Ritorno a San Francesco

Grazie all'impegno del Comune di Bagnacavallo, della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Bologna e dell'IBC, le opere pittoriche e gli affreschi restaurati sono ritornati nell'antico convento francescano

Lucia Betti - Assessore alla Cultura del Comune di Bagnacavallo

Fra gli obiettivi dell'Amministrazione comunale di Bagnacavallo rientrano: conservazione, recupero, salvaguardia, qualificazione e promozione del patrimonio culturale. Simbolo di questo impegno è il lavoro di recupero e di restauro che ha interessato il polmone storico-architettonico del paese: il complesso dell'antico convento di San Francesco. La storia del convento è costellata da momenti di prosperità e rilevanza religiosa, civile, politica e culturale, e s'intreccia con le vicende che hanno segnato la vita d'Italia e d'Europa: dal periodo napoleonico, con la soppressione degli ordini monastici, alla II Guerra Mondiale, che trasformò l'ex convento, sede delle scuole pubbliche, in rifugio dei bagnacavallesi durante i bombardamenti. Dalla fine degli anni '50 ebbe inizio il periodo dell'abbandono, sia per difficoltà finanziarie sia per l'assenza di un progetto condiviso di recupero. Gli anni '80 segnarono l'inversione di tendenza. L'Amministrazione comunale elaborò un progetto per intervenire sulle parti lesionate della Chiesa e, contestualmente, un progetto inerente il riutilizzo dell'intero complesso. Per un decennio si operò con interventi coordinati e mirati a un riuso, seppur parziale, dell'edificio: a opera della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Bologna vennero ricostruiti il tetto del chiostro e le volte sui lati sud ed est di via Cadorna, mentre il Comune concentrò i propri sforzi sulla porzione di edificio comprendente Sala Oriani, incluso il restauro scientifico delle parti lignee del refettorio. Insieme con la Soprintendenza e con il Comune, l'IBC attivò un piano d'urgenza che prevedeva interventi di consolidamento, fissaggio e pulitura del dipinto di Angelo Ventenati raffigurante le Nozze di Cana, ospitato in Palazzo Vecchio, in piazza della Libertà. Il dipinto fu affidato alle cure del Laboratorio Delta di Crespellano che riportò l'opera alla solidità necessaria in vista del futuro ricollocamento nelle sede originaria. Tra la fine degli anni '80 e l'inizio del decennio scorso s'intensificarono gli interventi su strutture murarie, coperture e volte del quadrilatero: tanti piccoli stralci che hanno consentito il progressivo smantellamento dei ponteggi. Le opere realizzate in 15 anni hanno portato alla riapertura di Sala Oriani e all'uso parziale del chiostro. I fondi ottenuti attraverso la Legge per il Giubileo extra Lazio hanno permesso di recuperare la maggior parte della struttura e di destinarla ad Ostello per la Gioventù: un nuovo spazio è andato ad aggiungersi alla parte già recuperata di Sala Oriani e delle sale attigue, già utilizzate per mostre e attività culturali. Inoltre, è stato portato a termine il restauro del chiostro, si è proceduto alla completa liberazione dai ponteggi del complesso e, nel 2000, sono state trasferite le opere pittoriche. L'operazione di smontaggio e riposizionamento in San Francesco è stata curata dal laboratorio di Isabella Cervetti di Bastia. Il recupero dei dipinti ovali riproducenti i pontefici francescani, che ornano le pareti laterali della Sala Oriani, è stato finanziato dal Comune mentre le altre opere provenienti da San Francesco, vale a dire gli affreschi strappati, con soggetti profani, sono state restaurate a cura dell'IBC. L'anno giubilare ha in tal modo visto la realizzazione del progetto chiamato Ritorno a San Francesco, grazie anche al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. La realizzazione di questo progetto è il risultato di un'intensa collaborazione del Comune con l'IBC e la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Bologna. Oggi si sta procedendo al completamento del recupero dello scalone monumentale e dei corridoi al pianterreno e si sta verificando la possibilità di ricollocare negli spazi originari tutte le opere pittoriche restaurate. Essendo tornato a nuova vita, l'antico convento di San Francesco deve vivere. Le iniziative che l'Amministrazione vi organizza - dagli allestimenti, agli incontri letterari e musicali, dai seminari ai corsi di formazione ai convegni - vanno in questa direzione. Anche l'individuazione delle destinazioni d'uso delle parti non ancora utilizzate ha come obiettivo quello di far battere il cuore del centro storico di Bagnacavallo.

La pagina del conservatore - pag. 9 [2001 - N.10]

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