Luciano Bertacchini. La trama del segno

Una mostra a Bagnacavallo svela l'attività grafica del pittore bolognese scomparso nel 2010

Diego Galizzi - Conservatore Museo delle Cappuccine di Bagnacavallo

Sarà l'occasione per scoprire uno dei lati meno noti dell'attività artistica di Luciano Bertacchini (1913-2010) la mostra che verrà allestita al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo dal 23 aprile al 28 giugno 2015. La mostra Luciano Bertacchini. La trama del segno, organizzata in collaborazione con la Fondazione Luciano Bertacchini, si focalizzerà infatti sulla produzione grafica del pittore e critico d'arte bolognese, portando all'attenzione del pubblico un interessante percorso composto da più di settanta opere realizzate all'acquaforte. A poco più di un secolo dalla sua nascita si rende così finalmente omaggio al Bertacchini incisore, così abile e meticoloso nel tradurre nel linguaggio grafico le sue più note realizzazioni in pittura, fatte per lo più di squisite nature morte e di ariose vedute paesaggistiche.
Luciano Bertacchini nasce nel 1913 a Bologna, dove compie la sua formazione artistica presso l'Accademia Regazzi, sotto l'insegnamento di Ferruccio Giacomelli, e successivamente (dal 1938) all'Accademia di Belle Arti, dove ha modo di seguire le lezioni di insegnanti del calibro di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Come tutti i giovani artisti bolognesi della sua generazione, Bertacchini potè beneficiare (ma anche - in un certo senso - dovette confrontarsi) con un ambiente artistico-culturale di morandismo imperante. I drammatici eventi bellici degli anni successivi, che lo videro più volte richiamato alle armi, resero la sua formazione accademica piuttosto travagliata; solo nel 1946 poté conseguire il diploma e iniziare così una nuova fase della sua vicenda professionale.
Nel dibattito post-bellico tra realismo e astrattismo, Bertacchini formula una sua personale proposta che può dirsi di meditata equidistanza tra le due tendenze. Nella sua opera riesce a compiere una sorta di simbiosi tra l'aderenza di partenza al dato naturalistico, che sia un paesaggio campestre o una natura morta, e l'elevazione dello stesso a una visione astraente capace di caricarlo di un insospettabile lirismo. Negli stessi anni l'artista individua nel rapporto con Pio Semeghini e con il contesto artistico buranese una possibile "terza via" di ricerca, che si sviluppa in chiave di emancipazione tra le due importanti lezioni di Giorgio Morandi e di Virgilio Guidi. I registri tonali della sua pittura risentono sensibilmente dell'aura chiarista di Burano, declinata ovviamente in una personale visione che si può dire di naturalismo informale fortemente polarizzato verso la poesia. Come ebbe a dire Enrico Crispolti nel 1993, il naturalismo lirico di Luciano Bertacchini "sembra rispondere sinceramente ad un livello di vagheggiamento di memoria, interiormente idealizzato, di luoghi padanici, che risulta tipico di una determinata cultura d'immagine come controparte, di ininterrotta e rassicurante tradizione post-novecentesca, rispetto al radicalismo esistenziale informale della Padania di cui parlava Arcangeli".
Con gli anni Sessanta Bertacchini entra a far parte dei protagonisti dell'arte bolognese. Sempre più le sue composizioni procedono verso la sintesi, basandosi su impalcature spaziali fatte di segni marcati che convivono con modulazioni tonali finissime. Non a caso proprio in questo periodo decide di dedicarsi anche all'arte dell'incisione, linguaggio che peraltro ben conosceva avendolo incontrato e sperimentato già ai tempi dell'Accademia, sotto il magistero di Morandi. Col mezzo espressivo del segno grafico sembra trovare immediatamente una particolare confidenza e, soprattutto, comunità d'intenti con la parallela ricerca portata avanti in campo pittorico. Naturalmente la lezione morandiana è il principale punto di riferimento per queste annotazioni così veloci e incisive, che grazie alla tecnica dell'acquaforte e all'inchiostratura nera, assumono la forza di opere allo stesso tempo sintetiche e monumentali.
Per informazioni: www.museocivicobagnacavallo.it

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 20 [2015 - N.52]

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