Le novità editoriali dei Musei del Sistema

Palazzo Milzetti di Faenza
Testi di Anna Colombi Ferretti, Provincia di Ravenna, 2012
L'ultimo numero della collana di monografie dei musei del Sistema Museale Provinciale è dedicato a Palazzo Milzetti di Faenza, una testimonianza rara e preziosa dell'arte neoclassica: le architetture di Pistocchi e Antolini, gli stucchi del Trentanove e dei Ballanti Graziani e, soprattutto, le pitture di Giani hanno creato un luogo di grande fascino. E il tempo non ne ha alterato l'aspetto: i conti Milzetti non vi hanno mai veramente abitato e i proprietari successivi non ne hanno alterato la fisionomia. La facciata sobria non lascia indovinare quali meraviglie riveli l'interno: ambienti riccamente decorati, in cui scene mitologiche ed episodi di storia antica si intrecciano con magistrale eleganza a elementi naturalistici e fantastici. Lo Stato Italiano ha acquistato questo luogo straordinario e l'ha trasformato nel 2001 in Museo Nazionale dell'Età Neoclassica in Romagna, rendendo così accessibile al pubblico le sue meraglie.

Guidarello Guidarelli. Tra storia e leggenda
A cura di N. Ceroni, A. Fabbri, C. Spadoni, Mar, 2011
Come si è venuta svolgendo la fortuna di Guidarello e della sua lastra sepolcrale? A questa domanda rispondono alcuni studiosi, non solo storici dell'arte. Adriana Augusti ha condotto una ricognizione sulle tracce dei Lombardo a Ravenna. Mario Scalini ci propone la lettura del corredo del cavaliere imperiale nel quadro dei coevi Gisants secondo i modelli funerari diffusi in Europa. Corinna Giudici affronta la fortuna dell'opera attraverso la lente della fotografia, tra documento e interpretazione. A proporci una riflessione sullo stereotipo del condottiero romagnolo è Roberto Balzani, mentre Marco A. Bazzocchi offre un viaggio trasversale alla scoperta delle implicazioni del monumento tra visibile e invisibile, in dialogo tra l'aldiqua e l'aldilà. Il movente della morte per via di una camicia "a la spagnola belissima de' lavori d'oro" non poteva non accostare il tema del guardaroba, ampiamente svolto da Paola Goretti. Infine Graziella Magherini ci conduce, tra arte e psicoanalisi, nei misteriosi labirinti che suscitano la sindrome di Pigmalione. Perché ci si innamora di una statua?

Le frecce spezzate. Seicento anni di devozione della Madonna delle Grazie di Faenza
Catalogo della mostra a cura di C Casadio et al., Faenza, 2011
La mostra ospitata alla Pinacoteca Comunale di Faenza da novembre 2011 a maggio 2012, è stata organizzata dalla Pinacoteca e dal Museo Diocesano di Faenza e Modigliana in occasione del VI centenario del culto della Beata Vergine delle Grazie. La mostra offre un'interessante panoramica di opere d'arte e documenti storici che testimoniano come la devozione alla Madonna delle Grazie, nella caratteristica immagine con le frecce spezzate nelle mani, si sia diffusa non solo per un ampio periodo temporale ma anche in un esteso territorio, oltre i confini della stessa diocesi. Il catalogo illustra il materiale più significativo in mostra: da dipinti a disegni, tra cui uno inedito di Jacopone da Todi, da pale d'altare a macchine processionali, da stampe a targhe devozionali ed ex-voto, senza dimenticare oggetti liturgici prodotti da una valente tradizione artigianale.

Lo spazio della ceramica. Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza fotografato da Gabriele Basilico
A cura di J. Bentini e C. Piersanti, Allemandi, 2011
Il MIC di Faenza, il luogo che ospita la più importante raccolta di ceramiche antiche e contemporanee al mondo, è il protagonista del volume a cura di Jadranka Bentini, già direttore del MIC, e Claudio Piersanti l'architetto che con Rita Rava ne ha realizzato il progetto di ristrutturazione. Gabriele Basilico lo ha fotografato a lavori ultimati e lo descrive con occhio abile e attento. Le sequenze creano il museo mentre lo raccontano, sottolineano dettagli che ai più appaiono invisibili: illustrano un museo nel museo. Il libro si sviluppa quindi come narrazione per immagini di un viaggio ideale all'interno di un'architettura idealizzata. L'esito, indagato con acribia da Basilico, suggerisce una successione di livelli conservativi, espositivi o ad essi funzionali, esaltati da splendide riproduzioni che si sostituiscono al progetto architettonico divenendo esse progetto, e testimoniano la complessità del fare architettura e la cultura che questo fare richiede.


Informalibri - pag. 23 [2012 - N.43]

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