Guido Guidi Veramente

Una mostra itinerante dedicata a un Maestro della fotografia italiana fa tappa al Museo d'Arte della città di Ravenna fino all'11 gennaio 2015

Davide Caroli - Responsabile Ufficio Mostre Mar di Ravenna

La mostra Guido Guidi Veramente è il risultato della proficua collaborazione tra tre diverse istituzioni europee - MAR di Ravenna, Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e Huis Marseille di Amsterdam - e testimonia l'apertura di Ravenna e dei suoi programmi culturali a un orizzonte internazionale; e lo fa rendendo omaggio a un artista ormai riconosciuto come un Maestro, per l'importanza dei suoi lavori ma anche per l'attenzione alla didattica e per aver creato attorno a sé un gruppo sempre in crescita di giovani studenti e collaboratori a cui trasmette le sue conoscenze e le sue visioni.
Concepita fin dall'inizio come mostra itinerante, Veramente ha trovato il suo naturale approdo proprio a Ravenna, un ritorno a casa dunque per l'artista, nato nel 1941 a Cesena, dove tuttora vive e lavora, ma che a Ravenna - come racconta lui stesso nell'intervista presente sulle pagine di questa rivista - ha frequentato il liceo artistico e dove dal 1989 è docente di Fotografia presso la locale Accademia di Belle Arti. La sua formazione dal 1956 è proseguita a Venezia dove ha studiato prima Architettura allo IUAV e successivamente Disegno industriale, seguendo i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Luigi Veronesi e Italo Zannier.
Dalla fine degli anni Sessanta Guidi ha realizzato importanti ricerche personali, indagando il paesaggio e le sue trasformazioni e sperimentando al contempo il linguaggio fotografico stesso. Nel 1989 ha avviato a Rubiera, con Paolo Costantini e William Guerrieri, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea.
La mostra ripercorre quarant'anni della sua carriera, i cui maestri sono stati da una parte i pittori italiani del Rinascimento, da Piero Della Francesca a Domenico Veneziano, Giovanni Bellini, Antonello Da Messina, dall'altra i fotografi americani del Novecento, da Walker Evans a Paul Strand, Stephen Shore, Lee Friedlander.
Attraverso le fotografie e i libri si passa dagli esperimenti in bianco e nero degli anni Settanta, alle serie a colori come Preganziol, una bellissima serie, piena di semplicità e mistero realizzata nel 1983 all'interno di una stanza vuota di una casa nell'omonimo paese del trevigiano; In between cities, un itinerario fotografico percorso, alla metà degli anni Novanta, lungo il tracciato dell'antico asse viario tra la Russia e Santiago de Compostela; sino al recente lavoro sui paesaggi ordinari della Sardegna contemporanea, realizzato da Guidi nel 2011 su commissione dell'Istituto Regionale Etnografico.
Al Museo d'Arte della Città  di Ravenna, grazie alla cura di Silvia Loddo, storica della fotografia che da diversi anni segue attivamente le ricerche e l'attività didattica di Guido Guidi, è poi eccezionalmente esposta anche una selezione di fotografie di Ravenna, proposte dal fotografo come un omaggio alla città, che completa e arricchisce il percorso studiato dalla curatrice Agnes Sire, direttrice della Fondation Henri Cartier-Bresson.
A corredo di questa mostra è stato realizzato, con la collaborazione dell'editore inglese MACK, un prezioso volume accompagnato da un testo critico a cura di Marta Dahò.
Grazie alla disponibilità del maestro Guidi sarà inoltre possibile partecipare ad alcune visite guidate alla mostra in sua compagnia, scoprendo perciò dalla viva voce dell'autore come e perchè sono nati certi scatti e certi lavori.
Per informazioni dettagliate sulla mostra ed eventi collaterali: www.mar.ra.it

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 17 [2014 - N.51]

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