Piero Zama

Storico del Risorgimento italiano, a Faenza ricoprì incarichi di direttore di biblioteca e di musei e d'insegnante

Giorgio Cicognani - Conservatore Fondi antichi Biblioteca Comunale di Faenza

Nato a Russi nel 1886, Zama iniziò i suoi studi a Bagnacavallo poi, successivamente, al Ginnasio del Seminario di Faenza dove ebbe occasione di iniziare il suo percorso agli studi umanistici. Percorrere tutte le tappe di Piero Zama non è semplice perché molteplici furono i suoi interessi come ci mostra la sua bibliografia curata da Maria Gioia Tavoni e Giuseppe Bertoni, che va dal 1912 al 1984, e dove si contano ben 1146 titoli. Fu un intellettuale di spicco della vita culturale faentina, protagonista della storia locale, studioso del Risorgimento nazionale, ricercatore del periodo medievale e rinascimentale. Sulla sua figura è già stato scritto molto, non abbastanza forse sulla sua attività di direttore della Biblioteca Comunale, del Museo del Risorgimento e del Museo del Teatro a Faenza.
Nel 1915 prese parte alla prima guerra mondiale, prima come volontario, poi combattendo in prima linea col grado di sottotenente e in seguito di capitano nel Carso, sull'altopiano di Asiago, sul monte Grappa. Importanti sono i documenti da lui donati al Museo del Risorgimento relativi a questa sua partecipazione. Nel 1920 assunse l'incarico di direttore della Biblioteca Comunale, dove rimase fino al 1957. Le iniziative intraprese furono moltissime e diedero un forte impulso alla vita dell'Istituto; potenziò la pubblicazione del Bollettino della Biblioteca dove relazionò sulle varie attività, dalla formazione di nuovi cataloghi dei materiali rari e di pregio, al riordino e apertura di vari Musei.
Nello stesso Bollettino, nel 1924, Zama riferì sul Museo del Risorgimento e in quali condizioni egli prese in consegna i materiali, custoditi fino al 1921 in un locale della la Pinacoteca Comunale. Le sue difficoltà furono quelle di aver trovato una difficile situazione a causa di un "vizio iniziale" e cioè della mancanza di inventario fin dalla nascita del Museo nel 1904.
L'amore per la sua città e per la storia non spaventarono Zama e fra i problemi di acquisire spazi, restaurare sale, incrementare le raccolte librarie, riuscì il 4 novembre 1929 a inaugurare il Museo del Risorgimento. Nel 1931 scrisse: "[...] ma più assai di quanto si può vedere visitando la Biblioteca e i Musei, si può senza ombra di dubbio affermare, che l'Istituto si avvia verso un migliore avvenire".
Nel giugno del 1933 Zama inaugurò il Museo Teatrale e nel ringraziare chi con abnegazione aveva raccolto e donato i cimeli teatrali, e cioè il compianto cav. Arnaldo Minardi, spiegò che era già stato compilato un elenco di oggetti inventariati. Sempre nello stesso anno aprì il Museo Torricelliano.
Oltre alla professione di bibliotecario e museologo, Zama si dedicò anche all'insegnamento nell'istituto magistrale di S. Umiltà come insegnante di lettere dal 1923 al 1947. Tante furono le pubblicazioni su Alfredo Oriani e pubblicò inoltre un gran numero di studi sulle vicende risorgimentali della Romagna, di cui ricordo solo alcuni dei contributi più significativi: La marcia su Roma del 1831; Il generale Sercognani; Giovanni Pianori contro Napoleone III; Don Giovanni Verità prete garibaldino; Luigi Carlo Farini nel Risorgimento Italiano. La sua instancabile ricerca di documenti in vari archivi, lo portò alla stesura di interessanti volumi quali: I Manfredi Signori di Faenza; Romagna Romantica; Donne, avventurieri, signori di Romagna.
Nel 1944 Faenza subì tremendi bombardamenti e ben due grossi istituti culturali furono rasi al suolo: il Museo Internazionale delle Ceramiche e la Biblioteca Comunale coi suoi Musei. Il lavoro di Piero Zama, realizzato in vent'anni di Direzione, fu cancellato totalmente e credo, che per lui, questo sia stato il periodo più duro, ma il suo carattere forte e determinato lo spinse ancora una volta nella difficile ricostruzione. Occorreva innanzitutto ricomporre tutte le raccolte librarie, soprattutto quelle a carattere locale e faentino, poi di nuovo recuperare le raccolte museografiche.
Nel 1947 promosse la nascita della Società Torricelliana di Scienze e Lettere, di cui fu segretario fin dall'inizio e Presidente onorario fino alla morte. Due anni dopo, nel 1949, contribuì alla fondazione della Società di Studi Romagnoli, assumendo anche la carica di Presidente dal 1954 al 1958. Ricoprì varie cariche in sodalizi culturali e molte furono le sue collaborazioni con giornali, riviste nazionali e non. Faenza e la Romagna gli saranno per sempre riconoscenti non solo per i suoi studi, ma per la difesa e la conservazione del patrimonio storico e culturale.

Personaggi - pag. 15 [2013 - N.46]

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