Inediti risorgimentali

Nuova linfa al Museo con opere di Baccarini, Marabini, Avveduti e Calzi

Giorgio Cicognani - Curatore del Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea di Faenza

La riapertura del Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea nell'ottobre del 2009 e l'attuale ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia hanno sicuramente favorito la disponibilità di diversi donatori che hanno lasciato importanti cimeli, notevoli non solo dal punto di vista della documentazione storica, ma anche di grande interesse artistico; infatti alcune opere qui descritte sono del tutto inedite di noti artisti. Per motivi di spazio illustrerò solo alcuni dei pezzi più significativi, alcuni dei quali già esposti, mentre altri seguiranno il riordino delle collezioni attualmente in atto.

Un primo nucleo si compone di due ceramiche antiche, fotografie e medaglie, il secondo di un dipinto ad olio, una drappella riccamente ricamata e varie fotografie della I Guerra Mondiale, segue un disegno di Giuseppe Calzi.

La rarità del primo nucleo è data dal ritratto di Giuseppe Mazzini in maiolica, entro cornice di noce; l'autore del raffinato dipinto è Angelo Marabini (1819-1897). L'opera realizzata nel 1881, precede di alcuni anni l'incarico dato al Marabini dal Comune di Faenza, di dipingere i tondi in maiolica dei tre grandi protagonisti dell'Unità d'Italia: Mazzini, Cavour e Garibaldi, per la Sala del Consiglio Comunale. Le ceramiche fanno bella mostra entro ricche lapidi in marmo databili al 1884. In mancanza di un forno proprio il Marabini faceva cuocere le sue opere in diverse fornaci faentine e forlivesi; in questo caso il "mago del pennello" realizzò il ritratto presso la fabbrica Gorini, come si evince dal marchio a fuoco sul retro. Quest'opera va ad arricchire il ricco corpus di ritratti eseguiti dal Marabini presenti in diversi musei e raccolte pubbliche.

La seconda ceramica è un piccolo bassorilievo in terracotta che raffigura Giuseppe Garibaldi ed è attribuita al grande artista faentino Domenico Baccarini (1882-1907). L'opera si può far risalire alla fine dell'Ottocento o essere coeva al bellissimo busto in terracotta di Giuseppe Mazzini datato e firmato dallo stesso Baccarini nel 1900. Il Golfieri nel catalogo della mostra baccariniana, tenutasi a Faenza nel 1983, scrive: "...ha ricordo che Baccarini, da ragazzo, abbia eseguito in plastica un busto di Garibaldi..."; purtroppo però di quest'opera non è rimasta traccia. Nello stesso catalogo sono riprodotti alcuni disegni del volto dell'Eroe dei due mondi.

Seguono due rare fotografie all'albumina della seconda metà dell'Ottocento che raffigurano Garibaldi a cavallo: una, mentre incontra popolane e picciotti in ambiente siciliano, l'altra, un incontro con signori della borghesia in ambiente non identificabile. Queste fotografie animate, come fossero istantanee, sono fedeli riproduzioni di opere pittoriche che ricordano momenti salienti delle imprese del Generale e quasi certamente venivano stampate in più copie per far conoscere e celebrare questi avvenimenti. Una ricerca più approfondita ci potrebbe rivelare se queste pitture sono ora esposte in qualche collezione pubblica. Le fotografie sono conservate entro piccole cornici d'epoca in legno di noce.

Di particolare rilevanza nel secondo nucleo un inedito dipinto ad olio del pittore lughese Giulio Avveduti (1889-1986): ritratto dell'avv. Pier Paolo Liverani tenente di fanteria nella I Guerra mondiale. Il Tenente è anche l'autore di un importante album fotografico, un vero reportage, che documenta la vita in trincea degli italiani e degli austriaci e gli avvenimenti bellici di quella Grande Guerra.

Ricordiamo infine un disegno su carta a spolvero per una realizzazione ceramica di Giuseppe Calzi (1846-1908) che raffigura Giuseppe Mazzini. il Calzi, animato da spirito risorgimentale e patriottico, fu uno degli organizzatori e primo donatore del nostro Museo del Risorgimento.

Credo sia importante a questo punto, un'ulteriore visita alle sale per ammirare queste opere finora inedite, ma soprattutto come segno di gratitudine per chi le ha conservate in modo eccellente ed ora le ha messe a disposizione della nostra comunità.

Un grazie a tutti i donatori per la loro attenzione, generosità e discrezione.


Speciale Donazioni Museali - pag. 18 [2011 - N.42]

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