Frattur-Arte: dal frammento ad una nuova espressività

Al Mar l'arte adempie pienamente al suo ruolo sociale, assumendo anche valore terapeutico

Sara Andruccioli - CIDM del Mar di Ravenna

Il museo è un'istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, così l'ICOM definisce il museo, sottolineandone il fondamentale e irrinunciabile ruolo educativo e sociale.

L'obiettivo che molte istituzioni museali si sono prefisse in questi anni, è quello di coinvolgere ampie fasce di pubblico e rendere i musei accessibili a tutti, superando barriere culturali e fisiche. Diversi musei propongono percorsi formativi studiati specificatamente per i diversi tipi di disabilità fisica e psichica, ma si tratta, nella maggior parte dei casi, di esperienze di singole realtà e non di sistema. Interessante, invece, è il caso della Regione Piemonte che, nel 2010, ha coinvolto undici musei nel progetto Diversamente Musei, che si propone di rendere fruibile per tutti lo spazio museale. Un'ulteriore testimonianza di come l'arte sia un'esperienza di comunicazione ed espressione personale, ci viene dalle mostre che nascono dalla collaborazione tra musei e centri di riabilitazione: tra questi Mosaicamente, una rassegna di opere musive realizzate da adulti autistici che si tiene a Pordenone dal 2008 e la mostra di pittura Artista per un giorno, conclusasi a Roma lo scorso maggio, che ha testimoniato l'esperienza artistico-espressiva portata avanti da disabili fisici e psichici del Centro Diurno "La Bottega delle Idee". In questi casi, quindi, l'arte adempie pienamente al suo ruolo sociale, assumendo anche un valore terapeutico.

Anche il Museo d'Arte della Città di Ravenna, sensibile a queste tematiche, ha voluto concedere un suo spazio per l'allestimento della mostra Frattur-Arte, che si inscrive a pieno titolo tra gli eventi del II Festival Internazionale del Mosaico appena conclusosi. Si tratta dell'esposizione di otto opere musive realizzate da adulti portatori di handicap fisico e psichico che frequentano il Centro Diurno Socio Riabilitativo Don Oreste Benzi di San Tomaso di Cesena, appartenente alla Comunità Papa Giovanni XXIII.

Il Centro è nato nel 1998 con il preciso intento di creare un ambiente famigliare e accogliente, in cui persone con gravi handicap possano valorizzare la propria individualità ed esprimere le proprie potenzialità, spesso inespresse. Pertanto, si è studiato uno specifico percorso terapeutico che si basa sull'attivazione di vari laboratori: da quelli riabilitativi e ludico-motori (ippoterapia e acquaticità), a quelli di espressione teatrale e artistica. Dal 2006 presso il Centro è attivo un laboratorio di mosaico che attualmente è seguito da otto disabili, assistiti nel lavoro da quattro educatori e da un'artista esterna, presenza fondamentale, che li aiuta a far emergere la loro creatività e la loro espressività, consigliandoli anche sulla tecnica e sull'uso dei materiali. In questo contesto, l'arte musiva diventa vera e propria forma di riabilitazione, perché attraverso la realizzazione di opere artistiche, gli allievi si sentono liberi di esprimere il proprio mondo interiore, ritrovando così fiducia nelle proprie potenzialità. La tessera musiva, il frammento, si prestano perfettamente a esprimere la particolare condizione di chi si trova in una situazione di emarginazione e convive ogni giorno con la sofferenza, che spezza e frantuma la mente e la persona. Ma proprio dal "frammento di una vita scartata" si può dare vita ad una nuova espressività.

Frattur-Arte non è solo un momento espositivo, ma l'incontro fra due sensibilità: quella dell'autore, che disvela la propria umanità ferita e quella dello spettatore, che sperimenta la condivisione di una stessa condizione umana. I mosaici in mostra raccontano un mondo ai più sconosciuto, portandoci alla scoperta di storie personali, sogni e desideri. Possiamo così conoscere: i ricordi d'infanzia di Stefano, l'entusiasmo di Guido che, potendo usare solo i piedi, ci regali mondi fantastici, il carattere forte e istintivo di Roberto che si esprime nell'uso molto personale dei materiali. Tutto ciò nella convinzione che l'arte possa aiutare la costruzione di una nuova cultura basata sul dialogo, l'incontro e il rispetto delle diversità.


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 21 [2011 - N.42]

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