Alla scoperta di Edgardo Saporetti

I volti, gli ideali e la vita quotidiana al tramonto dell'Ottocento in mostra al Museo di Bagnacavallo

Diego Galizzi - Conservatore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo

Tra le finalità del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, come del resto di molti musei d'arte civici e territoriali, oltre al fondamentale ruolo di ricerca, studio e documentazione sulle proprie collezioni vi è certamente anche l'importante compito di promuovere ricerche sulla storia e sulla cultura locale, dando così impulso alla salvaguardia della memoria storica della città. Con questa convinzione, e con la consapevolezza di "insistere" su un territorio come quello bagnacavallese, a così alto interesse artistico e culturale, il Museo Civico ha da qualche anno intrapreso un programma di recupero e valorizzazione di alcune personalità artistiche native o che hanno operato a Bagnacavallo, sulle quali la ricerca storico-artistica non ha fin'ora focalizzato la sua attenzione. Dopo la fortunata esposizione antologica dedicata al pittore Giuseppe Rambelli, svoltasi nell'autunno 2009, non stupirà dunque se quest'anno il museo allestirà una nuova mostra dove verranno presentati i risultati delle ricerche condotte su un altro pittore bagnacavallese, di cui nelle collezioni del museo non è conservata alcuna opera, ma che rappresenta un'autentica espressione della tradizionale vocazione artistica della città: Edgardo Saporetti (1865-1909).
Figura fino ad oggi quasi sconosciuta quella del Saporetti, nonostante si possano ammirare pochi apprezzati frammenti della sua attività pittorica in alcuni musei italiani, dal Museo d'Arte della Città di Ravenna al Museo Civico Filangieri di Napoli. Eppure già dalle prime ricerche è emersa una personalità la cui portata ci sembra vada ben al di là della considerazione di cui attualmente gode nel panorama artistico italiano. Edgardo nacque a Bagnacavallo nel 1865, figlio di Pietro Saporetti, pittore e docente all'Accademia di Belle Arti di Ravenna. Figlio d'arte, dunque, e infatti la sua parabola artistica iniziò molto precocemente, prima sotto gli insegnamenti impartiti dal padre, poi con la brillante frequentazione dell'Accademia ravennate, dove ottenne premi e riconoscimenti.
Presumibilmente per impulso del padre, che certamente godeva di numerose amicizie negli ambienti artistici nazionali, Edgardo uscì ben presto dalla dimensione locale per esplorare con entusiasmo alcune delle scuole pittoriche più attive dell'epoca. Poco più che quindicenne lo ritroviamo a Roma, presso il pittore Cesare Mariani, già "pittore ufficiale" di Pio IX e direttore dell'Accademia di San Luca, poi a Napoli, dove avrà modo di frequentare in privato lo studio di Domenico Morelli, inserendosi a tutti gli effetti in quella schiera di pittori che aderirono agli insegnamenti del caposcuola della pittura napoletana del secondo Ottocento. Nella luminosità del golfo partenopeo Edgardo troverà una felice stagione artistica, che lo porterà a realizzare svariate scene di genere in chiave verista e diversi ritratti, anche per la più alta aristocrazia partenopea.
In seguito lo svolgersi della sua carriera si fa sempre più inquieto e burrascoso, ricco di frequentazioni ad alti livelli (sappiamo che ebbe modo di realizzare i ritratti di re Umberto I, della regina Margherita e dell'allora principe Vittorio Emanuele III), ma anche di fallimenti e di coinvolgimenti in affari e relazioni "pericolose" che lo indussero ben presto a lasciare il Paese per alcuni anni e tentare la fortuna a Londra. Passata la burrasca, al suo rientro in Italia ebbe l'incarico di professore aggiunto di pittura all'Accademia di Belle Arti di Firenze (1903) ed ebbe alcuni incarichi di prestigio: tra questi ricordo alcune realizzazioni per Vittorio Alinari, dalle illustrazioni della "Divina Commedia" edita nel 1903 ad uno splendido ciclo di Via Crucis. Saporetti morirà prematuramente a 44 anni, lasciando incompiute alcune opere ma soprattutto una carriera in parte ancora inespressa, che avrebbe certamente raggiunto altri pregevoli traguardi.
La mostra dedicata a Edgardo Saporetti è allestita al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo dal 18 settembre al 28 novembre 2010.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 20 [2010 - N.38]

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