ACE - Archaeology in Contemporary Europe

Un progetto, un network e un convegno per un'archeologia di respiro europeo

Romina Pirraglia - Collaboratrice IBC - Progetto ACE

ACE è un progetto europeo finanziato all'interno del programma Culture 2007-2012. L'IBC, subentrato al MiBAC nel 2011, è l'unica istituzione italiana ad aver preso parte al progetto insieme ad una dozzina di altri partner provenienti da 10 paesi della UE (Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Grecia, Ungheria, Belgio, Olanda e Polonia).
ACE ha inseguito il duplice obiettivo di promuovere l'archeologia a livello europeo nelle sue attuali dimensioni culturali, scientifiche, economiche e comunicative, e allo stesso tempo di realizzare un network tra le diverse istituzioni (universitarie, pubbliche e private) impegnate nei vari ambiti dell'archeologia contemporanea.
Non a caso infatti il titolo (quasi ossimorico) del progetto richiama la necessità di ripensare al ruolo e alla collocazione nell'archeologia nella realtà odierna, caratterizzata sì da una fase storica recessiva che vede le poche risorse finanziarie disponibili spesso privilegiare ambiti altri rispetto a quello culturale, ma che fornisce anche l'opportunità di ripensare a una gestione più sostenibile del nostro patrimonio, che magari possa coinvolgere − perché no? − tutti i cittadini europei.
Non può essere ignorato come negli ultimi decenni il rilancio di grandi operazioni di infrastrutturazione, generalizzato in tutto il continente, abbia avuto un forte impatto sul patrimonio archeologico, amplificando latenti problemi di lunga data, inerenti sia l'efficacia dei diversi sistemi di tutela che lo stesso ruolo professionale dell'archeologo.
Nel cercare proposte e soluzioni concrete a tali problemi i partner della rete ACE hanno condotto ricerche, attività di documentazione e di diffusione lungo quattro assi tematici, ciascuno sviluppato nel proprio contesto internazionale: la ricerca del significato del passato; le pratiche comparative nell'archeologia; la professione dell'archeologo; il contatto con il pubblico e la diffusione dell'archeologia.
Per approfondire e connettere tra loro gli ultimi due aspetti, in particolare, è stata realizzata la mostra Working in archaeology / Mestiere di archeologo, con le immagini del fotografo Pierre Buch scattate nei paesi aderenti ad ACE, tese a illustrare le varie realtà e i molteplici aspetti di una professione tanto complessa per gli addetti ai lavori e per chi aspiri a diventarvi, quanto stereotipata nell'immaginario comune.
L'esposizione di 40 immagini selezionate, strutturata in più sezioni (scavare - registrare - analizzare - conservare - raccontare), ha restituito un'istantanea di come gli archeologi si trovino ad operare quotidianamente. Inaugurata a Parigi nel novembre 2011, nel corso del 2012 la mostra era visitabile in altri nove paesi europei; in Italia, a cura di IBC, è stata ospitata al Salone del Restauro di Ferrara, al Festival del Mondo Antico di Rimini, presso il Museo La Regina di Cattolica e i Musei di San Domenico a Forlì.
La fase finale del progetto ha invece visto l'organizzazione del convegno internazionale Vent'anni dopo Malta. L'archeologia preventiva in Europa e in Italia, sotto la direzione scientifica di Maria Pia Guermandi (responsabile ACE per IBC) e del capofila del progetto INRAP (Institut National de Recherches Archèologiques Préventives) tenutosi il 19 ottobre scorso, presso la sede dell'École française de Rome.
I vent'anni dalla promulgazione della Convenzione de La Valletta per la tutela del patrimonio archeologico - tuttora non ratificata dall'Italia - e i quaranta trascorsi dalla Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale hanno costituito l'occasione per un bilancio e una riflessione sullo sviluppo metodologico e sull'evoluzione normativa che ha interessato l'archeologia preventiva europea in questo lungo arco di tempo. Il coinvolgimento di rappresentanti dell'UNESCO, del MiBAC, delle Università italiane, dell'Associazione Nazionale Archeologi, nonché del Landesamtfür Archäologie Sachsen, della Leiden University e dell'English Heritage ha permesso un proficuo confronto tra le diverse esperienze europee, verificando come − pur nella diversità dei contesti istituzionali e sociali − la ricerca di strumenti comuni per affrontare le nuove sfide di chi oggi si occupa della tutela e dello studio del patrimonio archeologico sia tutt'altro che vana.
Nel corso del convegno, infine, è stato presentato in anteprima il video Archeologi: una professione in trincea realizzato a cura dell'IBC a partire dalle interviste effettuate in Emilia-Romagna ai diversi attori del settore (collaboratori a progetto, titolari di ditte private, soci di cooperative, liberi professionisti, operatori museali, operatori didattici, sindacalisti, studenti e docenti universitari di Archeologia, funzionari della Soprintendenza), presto disponibili e scaricabili dal sito IBC. Le interviste non hanno tralasciato le spinose questioni relative alle tipologie contrattuali, alle retribuzioni medie orarie, alle recenti mobilitazioni dei professionisti precari: perchè l'apatia e la rassegnazione possono essere di tutti, ma non degli archeologi contemporanei.
www.ace-archaeology.eu

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2012 - N.45]

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