Le fotografie del territorio: paesaggio e beni culturali

La facoltà di Conservazione dispone di uno dei centri di studio più qualificati in Italia su questo tema

Luigi Tomassini - Docente di Storia e tecnica della fotografia e degli audiovisivi

La fotografia si è affermata fin dalle sue origini (nel 1839) come un potente strumento di documentazione del paesaggio e dei beni artistici e culturali. Mentre in Francia questo avvenne in origine per iniziativa dello Stato, con la MissionHéliographique (1851), in Italia furono alcuni grandi fotografi privati (Alinari, Anderson, Brogi) che documentarono monumenti, paesaggi, opere d'arte della penisola. Lo stato intervenne molto più tardi, alla fine del secolo, e il ravennate Corrado Ricci fu uno dei protagonisti di questa nuova stagione.
Attualmente, quelle fotografie nate inizialmente in funzione strumentale, per documentare visivamente le opere d'arte, o per testimoniare lo stato di conservazione di siti o monumento a rischio di degrado, sono divenute esse stesse beni culturali, da conservare e tutelare. Ma se quelle foto che abbiamo appena citate si tutelano facilmente per il loro alto valore venale (valutabile nei casi migliori nell'ordine delle diverse decine di migliaia di euro per una stampa originale), assai diverso è il caso per tutte quelle fotografie di operatori più recenti o meno noti, o per quelle di dilettanti e fotografi occasionali, che pure in certi casi costituiscono una documentazione molto interessante del territorio.
La Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali ha a disposizione uno dei centri di studio più qualificati in Italia su questo tema. Presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali è stato istituito un Laboratorio Fotografico specializzato nella conservazione e tutela del patrimonio fotografico storico, oltre che in operazioni di documentazione fotografica dei beni culturali attuali.
Il Dipartimento e la Facoltà, con la collaborazione della Fondazione Flaminia, hanno organizzato nel corso degli ultimi 15 anni diverse iniziative di rilievo nazionale e internazionale sul tema della documentazione fotografica. In particolare hanno organizzato nel maggio 2004 il convegno "Problemi e pratiche della digitalizzazione del patrimonio fotografico storico" a cui parteciparono ben 37 fra i più importanti enti e istituzioni coinvolte in operazioni di digitalizzazione del patrimonio fotografico storico, dagli Alinari alle Teche RAI, dall'Istituto Luce alla Biennale di Venezia.
Nel 2009 è stato organizzato presso il DISMEC il convegno "Forme di famiglie, forme di rappresentazione fotografica, archivi fotografici familiari", con 57 relatori e più di 200 iscritti, che ha portato l'attenzione sulla cosiddetta "fotografia vernacolare", cioè su quella fotografia di documentazione della vita quotidiana che fino ad ora era stata considerata estranea al concetto di bene culturale, ma che adesso, anche a livello internazionale, tende ad essere rivalutata nettamente.
Oltre a questa attività di ambito nazionale, è stata svolta anche una intensa attività di carattere internazionale, con una partecipazione a un progetto Europeo, con collaborazioni con ONG riconosciute dall'ONU e con istituzioni di vari paesi europei, fra cui l'Institut National du Patrimoine, Département des Restaurateurs. Una convenzione con la Fondazione e Museo Fratelli Alinari di Firenze ha portato alla realizzazione di una serie di oltre 20 tesi di laurea sulla fotografia di documentazione fra XIX e XX secolo, nonché a collaborazioni e a varie attività di tirocinio e stage sia presso gli Alinari sia presso altri istituti qualificati come l'Istituto Centrale per la Grafica o l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Infine la Facoltà e il DISMEC hanno svolto continuativamente una attività relativa al territorio. Nel 2001 venne tenuta presso la Facoltà con la consulenza di Lucio Gambi, una mostra fotografica, accompagnata da un catalogo con prefazione di Maurice Aymard, che illustrava, attraverso l'attività della Federazione, la storia del paesaggio agrario e delle attività di bonifica, di regimazione delle acque e di sistemazione  dei canali, nella provincia di Ravenna. Nel 2005 il Laboratorio Fotografico del DISMEC ha allestito la mostra "Il mare dentro. La Darsena di città e il futuro di Ravenna", patrocinata dal Comune di Ravenna e completamente realizzata e allestita con le attrezzature e i materiali del Laboratorio da un gruppo di studenti. Su questa stessa linea, si è avviata una serie di convenzioni con enti locali e fondazioni bancarie che hanno portato nel corso degli anni a realizzare una capillare opera di raccolta e di digitalizzazione di fotografie di documentazione del territorio della provincia.

La pagina della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna - pag. 5 [2012 - N.43]

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