L'identikit del passato

I Laboratori di Antropologia fisica e del DNA antico alle prese con casi prestigiosi e internazionali

Stefano Benazzi, Elisabetta Cilli, Giorgio Gruppioni - Dipartimento di Beni Culturali

Reperti scheletrici d'interesse archeologico, mummie, fossili, resti di personaggi del passato: è lunga la lista di materiali, casi di studio e progetti di ricerca di cui si è occupato, da ormai 15 anni a questa parte, il Laboratorio di Antropologia del Dipartimento ravennate di Beni Culturali dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. A partire da studi di antropologia fisica su resti umani provenienti da contesti archeologici del territorio italiano, i campi di ricerca del laboratorio si sono rapidamente allargati a studi di anatomia evolutiva e funzionale dello scheletro e a ricerche di archeogenetica così da suggerire la ridenominazione del laboratorio in "Laboratori di Antropologia fisica e del DNA antico".

La costante collaborazione con numerose Soprintendenze Regionali per i Beni Archeologici e con svariati musei e altre Istituzioni italiane e straniere ha consentito ai suddetti laboratori di accedere a importanti collezioni e reperti antropologici di rilevante valore scientifico, nonché di istituire una vasta rete di collaborazioni a livello nazionale e internazionale su tematiche di evoluzione umana e di paleogenetica che hanno prodotto pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali. Inoltre questi laboratori hanno collaborato ad importanti casi di studio interdisciplinare come quelli riguardanti Dante, Boiardo, Pico della Mirandola, Poliziano e Caravaggio, che hanno avuto anche una vasta eco sui mezzi di comunicazione.

In questi anni i suddetti laboratori si sono dotati, oltre che di spazi per lo studio antropologico dei resti umani, di locali esclusivamente dedicati alle analisi del DNA antico, che richiedono particolari condizioni operative, nonché di attrezzature di base e avanzate per la ricerca nei vari campi d'interesse: strumentazione per l'estrazione e l'analisi del DNA, sistemi di scansione digitale dei reperti e software per l'elaborazione e il processamento dei dati oltre che dei tradizionali strumenti per le rilevazioni osteometriche.

Le attività svolte dai Laboratori di Antropologia fisica e del DNA antico sono riconducibili alle tre seguenti sezioni, tra loro strettamente interconnesse: Sezione di antropologia archeologica, Sezione di paleoantropologia, Sezione di archeogenetica.

La Sezione di antropologia archeologica si occupa dello studio dei resti umani di provenienza archeologica, secondo un approccio multidisciplinare, allo scopo di ricostruire, oltre che le caratteristiche fisiche individuali, la struttura demografica, le condizioni di vita, le malattie, le abitudini alimentari, le condizioni nutrizionali e le attività occupazionali delle popolazioni umane del passato. Con questi obiettivi vengono eseguite analisi dei reperti che vanno dalla semplice osservazione morfologica, alle rilevazioni osteometriche e morfometriche anche con l'impiego di tecnologie digitali su modelli virtuali delle ossa, nonché, in collaborazione con altri centri di ricerca, indagini radiologiche, istologiche, istochimiche e chimico-fisiche.

Nella Sezione paleoantropologica vengono effettuati studi ontogenetici, sulle asimmetrie, sulle trasformazioni evolutive e la variabilità morfologica di specifiche regioni scheletriche mediante l'impiego di modelli virtuali delle ossa e metodi di geometria morfometrica, approcci innovativi utili anche per ricostruzioni tridimensionali di resti fossili e porzioni scheletriche incomplete. Vengono inoltre analizzati i resti dentali ai fini della discriminazione tassonomica delle Ominine fossili, per ricostruire la paleodieta, le attività para-masticatorie, e analisi biomeccaniche per valutare il possibile adattamento funzionale di alcuni caratteri morfologici.

Il Laboratorio archeometrico si occupa dello studio del DNA antico o degradato estratto da reperti bioarcheologici o d'interesse forense. Gli scopi principali sono: la identificazione di specie, la determinazione del sesso e dei rapporti di parentela, la caratterizzazione genetica di gruppi umani del passato, l'accertamento dell'identità dei resti attribuiti a personaggi del passato, la rivelazione e lo studio di caratteri fenotipici e di patologie, la ricostruzione della storia epidemiologica e della evoluzione dei patogeni.

Il laboratorio è strutturato secondo le più stringenti norme previste nel campo dell'analisi del DNA antico, opera secondo i più rigorosi standard di manipolazione del DNA e applica le più avanzate tecnologie di sequenziamento massivo del DNA di nuova generazione (Next Generation Sequencing).


La pagina del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna - pag. 5 [2015 - N.53]

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