Italia: il paese del museo diffuso

Nella Conferenza Internazionale di Siena del 7 luglio il primo momento di discussione su "Musei e paesaggi culturali", tema di Milano 2016
In Italia esistono - il dato si riferisce al 2011 - 4588 musei e istituti "similari": 3847 musei, 240 aree e parchi archeologici, 501 monumenti e complessi monumentali. La stragrande maggioranza di musei italiani accoglie beni che sono testimoni della storia del territorio di cui essi sono espressione e specchio, rappresentandone a diverso titolo l'identità.
La loro capillare diffusione in tutto il territorio, il loro stretto legame con esso hanno fatto dire che l'Italia è "il paese del museo diffuso": un paese in cui quasi un comune su tre ospita almeno un museo e in alcune regioni i musei sono presenti in oltre il cinquanta per cento dei comuni.
È stato anche detto e scritto moltissime volte che la vastità e varietà del patrimonio culturale presente al di fuori dei musei fanno dell'Italia "un museo a cielo aperto" composto da grandi monumenti dell'antichità, da castelli e abbazie, da chiese, palazzi, centri storici, integrati in un paesaggio che è parte di questo patrimonio.
La continuità fra il patrimonio esistente nei musei e quello che li circonda è stata mirabilmente espressa da André Chastel. In Italia, ha scritto, "grazie a una sorta d'incastro esemplare, la collezione s'iscrive nell'edificio che la città riveste, e queste tre forme di museo si rispondono mutualmente". Questo privilegio - che è proprio dell'Italia, ma che non è solo suo - pone ai musei una duplice, vitale responsabilità.
Ai musei non tocca solo il compito di conservare e comunicare le proprie collezioni, ma di interpretarle alla luce del contesto da cui esse provengono e, quando questo coincide con il luogo in cui essi si trovano, di porsi come centro d'interpretazione del patrimonio culturale che li circonda e di cui le loro collezioni sono parte.
La loro responsabilità va oltre: la loro capillare diffusione consente di farne un presidio attivo di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, estendendo la loro azione a quanto è fuori dalle loro mura attraverso un'attività di ricerca, di monitoraggio, di conservazione che si integri con la gestione dei tanti beni presenti al loro esterno.
Come centri d'interpretazione e presidi attivi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, la missione dei musei non cambia, ma si amplia e si rafforza. Come centri di responsabilità del patrimonio culturale, hanno modo di trarre sempre nuovi stimoli dal rapporto con il territorio e dalle questioni che concernono il suo sviluppo, arricchendo il proprio patrimonio di nuovi beni e conoscenze.
Attraverso queste attività, i musei contribuiscono alla salvaguardia del paesaggio nei due sensi che possiamo attribuire ad esso: in quanto "determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni", come lo definisce la "Convenzione europea del Paesaggio" del 2000 e in quanto immagine del territorio.
Responsabili, anche, del patrimonio culturale a cielo aperto, i musei possono contribuire a valorizzarlo in quanto patrimonio immateriale, attraverso una molteplicità di mezzi e interventi che li vedano attori di politiche attive di salvaguardia, protezione, conservazione, comunicazione non solo delle proprie collezioni, ma del paesaggio culturale di cui sono prodotto ed espressione.
Nel proporre  co-me tema della 24ª Conferenza generale dell'ICOM "Musei e paesaggi culturali", ICOM Italia ha inteso condividere con i colleghi di tutto il mondo una prospettiva che considera strategica per i musei del Terzo millennio ovunque essi siano.

La pagina di ICOM Italia - pag. 6 [2014 - N.50]

[indietro]