Bambole e balocchi "di qualità"

Intervista alla titolarr del Piccolo Museo insignito nel 2011 dell'ambito riconoscimento regionale

Nel cuore della città di Ravenna, a quattro passi dalla piazza Kennedy al n. 4 di via Fantuzzi, si trova l'ingresso del Piccolo Museo di Bambole e altri balocchi. È segnalato da una targa in marmo sotto la quale da pochi mesi è affisso un nuovo logo che indica che il museo ha raggiunto il riconoscimento di "Museo di qualità".

Entriamo in quelli che erano i magazzini del Palazzo Rasponi - Murat. È un luogo luminoso dagli arredi e tappezzerie di una soffice color grigio-perla, voluto per esaltare i colori brillanti e vivaci dei giocattoli esposti. I colori dell'infanzia, si sa, sono luminosi e squillanti anche se su questi oggetti si è posato il velo della polvere del tempo. Intervistiamo la titolare del museo: Graziella Gardini Pasini.

Da quanto tempo è stato aperto al pubblico questo museo?

A dicembre spegne le sue prime 5 candeline!

Come è nata l'idea di trasformare la sua collezione privata in una esposizione aperta al pubblico?

Ho visitato molti musei di bambole specialmente quelli del Nord Europa ammirandone la professionalità e la ricchezza degli oggetti. Successivamente, guardandomi attorno, mi è parso di avere materiale sufficiente per allestire a mia volta un museo. Un'altra molla che mi ha spinta a tuffarmi in questa avventura è stato il piacere di mostrare e condividere ciò che negli anni avevo raccolto.

Gli oggetti esposti in quali periodi sono stati costruiti?

Bambole, mobiletti, automobiline, carrozzine sono stati costruiti tra il 1850 e 1950 e sono tutti esposti in ordine cronologico.

Il museo è frequentato da molti visitatori?

I visitatori sono soprattutto stranieri: tedeschi, austriaci, inglesi, francesi, ma anche giapponesi, russi e americani.

In questi cinque anni il museo ha subito delle modifiche?

Non sono state modifiche vere e proprie, ma posso affermare che il materiale è praticamente raddoppiato. Innanzitutto si è arricchito di una biblioteca di 400 libri di letteratura per l'infanzia disponibili per la consultazione, poi si sono colmate alcune lacune di pezzi mancanti, infine sono stati inserite donazioni fatte generosamente da privati.

All'ingresso spicca un logo nuovo. Di che cosa si tratta?

Con orgoglio dico che nel mese di luglio, con una cerimonia ufficiale, mi è stato consegnato il "Riconoscimento di museo qualità" dalla Regione Emilia Romagna. Il logotipo è rappresentato da una stilizzazione di un profilo greco e da una Q realizzata da nove pallini. Nove quante sono le province della regione e nove quante sono le Muse. Il simbolo delle Muse non poteva mancare poiché è la parola che ha dato origine al termine "museo".

Cosa significa essere un museo di qualità?

Quando ho pensato di aprire al pubblico la mia collezione privata, fin dalle primissime fasi di progettazione mi sono documentata e confrontata con la normativa in materia di qualità, ma non solo, affinchè il Museo avesse tutti i requisiti essenziali, dalla fruizione delle collezioni alla loro conservazione, dalla sicurezza alla didattica ecc. Il Museo fa così ora parte di un elenco d musei regionali, una sorta di comunità virtuosa che si caratterizza appunto per la qualità dei servizi offerti.

Quando è possibile visitare il Museo?

Fin dalla sua nascita il Museo è aperto ai visitatori mattino e pomeriggio tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, escluso il lunedì. Ma quest'anno a partire dal mese di ottobre, su prenotazione, ogni lunedì pomeriggio il Museo è aperto gratuitamente agli insegnanti perché possano valutarne il valore storico didattico e la possibilità di inserire nel loro piano di insegnamento una visita con gli allievi.

Altre iniziative in corso?

Per tutto il mese di novembre è allestita una mostra dal titolo "Lenci e dintorni", in cui sono esposte ceramiche raffiguranti bambini, giovinette e piccoli animali fabbricati tra il 1930 e 1950.


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 24 [2011 - N.42]

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