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I musei faentini travalicano le proprie sedi sfruttando le tecnologie digitali

Claudio Casadio - Direttore Pinacoteca Comunale di Faenza

Ai musei faentini le mura delle sedi sembrano stare strette, o meglio i musei faentini cercano di abbattere i muri quali barriere tra le collezioni e il mondo esterno. In questo senso la palma della realtà più attiva potrebbe essere vinta dal Museo Carlo Zauli che non solo usa tutti i social media con costanza e convinzione, tanto da poter essere valutato tra i musei protagonisti a livello nazionale, ma che ha fatto entrare il fablab nelle proprie sale creando un luogo in cui artisti e ceramisti ricorrono alle tecnologie di stampa in 3D. Si sta così costruendo gradualmente un ponte fra il museo e il mondo delle aziende, fornendo servizi di progettazione e stampa per prototipi, gadget e altri prodotti richiesti dalle aziende.
Il MIC sta invece superando i confini tra la sede e il territorio in una duplice direzione. Da un lato è il territorio che entra nel museo grazie a una tecnologia di riproduzione fotografica della realtà: il sistema di Google Street View è entrato in tutte le sale e presto sarà possibile una visita fotografica completa, ampiamente documentata con testi sulle principali opere esposte. La seconda direzione, quella dal museo al territorio, è perseguita da almeno dieci anni con progetti di conoscenza, conservazione e manutenzione del patrimonio diffuso di opere in ceramica esistenti nel territorio faentino. Iniziati con censimenti e schedatura delle opere ceramiche esposte all'aperto, i progetti hanno successivamente visto azioni mirate alla conservazione e manutenzione definendo una vera e propria prassi di tutela del paesaggio urbano, attraverso la quale il MIC sta realizzando interventi di manutenzione e restauro, progetti didattici mirati ed eventi. Un insieme di attività che vengono presentate anche in ambito internazionale, grazie a progetti europei e convegni.
Un modo che sfrutta le più recenti tecnologie è stato invece adottato dalla Pinacoteca Comunale per uscire dalla promozione confinata al proprio percorso espositivo. Utilizzando l'esperienza messa a punto nella realizzazione di un sistema informativo per i visitatori, basato sul qr code posto sulla didascalia dellesingole opere esposte per consentire il collegamento con testi e audio esplicativi, la Pinacoteca ha infatti esteso la descrizione di palazzi, chiese, opere d'arte ed altre testimonianze storiche e culturali della città. Il lavoro in corso di realizzazione è molto ricco e articolato. Vi è infatti una prima parte di attività dedicata alle lapidi che, coordinata dalla Cooperativa dei Manfredi, ha visto la realizzazione di un primo percorso con dieci lapidi e ha l'obiettivo di realizzare entro il 2017 la descrizione di tutte le 250 lapidi presenti in città consentendone, tramite un qr code stampato su ceramica, la lettura o l'ascolto audio. La prima lapide fornita da questo sistema è quella sotto lo scalone di accesso al Municipio, dedicata ai caduti antifascisti e per la quale la ricerca effettuata ha permesso di ricostruire la biografie dei 54 nomi riportati, con la realizzazione di un vero e proprio ebook scaricabile sul proprio smartphone o tablet. Allo stesso sistema informativo è interessato un progetto del Rotary Club faentino per fornire la possibilità di approfondimento sulle targhe poste da tempo nelle facciate del principali palazzi e delle chiese faentine; anche in questo caso è stato realizzato un percorso pilota che coinvolge sette palazzi neoclassici nell'area tra corso Mazzini e via Severoli e la Cattedrale, per la quale è stata realizzata una vera e propria guida descrittiva dedicata alle decine di opere d'arte presenti. Altri percorsi in fase di realizzazione sono quelli della Faenza Romana, con 16 sedi individuate e descritte, e del Museo all'aperto, che consentirà la descrizione in mobilità delle oltre settanta opere che caratterizzano questa originale realtà cittadina.
Le ampie possibilità di questi sistemi sono documentate anche da esposizioni temporanee, come nel caso della mostra dei manifesti della Prima guerra mondiale che si tiene lungo via Severoli.
Uscito dalla Pinacoteca di Faenza il sistema informativo, che si basa sui qr code collegati a beni storici e artistici, è dunque già visibile nella vicina via Severoli, ma nei prossimi mesi sarà visibile su moltissimi muri della città mettendo a disposizione, tramite smartphone e tablet, una ricchissima documentazione per conoscere storia, arte e cultura della città. Con la possibilità di realizzare anche il percorso di ceramiche all'aperto e creando così un sistema informativo completo e capace di coordinare il lavoro svolto da più soggetti.

Speciale Musei nell'era della mobilità digitale - pag. 12 [2016 - N.55]

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