Stili di vita dal barocco ai giorni nostri

Dal 23 aprile al MIC di Faenza una mostra itinerante mette in dialogo nove musei europei per raccontare una storia di popoli e nazioni

Claudia Casali - Direttrice MIC di Faenza

La ceramica da sempre racconta la storia dei popoli e delle sue civiltà; è lo specchio di ogni società e rappresenta lo stile di vita di ciascuna nazione. La mostra itinerante Stili di vita attraverso la ceramica, dal barocco ai giorni nostri, inserita nel programma europeo "Creative Europe" ha il merito di far dialogare attorno ad un tema comune nove realtà museali (Museo di Arti Applicate di Belgrado; Museo "Porzellanikon" di Selb; Museo Nazionale della ceramica "González Martí" di Valencia; MIC di Faenza; "Potteries Museum & Art Gallery" di Stoke on Trent; Museo di Arti Applicate e Design di Tallin; Museo di Arti Applicate di Riga; Museo di Arti decorative di Praga; Museo Nazionale di Ljubljana) con differenti culture e tradizioni ceramiche.
'Leggere' l'evoluzione dei manufatti in termini di forme, decorazioni, funzionalità significa comprendere il progresso, il miglioramento, la crescita di una Nazione.
Il periodo barocco significa soprattutto per l'Italia la diffusione dei "bianchi di Faenza", una rivoluzione in termini di forme, decori più sobri, ricerche sugli smalti divenendo riferimento unico per tutta l'Europa (tale per cui il termine "faïence" diviene sinonimo di maiolica). La tavola diventa magniloquente, i servizi si adattano a nuove funzionalità anche scenografiche, vengono introdotti nuovi codici stilistici a livello di arredo e gusto del convivio, a volte anche troppo fastoso. La prevalenza della pittura su piastrella caratterizza invece il barocco spagnolo: diffusa già in epoca medievale, tale tendenza trova nella produzione valenciana un grande centro di diffusione, recepito inevitabilmente dai territori italiani (come la Liguria). Ma la Spagna, già prima dell'epoca barocca, è un territorio ricco di contaminazioni, di assimilazione e diffusione in tutta Europa delle correnti provenienti dal nuovo mondo (l'America) e dal nord-Africa.
Il baricentro nel XVIII secolo si sposta in Germania dove l'altra vera rivoluzione è sicuramente la scoperta del segreto della porcellana dura, a Meissen (1708). La sua purezza, il suo senso diafano, l'eleganza delle forme applicate anche alla piccola plastica, sono innovazioni che rinnovano il gusto e rappresentano una svolta per l'ambito quotidiano, grazie all'inserimento di nuovi alimenti e bevande (tè, cioccolata, caffè) provenienti dalle "Americhe" e dalle colonie che portano alla realizzazione di nuovi oggetti per la tavola.
Il XIX secolo vive la diffusione del gusto storicistico e orientaleggiante. Le cineserie erano già presenti nella produzione europea nel XVII secolo; le giapponeserie si sviluppano come gusto dalla seconda metà del XIX secolo, con la presenza giapponese nelle Esposizioni Internazionali, dal 1862. Diffuse sono inoltre, soprattutto in Italia, le derivazioni stilistiche neo rinascimentali e il revival rococò nella produzione ceramica boema con ascendenze francesi. Nuovi materiali invadono la produzione di manufatti d'uso, come la terraglia, proveniente dalla Gran Bretagna, che si diffonde in tutta Europa abbellendo le tavole comuni.
La prima parte del XX secolo, grazie all'eco delle Esposizioni Internazionali, vede la presenza condivisa di stili "universalmente" riconosciuti, come il Liberty, che invade tutte le arti, e il gusto déco, diffusosi dopo l'Esposizione di Parigi del 1925. La ceramica diviene elemento di arredo anche per i rivestimenti parietali delle facciate delle architetture, dei sontuosi palazzi, dei mobili. Dagli anni '30 la ceramica diviene anche "scultura", con il coinvolgimento di grandi artisti, e si avviano i primi esempi di "design", grazie alle scuole di arti applicate (come il Bauhaus) e le grandi manifatture.
Nel secondo dopoguerra in Europa si diffonde largamente l'utilizzo della piastrella industriale per l'igiene della casa, nella cucina e nel bagno. Questa sarà una vera e propria rivoluzione che comporterà un livello più equo e salutare nelle nuove abitazioni, nei nuovi agglomerati residenziali dei grandi centri cittadini, ricostruiti dopo i bombardamenti della grande guerra.
Oggi la produzione ceramica coinvolge anche le ricerche biomedicali e l'applicazione in campo elettro-tecnico e meccanico. Le varie applicazioni mostrano la grande duttilità di questo linguaggio che da millenni partecipa della vita di ogni popolo, con la grande capacità di adattarsi alle esigenze e ai gusti che gli stili di vita impongono.
Aperta dal 23 aprile all'11 settembre, attraverso la ceramica, questa mostra intende raccontare una storia europea, una storia di popoli e di nazioni, in una dimensione socio-antropologico culturale.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 18 [2016 - N.55]

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