Museums and Cultural Landscapes

Un estratto dell'intervento del Presidente di ICOM Italia sulla Conferenza Generale che si terrà a Milano nel 2016

Alberto Garlandini - Presidente ICOM Italia

Il mio obiettivo è che Milano ICOM 2016 diventi la più partecipata conferenza della storia di ICOM e che consegni una positiva esperienza personale e professionale a tutti i partecipanti. Ma ancor più importante è che ICOM 2016 segni una tappa significativa nell'elaborazione e nell'azione di ICOM. Sono convinto della validità del tema che abbiamo proposto per il 2016: Museums and Cultural Landscapes è un tema che si colloca al cuore stesso della visione di ICOM e del suo Piano Strategico 2011-2013. Lo avevamo proposto anche in riferimento alla prima candidatura nel 2009 per la Conferenza del 2013 e non abbiamo avuto dubbi nel riconfermarlo tre anni dopo, nell'esplosione della crisi globale. Con la crisi è finita l'illusione che la crescita sia un processo lineare, che si autoalimenta senza soluzioni di continuità. La dura realtà impone di ripensare lo sviluppo in modo più sostenibile, più equilibrato, con minor consumo di territorio, di paesaggio, di suolo, e con minori sprechi di risorse, di persone, di tempo, di intelligenze.

Museums and Cultural Landscapes è all'interno della riflessione su un nuovo modello di sviluppo, e porta alla nostra attenzione le responsabilità dei musei nei confronti di quanto accade nel territorio che li circonda. I musei non possono occuparsi solo delle loro collezioni, ma devono anche assumere responsabilità nei confronti del patrimonio culturale materiale e immateriale presente nei centri storici, nell'ambiente e nel paesaggio in cui sono inseriti. ICOM Italia ha aperto da tempo una riflessione sulla funzione di presidio territoriale per la tutela del patrimonio culturale dei musei italiani, che sono diffusi capillarmente, in grandi e piccole città, e sono parte integrante delle identità locali e del contesto storico, sociale e ambientale.

Il quadro teorico a cui ci riferiamo è la innovativa visione e concezione del paesaggio espressa dalla Conferenza europea di Firenze del 2000: il paesaggio è una determinata parte di territorio, così come è percepita riconosciuta e valorizzata dalle comunità che vi vivono, le cui caratteristiche sono profondamente segnate dall'azione dell'uomo e dalle sue interrelazioni con i fattori naturali. In questo senso il paesaggio è un concetto e un riferimento pluridimensionale, che trasforma una dimensione fisica, naturale, geografica in una dimensione antropologica, sociale, economica, culturale. Il paesaggio è per noi parte del patrimonio culturale da conservare, interpretare e gestire, e al contempo è anche il contesto nel quale trovano senso i musei e il patrimonio culturale.

A chi affidare, nella società contemporanea, la responsabilità primaria del patrimonio culturale e ambientale? Quale istituzione può assicurarne la conoscenza, la conservazione, la comunicazione, meglio che i musei? Certo non è compito solo dei professionisti museali, deve essere svolto in relazione con gli altri professionisti all'interno della battaglia per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Ma come, con quali competenze, con quali risorse, con quali azioni? Come si può farlo in un mondo profondamente trasformato dalla crisi globale e dallo sviluppo della globalizzazione? Sono domande impegnative che chiedono risposte complesse e ragionate. Per i musei, aprirsi al paesaggio e al patrimonio che li circonda significa impegnarsi rispetto alla contemporaneità. È un impegno scientifico e culturale in primo luogo, ma anche istituzionale e politico. È una sfida museologica perché propone una nuova forma di museo, ma anche museografica perché impone nuove forme d'interpretazione e di esposizione del patrimonio. È una sfida deontologica in quanto definisce nuove responsabilità per i musei e per i professionisti del patrimonio. Da questo punto di vista aumenta il valore universale del Codice etico dei musei di ICOM, che già oggi è un riferimento non solo per chi lavora nei musei ma anche per quanti si occupano del patrimonio culturale.

Affrontare questo tema offre l'opportunità di costruire nuove reti operative con gli altri professionisti del patrimonio culturale e nuove convergenze disciplinari e operative con gli altri istituti culturali. Per questo abbiamo voluto iniziare oggi ad approfondire il tema, per a far diventare Museums and Cultural Landscapes un tema non di una conferenza ma di una intera associazione. Ho un obiettivo, un sogno nascosto: fare approvare a Milano una Dichiarazione ICOM su musei e paesaggi culturali che individui nuovi obiettivi strategici, nuovi programmi e nuove attività per i musei del XXI secolo. Siamo di fronte ad una grande occasione di crescita per la museologia italiana e per ogni professionista museale italiano, e soprattutto per ICOM Italia su cui ricade la responsabilità primaria del successo di ICOM Milano 2016.


La pagina di ICOM Italia - pag. 6 [2012 - N.45]

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