Cotignola, il paese dei Giusti

Il Museo Civico Varoli tra i protagonisti di un prezioso documentario RAI

Massimiliano Fabbri - Responsabile Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola

Il 4 marzo 2013 è stato presentato a Cotignola, in anteprima nazionale, il documentario "Cotignola il paese dei giusti" realizzato dal giornalista e autore televisivo Nevio Casadio e prodotto da Rai 150 anni per la trasmissione "La storia siamo noi". La data scelta per la prima proiezione pubblica e per la messa in onda da parte di Rai, avvenuta due giorni dopo, ha coinciso con la Giornata dei Giusti istituita dal Parlamento Europeo nel 2012 fissata per il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski.
L'inchiesta di Casadio è stata possibile grazie anche all'Amministrazione comunale che, attraverso il Museo Varoli, ha fornito un importante sostegno organizzativo e logistico alla campagna di video-interviste e riprese che ha coinvolto vari luoghi di Cotignola, dal Museo stesso alla scuola Arti e Mestieri, dai paesaggi delle cave della fornace agli argini del Senio, dal Teatro Binario alla Chiesa del Suffragio, dal Parco Zanzi al Giardino dei Giusti e inoltre il Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, il cimitero ebraico di Lugo e quello di guerra di Piangipane, la Sinagoga di Bologna.
Il documentario ha permesso al comune di Cotignola, non solo di celebrare la ricorrenza, ma anche di proseguire la sua opera di salvaguardia e trasmissione della storia e memoria dei suoi quattro giusti - Luigi e Anna Varoli, Vittorio e Serafina Zanzi - e di tutta una comunità ospitale che mise in atto, durante l'ultimo conflitto, un'efficace e anomala rete dell'ospitalità e solidarietà salvando quaranta ebrei italiani, nascosti e protetti nel piccolo paese della Bassa Romagna. Un'accoglienza straordinaria, resa possibile da una struttura organizzativa che coinvolse parti dell'Amministrazione (a partire dal commissario prefettizio Zanzi fino agli impiegati dell'anagrafe) e poi la Curia e il CLN, l'artista Luigi Varoli e semplici cittadini che offrirono le loro abitazioni, affetto e ogni sostegno necessario anche a rifugiati politici e sfollati. È la storia di un'esperienza pressoché unica perché è un'intera comunità quella che si prestò a imbastire questa vincente maglia di protezione; comunità capace di un altruismo incondizionato pur muovendosi in uno scenario tragico e pericoloso (il fronte si blocca e staziona sul Senio per 145 giorni: un paese blasted off the map questo appare agli alleati mentre sorvolano, a liberazione avvenuta, quello che resta di Cotignola...).
Se spesso, dietro a ogni ebreo risucchiato dalla micidiale macchina dello sterminio ci fu una spiata o delazione, è al contempo vero che alle spalle di ogni vita salvata ci furono altrettante donne e uomini giusti che si opposero all'orrore; la denuncia era la via più facile, ma questo a Cotignola non avvenne, così come in altri centri dell'Emilia-Romagna, su tutti il commovente caso di Villa Emma a Nonantola dove don Arrigo Beccari sostenne l'opera di salvataggio di una settantina di giovani ebrei dell'Est europeo, come ben testimonia la mostra "I Giusti tra le Nazioni. I non ebrei che salvarono gli ebrei in Emilia-Romagna 1943-1945" a cura del Museo Ebraico di Bologna che, dopo essere approdata al Museo Varoli è ospite al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo dal 27 marzo al 28 aprile.
Grazie al lavoro di Nevio Casadio, il comune di Cotignola amplifica e approfondisce ulteriormente quel percorso di ricerca e studio e divulgazione intorno alla propria storia, culminato nel 2012 con l'inaugurazione di una nuova sezione del Museo dedicata ai Giusti e, di riflesso, alle vicende che si muovono sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Anche per questo l'allestimento museale si snoda attraverso diverse tipologie di narrazioni, dalle interviste ai testimoni che costituiscono l'ossatura del documentario del regista Fabrizio Varesco, alle immagini e suoni della camera nera di David Loom, racconto affidato a un'immersione in un flusso di immagini quasi perdute e familiari, continuamente affioranti e poi ancora sommerse, capaci di restituire una visione oscillante tra uno sguardo plurale e collettivo e uno intimo e interno. Questi materiali, prodotti e acquisiti permanentemente, ribadiscono come il Museo non sia solo passivo contenitore e raccolta di oggetti e collezioni, ma catalizzatore di storie e narrazioni poetiche, funzionante come stimolo produttivo e fertile per una memoria da coltivare costantemente, per tenere all'erta una coscienza critica che si nutre necessariamente di nuovi sguardi e stratificazioni e collegamenti.
Grazie alla concessione Rai, il documentario "Cotignola il paese dei giusti" è entrato a far parte del patrimonio del Museo Varoli, visibile all'interno della sezione dei Giusti.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 17 [2013 - N.46]

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