Mosaici contemporanei in mostra

Il riallestimento della Collezione Musiva al MAR documenta e valorizza la storia recente del mosaico a Ravenna

Linda Kniffitz - Curatore CIDM MAR di Ravenna

Indubbiamente uno dei principali compiti di un museo d'arte è quello di rileggere il passato per poter individuare e interpretare, con la debita distanza, le potenzialità dei fenomeni artistici di resistere nel tempo (e al tempo con una corretta tutela), mentre maturano importanti significati e valenze talora inaspettate. La volontà di documentare e valorizzare l'arte musiva degli ultimi novant'anni, anni fondamentali per la rinascita del mosaico a Ravenna, è uno degli obiettivi dell'Istituzione Museo d'Arte della città, perseguito attraverso il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico.
Questo intento si avvantaggia delle possibilità di ricerca offerte dalla presenza di un importante Archivio in continua espansione. I diari di cantiere, le lettere, gli atti relativi a committenze, restauri e progetti edilizi, le pubblicazioni, i periodici e le tesi di laurea, consentono una pluralità di letture che permette di storicizzare le opere in modo puntuale e di allargare lo sguardo sulla produzione musiva attuale, un esercizio in grado di riservare molte sorprese.
La Collezione dei Mosaici Contemporanei del MAR consta di circa 90 pezzi, ai quali bisogna aggiungere due nuclei di cartoni pittorici per mosaico (uno di 14 opere della collezione dei "Mosaici Moderni" e uno di 21 opere relative alla serie dei "Mosaici Danteschi") e circa 140 cartoni realizzati a tempera su carta da lucido - per la maggior parte copie dei mosaici antichi - tracciate sui ponteggi di restauro da Libera Musiani, tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento.
Recentemente si è potuto progettare il riallestimento della Collezione Musiva al piano terra e la riorganizzazione delle Collezioni Moderna e Contemporanea della Pinacoteca al secondo piano del Museo, grazie ai finanziamenti di Open Museum, un Progetto Europeo - vinto dal MAR a maggio 2011 - tutto dedicato alla riqualificazione e all'integrazione dei Musei italiani e sloveni.
Il primo stralcio dei lavori riguarda l'atrio di ingresso e il loggiato al piano terra e sarà completato entro l'estate 2013. Il progetto tecnico e la direzione lavori sono stati affidati all'architetto Cesare Mari di PAN Studio. Si è voluto principalmente rispondere alla necessità di una corretta conservazione e manutenzione delle opere, di un'illuminazione nuova ed efficace, della schermatura solare degli archi del quadriportico, e di una generale riorganizzazione espositiva dei mosaici della collezione.
Il progetto scientifico che preordina la nuova sequenza delle opere, curato da Claudio Spadoni e da chi scrive, ha dovuto tener conto anche dei recenti cambiamenti di accessibilità alla collezione e al quadriportico (dovuti alla creazione del nuovo book-shop) e delle numerose donazioni e acquisizioni degli ultimi anni.
Il criterio di massima è stato volutamente quello cronologico, per favorire una ricostruzione storica dello sviluppo del mosaico contemporaneo a Ravenna. Attraverso le opere viene rievocata la nascita del Corso di mosaico all'Accademia di belle Arti nel 1924 e i restauri delle antiche decorazioni paleocristiane e bizantine. Snodo fondamentale la creazione di maestranze specializzate, i Maestri Mosaicisti come li definiva Severini, in grado di dialogare con i critici e gli artisti del ventennio e del secondo dopoguerra, creando opere nelle quali essi non hanno solo un ruolo vicario, ma partecipano alla progettazione. Negli anni Cinquanta le prime opere autonome, inscritte nelle ricerche d'avanguardia, di cui il mosaicista è l'unico artefice; le collaborazioni per grandi realizzazioni come il Parco della Pace; le aperture al dibattito sulle arti visive degli anni Settanta e Ottanta, la stagione del design degli anni Novanta, fino agli ultimi esiti della ricerca sul linguaggio musivo, inteso come uno dei linguaggi dell'arte contemporanea.
Come ha recentemente detto Gabriella Belli, i musei giocano un ruolo molto importante per la valorizzazione dell'arte di tutti i tempi e quindi anche di quella contemporanea: essi dovrebbero pertanto investire culturalmente negli artisti. Il MAR, nonostante la generale mancanza di fondi pubblici, profonde grande impegno nel comunicare l'arte su vari registri, sia con le mostre temporanee che con la cura delle collezioni permanenti, cercando di trasmettere il senso profondamente civico della sua istituzione.

Speciale Allestimenti Museali - pag. 11 [2013 - N.46]

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