Orizzonti convergenti

Claudio Leombroni

In una pubblicazione del 2009 (Volunteers in Museums and Cultural Heritage: A European Handbook) veniva tratteggiato un panorama variegato, ma tutto sommato circoscritto, del possibile impiego di personale volontario nelle istituzioni museali. Quel panorama mutava significativamente, quanto a contenuti e a confini, soltanto un anno dopo, allorché il nuovo governo inglese lanciava l'idea di big society a supporto di una nuova gestione dei servizi pubblici e in particolare delle istituzioni culturali. L'idea era in sé molto semplice: una devoluzione alla società di servizi non più sostenibili pienamente con il finanziamento pubblico. La politica del governo conservatore inglese suscitò ampie discussioni, peraltro tuttora in corso, perché tale devoluzione non appariva ai più come una assunzione di responsabilità da parte della società civile o una forma di doverosa partecipazione del terzo settore alla gestione di biblioteche e musei attraverso l'impegno volontario, ma la copertura di duri tagli o impietose politiche di revisione della spesa.
Nel nostro paese il ricorso al volontariato per la gestione delle istituzioni è un fenomeno antico, ma negli ultimi tempi ha conosciuto una forte espansione, diretta conseguenza dei tagli ai bilanci pubblici e in particolare alla cultura. Le associazioni professionali hanno più volte richiamato la necessità di definire precisi ambiti di utilizzo del volontariato, non sostituivi delle professionalità di settore. La questione sarà dibattuta anche in occasione degli Stati generali dei professionisti del patrimonio culturale organizzata da MAB Italia e in programma a Milano il 22-23 novembre prossimi.
Questo numero di Museo Informa dedica ampio spazio alla questione e ha chiamato a discuterne anche autorevoli esponenti di ICOM Italia, ANAI e AIB, le tre organizzazioni professionali rappresentative a livello nazionale degli operatori di musei, archivi e biblioteche, che hanno dato vita a MAB Italia. Lo scopo che ci siamo prefissi è quello di inquadrare in modo equilibrato la problematica del volontariato nei nostri istituti, cercando di evitare, come scrive Stefano Parise, presidente dell'AIB, quel "sovrappiù di cattiva coscienza" che spesso appare nel modo di affrontare la questione nel nostro paese.
Abbiamo detto di MAB Italia. MAB, ossia il coordinamento delle tre associazioni professionali dei musei, degli archivi e delle biblioteche, si è costituito formalmente il 12 giugno scorso. Ampia documentazione sulle finalità e sulle iniziative del neonato coordinamento sono disponibili sul web all'indirizzo http://www.mab-italia.org. Anche per dar seguito a questo importante evento, a partire da questo numero la nostra rivista dedicherà uno spazio fisso alla Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino. La Rete ha avviato un progetto di riorganizzazione che pensiamo caratterizzerà il dibattito culturale romagnolo nei prossimi mesi e che include la convergenza di archivi, biblioteche, musei come orizzonte operativo. Museo Informa seguirà con attenzione il dispiegarsi di questo progetto e altrettanta attenzione dedicherà alle trasformazioni del contesto istituzionale. Intanto in questo numero potete leggere le novità relative al nuovo sistema di accesso ai servizi ('Scoprirete') e la prima parte di una bella intervista a Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro e la lettura.

Editoriale - pag. 3 [2012 - N.44]

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