Moda in regione

Tessuti, abiti, dipinti in due mostre a Modena e Bologna promosse dall'IBC

Iolanda Silvestrini, Marta Cuoghi Costantini - Istituto Bni Culturali

L'IBC ha promosso di recente due eventi dedicati al tema del tessile e della moda, aperti in due contesti differenti, il Museo Civico d'Arte di Modena e il Museo Civico di Bologna.
L'evento modenese Museum in Fashion/MIF è stato inaugurato a maggio con una sfilata di moda e una mostra aperta fino al 14 luglio 2013. Sfilata e mostra espongono gli esiti finali del progetto europeo Comenius che ha visto lavorare in partnership per due anni consecutivi di formazione sul campo giovani provenienti da quattro istituti professionali superiori d'arte italiani, finlandesi, turchi e rumeni con i Musei del Costume delle quattro diverse

nazionalità: il Museo Civico d'Arte di Modena (Italia), il KH Renlund Museum di Kokkola (Finlandia), il Kent Müzesi di Bursa (Turchia) e il Museum Casa Muresenilor di Brasov (Romania). Gli studenti hanno studiato e copiato i materiali e le tecniche sartoriali di capi storici dei rispettivi musei di appartenenza, e hanno poi creato nuovi outfit ispirati ai modelli antichi e alle tendenze della moda contemporanea. I loro lavori costituiscono la prima sezione della mostra Per un Diagolo Europeo tra Giovani e Moda. Un nucleo di abiti e accessori dei secoli XVIII-XX dei Musei Civici restaurati con i finanziamenti dell'IBC dal laboratorio RT Restauro Tessile di Albinea (RE), compone, invece, la seconda sezione della mostra C'è Moda e Moda... dall'abito aristocratico all'abito "uniforme". Abiti restaurati dei secc. XVIII, XIX, XX delle collezioni museali. Lo studio e il restauro dei materiali individuati per questa seconda sezione su un fondo di ben 250 pezzi sono confluiti in una piccola guida a stampa curata da Lorenzo Lorenzini e Iolanda Silvestri. L'iniziativa modenese tenta di dare sostanza a una proposta innovativa radicata nella contemporaneità, partendo dal passato per poi puntare al futuro e avere come protagonisti, i giovani e la moda, da un lato, l'interculturalità e lo scambio dei saperi, dall'altro. Un modello vincente poiché cerca di dare risposte consone e aggiornate alle istanze della globalizzazione, puntando a due obiettivi di sviluppo: i giovani con le loro aspettative di crescita culturale, economica, sociale e la ricerca applicata all'arte, all'industria e all'artigianato. Una sfida quella modenese che punta a rafforzare la propria riconosciuta leadership nazionale in materia di programmi d'inclusione sociale e di attenzione ai temi interculturali, anche in un ambito specifico d'intervento come quello del fashion. Un obiettivo ambizioso e lungimirante da parte di un'istituzione locale che persegue la migliore offerta culturale e gestionale possibile, per garantire gli standard di qualità museali regionali approvati nel 2003.

Complementare all'evento modenese è la piccola mostra Sete fruscianti, sete dipinte interamente dedicata al tema poco frequentato dei tessuti antichi che i visitatori del Museo Civico Medievale di Bologna potranno visitare fino al prossimo 29 settembre negli spazi del lapidario. La rassegna, curata da Silvia Battistini, Massimo Medica e Marta Cuoghi Costantini, si sviluppa in un breve ma denso percorso di visita dove trovano spazio una selezione di manufatti tessili esemplificativi dell'importante fondo conservato nel museo bolognese, alcuni importanti dipinti di raffronto e una recente acquisizione, un completo maschile da gala della fine del sec. XVIII appartenuto a una nota famiglia bolognese. Un sintetico ed essenziale corredo esplicativo, puntualmente ripreso in una piccola guida a stampa, presenta le opere esposte oltre ai primi importanti risultati di un articolato programma di valorizzazione avviato già da qualche anno proprio sull'inedito fondo tessile. Fasi salienti del progetto di lavoro sono state la catalogazione informatizzata dei tessuti che andrà a implementare il Catalogo del Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna e un intervento di manutenzione straordinaria che ha consentito di affrontare la pulitura e la messa in sicurezza della totalità dei manufatti pur salvaguardando il loro ordinamento storico. Il progetto approderà all'allestimento di una nuova sezione espositiva, la Sala Tessuti. Promotore dell'iniziativa oltre al Museo è l'IBC, che ha partecipato sin dall'inizio al progetto di valorizzazione del fondo tessile bolognese con un ragguardevole impegno finanziario e la fattiva collaborazione di diversi funzionari. Quest'ultimo aspetto attribuisce un "valore aggiunto" al lavoro realizzato poiché in tempi di pesanti ristrettezze economiche come l'attuale la fattiva collaborazione fra enti e istituzioni rappresenta forse l'unica via praticabile per condurre in porto iniziative complesse come la valorizzazione e il recupero dei beni museali. La piccola mostra bolognese documenta dunque un'operazione di carattere museografico e un modello di gestione virtuoso.


La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2013 - N.47]

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