Una Fototeca per Bagnacavallo

Una mostra su alcuni fondi fotografici ha dato il via al progetto culturale curato dall'archivio Storico in sinergia con le realtà culturali locali

Patrizia Carroli - Archivio Storico Comunale di Bagnacavallo

Da quasi una decina d'anni l'Archivio Storico Comunale di Bagnacavallo svolge un'attività rivolta alle scuole del territorio al fine di promuovere una didattica delle fonti e fornire i primi strumenti per un uso consapevole della ricerca storica nella sua declinazione locale e generale. Nel corso degli stessi anni è considerevolmente aumentato il numero dei ricercatori (professionisti e non) che utilizzano i documenti a disposizione per indagini personali, di studio e a scopo scientifico. Sempre più le fonti d'archivio vengono utilizzate anche in ausilio a progetti/eventi culturali di più ampio respiro.
Nel corso di questa prolifica attività ci si è spesso imbattuti nella necessità di fare ricorso alle fonti iconografiche: per verificare ipotesi, per avvalorare tesi, per integrare informazioni laddove lo scritto non era sufficiente. Da qui è scaturita l'esigenza di interrogarsi su quale effettivamente fosse la tradizione e la portata del patrimonio fotografico presente in città e sull'opportunità di organizzare questo patrimonio rendendolo fruibile al maggior numero di persone.
A tal fine durante l'inverno scorso, si sono svolti alcuni incontri promossi dall'Archivio Storico e dall'Assessorato alla cultura con rappresentanti dei circoli fotografici locali, associazioni e singoli cittadini interessati per passione o professione alla fotografia. Il confronto tra questi diversi soggetti - detentori a vario titolo di nuclei fotografici - ha portato alla constatazione che il patrimonio fotografico bagnacavallese è "di notevole importanza" per qualità, quantità e storia.
Da questa visione d'insieme è nato il progetto Fototeca. Un progetto che si è declinato in un primissimo momento espositivo, organizzato per le festività di San Michele, nella mostra intitolata Fototec@: il patrimonio fotografico bagnacavallese nelle collezioni pubbliche e private, curata da chi scrive, allestita dallo studio Quadrilumi di Castel Bolognese e il cui catalogo, edito per i tipi di Edit Faenza, è stato realizzato grazie al prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
In mostra dieci fondi fotografici cittadini, prodotti tra il 1864 e il 1980, in un excursus che ha presentato oltre 150 immagini a testimonianza della storia fotografica di Bagnacavallo negli scatti a personaggi illustri e non, alla città, ai momenti di lavoro e tempo libero. La mostra, che ha riscosso un grande interesse di pubblico (più di un migliaio sono state le visite) e una buona critica, è stato l'incipit con cui si è voluto comunicare l'intenzione di avviare a Bagnacavallo un percorso sulla costituzione di un archivio fotografico: un centro istituzionale che si ponga come fulcro di raccolta, conservazione, promozione e valorizzazione della fotografia locale. Un centro a cui potersi rivolgere per fornire o evincere informazioni, conoscenza, approfondimenti e che possa procedere alla necessaria salvaguardia istituzionale di un patrimonio. Una salvaguardia che fino ad oggi è stata appannaggio soprattutto di privati, circoli fotografici, associazioni a cui va la gratitudine dell'intera comunità e che non vogliono essere sostituiti in questo intento, ma identificati come interlocutori necessari per impostare il migliore dei lavori, ora che anche l'Amministrazione si vuole proporre come referente conservativo per la fotografia, concepita sia come elemento sussidiario alla conoscenza, sia come oggetto autoreferente.
Bagnacavallo, in cui già operano per la conservazione e la valorizzazione dei preziosi fondi archivistici, bibliografici e storico-artistici gli istituti culturali di Biblioteca, Archivio storico, Museo civico e Gabinetto delle stampe, nonché l'Ecomuseo delle Erbe Palustri detentore di un patrimonio non solo tangibile nei manufatti, ma del sapere collettivo che li ha generati, crediamo possa, con la Fototeca comunale, assumere il titolo ideale di "città del patrimonio".

Speciale Fotografia e Musei - pag. 15 [2014 - N.51]

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