In ricordo di Gianfranco Casadio

Claudio Leombroni

Questo numero di Museo in•forma è il primo che non potrà leggere Gianfranco Casadio, per molti anni Dirigente del Settore Cultura della Provincia e fondatore di questa rivista, scomparso il 30 maggio scorso. In questo numero Rosella Cantarelli, che ha condiviso con lui tanti anni di lavoro, riepiloga i tratti salienti della sua attività. Al suo ricordo posso solo aggiungere che questo numero della nostra rivista è a lui dedicato.
Lo speciale affronta il tema dei depositi museali, un tema importante, cui pensavamo da tempo di dedicare una riflessione. D'altra parte soltanto un anno fa a Milano è stato presentato un dossier dell'Istituto Bruno Leoni dedicato ai depositi (Un patrimonio invisibile e inaccessibile: idee per dare valore ai depositi dei musei statali di Maurizio Carmignani, Filippo Cavazzoni e Nina Però, che si può leggere all'indirizzo web http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=11413), dal quale il lettore ricava l'impressione dell'esistenza di un vero e proprio universo parallelo, ossia di una parte cospicua del patrimonio, di valore inestimabile, nascosta agli occhi del pubblico.
Per i musei statali il tema è cruciale. Anche per i musei degli enti locali, tuttavia, la questione dei depositi non è secondaria. Come scrive Anna Maria Visser Travagli nell'articolo introduttivo allo speciale, i depositi sono il cuore del museo, anche se il nostro Paese tarda a realizzare o ad adeguare gli spazi di cui necessitano. Per molti musei rappresentano la parte prevalente del patrimonio: basti pensare che per il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza − come ci ricorda Antonietta Epifani − i depositi ospitano la parte prevalente (circa l'80%) delle collezioni e rappresentano in buona sostanza una estensione degli spazi espositivi. Il focus sul tema riguarda altri tre musei del Sistema Provinciale: il Museo NatuRa di Sant'Alberto, la Pinacoteca Comunale di Faenza e il Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine.
Fra le notizie contenute nelle consuete rubriche segnalo l'annuncio, da parte del Direttore del Dipartimento Beni Culturali della sede universitaria ravennate, dell'avvio di un nuovo corso di studi per la formazione di restauratori con due percorsi specifici relativi a due diverse tipologie di materiali. Il dato positivo da segnalare in questo caso, oltre al corso in sé, è anche la fattiva collaborazione fra Università e Soprintendenze. L'auspicio è che questi corsi possano avere un futuro e che, magari, possano occuparsi anche della conservazione degli oggetti digitali che cominciano a popolare le collezioni di biblioteche e archivi, ma che investiranno anche i musei. A questo proposito Klaus Kempf, direttore del dipartimento Digital Library della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco, ci ha rilasciato un'ampia intervista, di cui pubblichiamo la prima parte.
Infine segnalo che con questo numero inizia una rubrica dedicata a Ravenna 2019, sperando che porti fortuna al progetto di candidatura a capitale europea della cultura.
Buona estate.

Editoriale - pag. 3 [2013 - N.47]

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