Nuove opere per un museo in movimento

Al Museo di Bagnacavallo i dipinti di Sonia Micela e altre interessanti collezioni di incisioni

Diego Galizzi - Conservatore Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo

Tra le funzioni fondamentali di un museo certamente vi è un'attenta politica di accrescimento delle proprie collezioni, da attuarsi compatibilmente con le proprie finalità culturali e con le effettive possibilità di poter conservare e valorizzare le nuove acquisizioni. Naturalmente ciò comporta che all'atto della donazione scaturiscano delle responsabilità in noi operatori e responsabili museali, che non possiamo certo limitarci ad "incamerare" oggetti d'arte ma dobbiamo sentirci investiti della necessità di legare ad ogni donazione un progetto, che sia semplicemente sulla fattibilità di un'adeguata tutela oppure su un percorso di valorizzazione che possa anche comportare un ripensamento dei percorsi espositivi. Con tutta evidenza, dunque, il museo è per definizione un'istituzione in divenire, lontana dai cliché che lo vogliono una struttura immobile e polverosa.

Su questo tema il Museo Civico delle Cappuccine può annoverare negli ultimi mesi delle novità importanti, che vanno ben oltre l'ordinario e quasi quotidiano accrescimento delle collezioni attraverso lasciti di singole opere, per la maggior parte materiale grafico che interessa il Gabinetto delle Stampe. L'ultima in ordine di tempo è la donazione al museo di un corpus pittorico di grande pregio e consistenza: si tratta di più di un centinaio di dipinti della pittrice di origini bagnacavallesi Sonia Micela (1924-1988), opere che gli eredi, dopo averne pazientemente curato la raccolta e l'inventariazione, hanno deciso di lasciare alla nostra istituzione nella convinzione di poterne in questo modo valorizzare ulteriormente l'opera e tramandarne la memoria. La donazione si caratterizza per la sua straordinaria organicità e per l'esauriente rappresentatività della vicenda artistica della pittrice. Si va dalle prime nature morte realizzate negli anni della formazione all'Accademia di Brera, arricchita peraltro dalla sua frequentazione con Carlo Carrà, fino alle ultime composizioni e ai paesaggi della fine degli anni '80, pezzi di notevole pregio per capacità di sintesi e forza espressiva. Nel mezzo ci sta una lunga ed entusiasmante carriera fatta di tanta passione per la pittura e di discreti riconoscimenti a livello anche internazionale, sebbene il suo lavoro appaia tutt'ora troppo poco considerato, e certo il museo si proporrà di colmare questa lacuna attraverso studi, eventi espositivi e pubblicazioni. Da sottolineare nella biografia della Micela la sua convinta adesione alla Resistenza, cui contribuì come staffetta partigiana, e la triste vicenda della morte della madre e del nonno nel 1924 a seguito di un'aggressione fascista ancora ricordata in una lapide in Piazza della Libertà a Bagnacavallo.

Sul fronte della grafica quest'anno il Gabinetto delle Stampe ha potuto incrementare i propri fondi con l'acquisizione della collezione milanese Riva-Parati, ricca di una cinquantina di incisioni antiche e contemporanee di sicuro interesse. Tra questi fogli compaiono opere di importanti incisori del secolo scorso, basti citare Lino Bianchi Barriviera, Tono Zancanaro, Remo Wolf e Nani Tedeschi, ma anche esemplari antichi come alcune incisioni tratte dai ritratti di Holbein realizzati da Francesco Bartolozzi. Sempre sul fronte della grafica in questi giorni si sta perfezionando il lascito di circa un centinaio di opere dell'incisore forlivese Francesco Giuliari, venuto a mancare lo scorso anno, al quale dedicheremo un approfondimento espositivo.

Lo stratificarsi di questi occasioni di arricchimento dovute a donazioni o lasciti testamentari sono senza dubbio segnali che testimoniano una certa attrattività della nostra istituzione museale in termini di attenzione e di riconoscimento del lavoro svolto. È anche grazie a queste continue iniezioni di nuova linfa che presto si dovrà procedere alla ridefinizione degli assetti espositivi della sezione contemporanea del museo, e conseguentemente alla ridefinizione della sua identità futura.


Speciale Donazioni Museali - pag. 16 [2011 - N.42]

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