25 candeline per il Planetario

Il fascino del "museo del cielo" di Ravenna cresce ma non invecchia

Marco Garoni - Responsabile del Planetario di Ravenna

"Una nuova struttura costituisce sempre un arricchimento del dibattito culturale, ma la realizzazione del nostro Planetario, assume, in questa città dal denso spessore di storia, significati del tutto particolari. La sua presenza si colloca alla fine di un iter storico culturale iniziato secoli fa. Questa cupola metallica sarà sicuramente per la città un'istituzione da mostrare con orgoglio e da gestire con l'intelligenza e la consapevolezza di avere a disposizione uno strumento efficacissimo da utilizzare non per costruire un centro astronomico tout court, ma per realizzare il referente di una cultura scientifica..." (dall'articolo dell'allora sindaco Giordano Angelini sull'inaugurazione del Planetario di Ravenna).

Era un sabato il 1° giugno del 1985. Nei giardini pubblici di Ravenna veniva inaugurata una strana struttura: il Planetario. Cosa fosse lo sapevano in pochi. Oggi, dopo venticinque anni, la parola Planetario incuriosisce ancora. Cosa si cela dietro, o meglio, sotto quella cupola? È da questa curiosità che siamo partiti ed è per soddisfarla che continuiamo. L'Astronomia è la scienza più antica ed affascinante; nel firmamento l'uomo ha cominciato a leggere i ritmi della natura scanditi dai movimenti regolari degli astri e ciò gli è servito ad organizzare la sua vita e a formulare le prime descrizioni matematiche dell'Universo. Lo studio e l'osservazione del cielo sono un importante momento d'incontro che lega insieme storia, geografia, letteratura, scienza, usanze e tradizioni. Non proponiamo l'astronomia solo come una della tante discipline scientifiche ma ci piace raccontare il suo ruolo fondamentale nella formazione del pensiero scientifico e filosofico. Vogliamo soprattutto sottolineare come la volta stellata sia uno strumento pratico e divertente per avvicinarsi allo studio della natura. Sono queste le linee guida fondamentali dalle quali partiamo per la nostra attività divulgativa e didattica.

Per tutto questo usiamo il Planetario che in realtà non è una struttura ma uno strumento; per essere più precisi è un complicato proiettore in grado di riprodurre su una cupola l'immagine della volta stellata visibile ad occhio nudo da ogni parte del mondo. Le stelle che si contano sono alcune migliaia. Nulla di paragonabile al cielo che purtroppo abbiamo perso dietro un alone lattiginoso causato dall'inquinamento luminoso. Forse anche questo è uno dei motivi che hanno portato il Planetario all'interno del Sistema Museale Provinciale: il planetario come museo del cielo, di quel cielo perso irrimediabilmente, nascosto non sotto metri di terra ma da migliaia di lampioni. Il planetario come "terzo cielo" di Ravenna, dopo quello vero e quello della volta del Mausoleo di Galla Plancidia (così sottolinea sempre Franco Gàbici, primo direttore del Planetario). Osservare il cielo al Planetario vuol dire immergersi completamente tra quelle stelle che per secoli hanno aiutato l'umanità a progredire, ad esplorare, a conoscere il nostro mondo e l'universo che ci circonda. Lo strumento, grazie ai suoi meccanismi, permette di mostrare, accelerati, i principali moti celesti consentendoci di seguire le altrimenti lentissime variazioni della volta stellata.

Quando è stato inaugurato, il Planetario di Ravenna era il secondo in Italia, ora se ne contano un centinaio. Tutti questi anni di intenso lavoro hanno permesso al nostro di essere uno dei centri più importanti a livello nazionale e nella nostra città è ormai un'istituzione culturale radicata. Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie ad una fortunata collaborazione tra l'amministrazione comunale e Associazione Ravennate Astrofili Rheyta (A.R.A.R.) che sin dall'inaugurazione garantisce, con l'impegno di molti astrofili, tutte le attività che si svolgono nel corso dell'anno.

In questo 2010 abbiamo festeggiato quanti negli anni hanno contribuito, con il loro lavoro e la loro passione, alla crescita ed ai risultati fino ad ora ottenuti, le migliaia di curiosi, di scolaresche, di famiglia che sono rimaste affascinate da quel cielo limpido e terso che ogni giorno sotto la nostra cupola appare e stupisce ancora. È sempre stupendo sentire la meraviglia dei ragazzi quando compare quell'infinita distesa di stelle.


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 17 [2010 - N.39]

[indietro]