Gianfranco Casadio

Una vita dedicata alla cultura con passione, energia e una molteplicità d'interessi

Rosella Cantarelli - Responsabile Attività culturali Provincia di Ravenna

A maggio, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare Gianfranco Casadio. Ho aderito con piacere alla richiesta di scrivere su questa rivista alcune righe in suo ricordo, sia perché lo conoscevo da tempo, sia perché non tutti sanno che fu proprio lui, come dirigente del Settore Cultura della Provincia di Ravenna, a ideare e dirigere per molti anni Museo in•forma. Per questo motivo mi pare doveroso portare su queste pagine un pensiero su Franco, come era solito farsi chiamare dagli amici.
Non è semplice ricordare in poche righe le tante attività che lo videro impegnato durante la sua vita. Andando a ritroso con il pensiero alla collaborazione professionale che ho condiviso con lui, prima all'Istituto Storico della Resistenza e poi in Provincia, non posso non ricordarlo per la sua energia, l'instancabile determinazione con cui affrontava uno dopo l'altro i suoi impegni, l'eclettismo che lo caratterizzava.
Vorrei partire dalle parole con cui lui stesso si presentava in una sua pagina web, qualche anno fa: "Sono giornalista, storico e critico cinematografico iscritto all'Ordine dei Giornalisti e al Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Vengo dalla pubblica amministrazione dove ho diretto per anni il Settore Beni Culturali della Provincia di Ravenna. In quella veste (che ho lasciato nel 2003) ho organizzato importanti eventi culturali, ho curato per il pubblico ravennate, tra il 1987 e il 2005, rassegne e mostre cinematografiche di successo e numerosi incontri con importanti registi e attori italiani a Palazzo Corradini, al cinema Jolly e in altre sale ravennati. Negli ultimi anni ho curato il Festival dei registi emiliano-romagnoli, con i relativi convegni e mostre iconografiche".
La sua grande passione era il cinema a cui, dopo la laurea al DAMS di Bologna, dedicò gli ultimi decenni della sua vita, come consulente e soprattutto come storico del cinema. Fu autore prolifico di un'ampia serie di monografie tematiche sulla storia del cinema italiano sia in ambito locale che nazionale. Ovviamente non c'è spazio per riportare qui tutta la sua bibliografia (sono oltre 60 i titoli catalogati a suo nome nella rete bibliotecaria di Romagna), ma per dare il senso di come lavorava Franco è sufficiente ricordare i suoi primi tre libri di cinema, che pubblicò con sistematica cadenza annuale, uno dopo l'altro: Il grigio e il nero (1989), Adulte fedifraghe innocenti (1990), Telefoni bianchi (1991); e tutti con l'Editore Longo di Ravenna, con cui mantenne a lungo un positivo sodalizio.
Come Dirigente della Provincia diede impulso a una serie di interventi destinati a promuovere la cultura nei suoi molteplici aspetti. Nacque con lui, nel 1997, il Sistema Museale Provinciale. In quegli anni di sviluppo delle attività culturali all'interno delle istituzioni, fu sua l'idea di stimolare la collaborazione e l'incontro a livello provinciale dei vari musei, avviando un articolato percorso di crescita che prosegue ancora oggi. Si impegnò per migliorare la qualità e la vita dei musei locali, fare crescere le piccole ma importanti realtà museali fino al raggiungimento degli standard di qualità previsti dalla L.R. 18/2000, avviando nello stesso tempo una rete di servizi a supporto dell'intero sistema museale: il sito web, le monografie sui musei, le pubblicazioni e le guide, le attività didattiche, Museo in•forma, appunto.
Non molti sanno che era un attento collezionista e un esperto di medaglistica militare, costantemente alla ricerca di pezzi rari, che si procurava nei mercatini dell'antiquariato così come presso raffinati antiquari. Amava la fotografia e la storia, una passione ereditata dal padre Alvaro Casadio, noto fotografo attivo tra gli anni '30 e '60 a Ravenna, che con il suo archivio aveva raccontato per immagini la vita del territorio e della città. Di storia si occupò a lungo e fin dagli anni '60, quando fu incaricato dalla Provincia di avviare l'attività dell'Istituto Storico della Resistenza di Ravenna, allora poco più che un deposito d'archivio. Il suo lavoro lo portò a organizzare convegni di studio ed eventi culturali; la sua passione lo spinse ad approfondire la conoscenza della storia locale del XX secolo, con particolare interesse per gli anni della seconda guerra mondiale e della lotta di liberazione nel ravennate, e a scrivere numerosi articoli, saggi e pubblicazioni.
Anche la sua attività di giornalista fu prolifica, curando rubriche e collaborazioni su varie riviste specializzate. Dal 2002 al 2010 fu caporedattore di Cinestudio, mentre negli ultimi anni proseguì la collaborazione con il mensile di storia locale Il Romagnolo. Continuò a coltivare queste sue passioni anche dopo il ritiro dal lavoro, con il solito impegno e fino a quando ciò gli fu possibile. Il suo ultimo contributo è stato pubblicato nello scorso  aprile su Il Romagnolo.

Personaggi - pag. 8 [2013 - N.47]

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