Fare rete, per superare la crisi

Il rinnovo della convenzione del Sistema Museale, nella primavera del 2010, rappresenta un'occasione da cogliere per accrescere i servizi e la qualità dei musei

Eloisa Gennaro - Responsabile ufficio Beni culturali Provincia di Ravenna

La nuova convenzione per l'adesione al Sistema Museale della Provincia di Ravenna, approvata con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 141 del 22 dicembre 2009, va ricordata anzitutto per la crescita ulteriore del numero dei musei aderenti, che sono passati da 37 a 40.
In realtà i nuovi musei entrati in rete sono ben sei: il Museo Nazionale dell'Età neoclassica in Romagna di Faenza, il Museo Nazionale di Ravenna, il Piccolo Museo delle bambole e altri balocchi di Ravenna, il Museo didattico del territorio di S. Pietro in Campiano, il Museo della Civiltà rurale della Bassa Romagna di Savarna e il Museo della "Vita nelle acque" di Russi. Il conto torna considerando che tre musei non hanno potuto rinnovare per ora la convenzione, in attesa di raggiungere i requisiti necessari.
Il Sistema Museale si continua a caratterizzare per una grande frammentarietà: vi aderiscono musei di lunga tradizione e di recente istituzione, musei piccolissimi e musei a dimensione nazionale se non internazionale, musei gestiti in economia o totalmente esternalizzati. Sono musei di ogni tipologia: musei storici e artistici, naturalistici e scinetifici, archeologici e specializzati, ecomusei e case museo, giardini botanici e planetari. Colpisce inoltre la titolarità dei 40 musei aderenti, che appartengono a 30 diversi soggetti pubblici e privati (due musei allo Stato; 24 musei a 15 Comuni; 9 musei ad altrettante Associazioni private; tre musei a Fondazioni; un museo a un'istituzione scolastica e uno a una singola persona fisica). Per una descrizione in dettaglio del nostro Sistema rimandiamo alla consultazione del portale dei musei (www,sistemamusei.ra,it).
Con la nuova convenzione, il nostro Sistema si arricchisce sotto il profilo quantitativo ma anche qualitativo.
Due sono le fondamentali novità: l'introduzione di alcuni requisiti minimi per entrare nel Sistema; l'apertura della convenzione ai musei di proprietà dello Stato. La prescrizione dei requisiti "di base" appare doverosa dopo che la politica di promozione e valorizzazione provinciale e regionale dell'ultimo lustro è stata fortemente incentrata a premiare i musei che si sono gradualmente adeguati agli standard di qualità individuati nel 2003 dalla Regione Emilia-Romagna; facciamo riferimento, in particolare, ai Piani museali finanziati in questi anni e al percorso di riconoscimento dei Musei di qualità (che ha premiato finora 10 musei su 40).
La nuova convenzione prevede all'art. 2, comma 2 che possono entrare nel Sistema solo quei musei in possesso di uno statuto o regolamento, che abbiano un direttore e che siano aperti al pubblico in maniera continuativa, seppure per poche ore settimanali: in questo modo si è voluto porre l'accento sull'importanza della gestione del museo, aspetto oggi essenziale che si aggiunge al valore delle collezioni possedute o al pregio del contenitore che le ospita. Regolamento e direttore del museo rappresentano infatti i requisiti fondamentali affinchè ogni museo possa assolvere alle proprie funzioni istituzionali, efficacemente tracciate nella nota definizione data dall'International Council Of Museum (ICOM), e in buona misura ripresa alivello nazionale dal Codice per i beni culturali e del paesaggio; requisiti che rappresentano peraltro la precondizione necessaria per il graduale raggiungimento del complesso degli standard di qualità regionali.
La possibilità di accogliere in rete i musei statali è la seconda novità. Crediamo che le istituzioni, locali e nazionali, possano avvalersi reciprocamente delle sinergie conseguibili grazie alla collaborazione tra soggetti, competenze, regole ed esperienze diverse. In tale ottica la Provincia ha sottoscritto la convenzione con la Direzione Regionale per i beni culturali e del paesaggio dell'Emilia Romagna, mettendo in rete il Museo Nazionale di Ravenna e il Museo Nazionale dell'età neoclassica in Romagna (Palazzo Milzetti) di Faenza: due musei di richiamo nazionale, in grado di contribuire alla qualità complessiva dell'offerta museale, che si misura soprattutto sulla presenza di adeguate e alte professionalità e sulla capacità di erogare servizi innovativi (più che sulla titolarità delle collezioni).
Il nostro Sistema, arricchito nel modo appena descritto, si pone l'obiettivo di essere utile a tutti i 40 musei aderenti, prioritariamente al piccolo, ma anche al grande museo. E cerca di farlo in modo differenziato, a seconda delle diverse esigenze, attraverso una convenzione strutturata come uno strumento 'leggero' di coordinamento e promozione che, laddove opportuno, fornisce tutto il supporto possibile, tecnico, scientifico, finanziario, amministrativo e metodologico, mettendo a disposizione dei musei risorse economiche, umane e strumentali.
Sotto questo profilo il testo della nuova convenzione si pone in forte continuità con le finalità e le azioni previste nella precedente convenzione. Obiettivo del Sistema Museale è quello di supportare i musei del territorio nel percorso di crescita e di raggiungimento degli standard di qualità, nonchè di promuovere capillarmente la loro conoscenza presso il pubblico più ampio possibile; in particolare, saranno finanziati gli investimenti selezionati assieme all'IBC, con un'attenzione particolare agli enti più piccoli.
Il Comitato scientifico del Sistema rappresenta il luogo ottimale per il confronto sulle idee e i progetti e per la sintesi delle varie istanze provenienti tra le macro-aree geografiche che compongono il territorio provinciale. Dal confronto nascono le azioni di sistema finanziate nell'ambito dei Piani museali: progetti come le audioguide o il portale dei musei potranno essere consolidati e affiancati da ulteriori innovazioni, nei prossimi anni, di cui tutti potranno beneficiare a costi ridotti a patto di saper unire le competenze disponibili e condividere le sempre più limitate risorse.
Pur in un quadro di drastiche riduzioni negli stanziamenti per la cultura, occorre moltiplicare gli sforzi per raggiungere gli standard di qualità nelle nostre istituzioni. A questo proposito, la sfida più suggestiva è costituita dalla valorizzazione delle professionalità (il direttore, ma anche il conservatore, l'educatore, l'addetto alla sorveglienza e all'accoglienza...), la cui competenza nonchè adeguata presenza nei musei è indispensabile per far funzionare tali istituzioni. A tal fine, la strada obbligata è quella di implementare i servizi associati e la cooperazione, non solo tra singoli musei ma anche tra musei e altri istituti e luoghi culturali del territorio, in primis biblioteche e archivi.
L'evolversi della normativa nell'ultimo decennio ha permesso alle Province di allargare le proprie competenze in materia di valorizzazione dei beni culturali, un'opportunità che la Provincia di Ravenna ha saputo cogliere iniziando a sviluppare nuove forme di collaborazione. Il Sistema Museale intende essere una rete nelle rete, e incentiva i musei ad aderire a altre reti tematiche, locali e nazionali: è il caso della rete di Ecomusei nazionale, delle case museo romagnole, dei musei della resistenza regionale. Promuove iniziative trasversali come ad esempio quella con il servizio biblioteche e archivi e con il settore turismo della Provincia o tra musei e scuola, affinchè si allarghino le occasioni di confronto e di conoscenza su iniziative di valorizzazione e di ricerca.
Un territorio provinciale, in ultima analisi, che non rinuncia, pure in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, a riservare ampio spazio per le politiche culturali, in controtendenza con un contesto nazionale che non sembra rendersi conto che la cultura rappresenta un elemento identitario fondamentale per tutti noi oltre che - diciamolo pure - un "prodotto" in grado di dare notevole impulso alla nostra economia.


Speciale Rinnovo Sistema Museale - pag. 9 [2010 - N.38]

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