza, sono anche gli ultimi lavori noti di Ugonia che in questo modo, pur restando nella non lontana Brisighella, ha ricostruito il legame artistico con la sua città natale. Legame che Faenza ricambia con questa mostra che resterà aperta presso la Pinacoteca Comunale fino alla fine di giugno.


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 21 [2016 - N.55]

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