Etnografia in restauro

Al Museo della Vita contadina si è tenuto un breve corso di formazione alla manutenzione, conservazione e restauro 

Simonetta Secchiari, Pietro Bernabè - Associazione culturale "La Grama", Restauratore

La nuova sede del Museo della Vita contadina di S. Pancrazio di Russi, più spaziosa ed accogliente della precedente, è ancora 'incompiuta' sotto il profilo degli allestimenti, che richiederanno tempo per essere completati. Uno dei motivi che rallenta la nuova esposizione è la difficile scelta tra i numerosissimi pezzi della collezione, immagazzinati da anni in un locale che non offriva condizioni ottimali di conservazione. È stato, dunque, necessario iniziare il recupero conservativo dei pezzi che si intende esporre. Per poter compiere al meglio questa fondamentale attività, si è svolto nei giorni 20 e 21 luglio 2009 un Corso di formazione alla manutenzione e restauro di oggetti etnografici, organizzato dall'Associazione culturale "La Grama", che gestisce l'attività del museo, e condotto da Pietro Barnabè, professionista del restauro che già nel 1998, assieme ad una collega, aveva tenuto un corso di restauro finanziato appositamente dall'IBC dell'Emilia Romagna. Il laboratorio si è avvalso di una singolare formula di iscrizione secondo cui la quota di partecipazione di 30 euro sarebbe stata restituita a fronte della prestazione volontaria di una decina di ore di lavoro, ovviamente su materiale da esporre. Si sono avuti venti partecipanti: 9 soci dell'Associazione e 11 persone provenienti da varie località della provincia di Ravenna e Bologna, tra cui alcune laureande presso la Facoltà di Conservazione dei Beni culturali di Ravenna, a dimostrazione del fatto che la manualità resta parte integrante del sapere. Organizzato in due giornate di sei ore ciascuna, il corso ha cercato di trasmettere, attraverso momenti di teoria ed esercitazioni pratiche, le nozioni indispensabili per una corretta manutenzione di una collezione etnografica gestita: si sono affrontate tematiche inerenti manutenzione straordinaria, ordinaria, conservazione e restauro, onde avere gli elementi base per decidere ogni volta l'approccio migliore nei confronti dell'opera. Si sono valutati anche i problemi connessi al microclima e al suo controllo e si è sottolineata l'importanza delle patine, il loro riconoscimento, la loro conservazione e ripristino ove lacunose. Si è trattato di tecniche di pulitura, di ripristino delle condizioni originarie, di trattamento protettivo, consentendo ai presenti di avere una serie di conoscenze di base per intraprendere nel migliore dei modi la cura e la conservazione delle collezioni di proprietà del Museo. Un'attenzione particolare è stata data alla schedatura degli interventi eseguiti, con la diagnosi dello stato dell'opera, la descrizione delle operazioni eseguite e l'individuazione delle attività necessarie per la sua conservazione, così da poter essere strumento di pianificazione degli interventi futuri. Due giornate full time durante le quali i partecipanti hanno appreso le nozioni di base della difficile arte del restauro, ma soprattutto hanno operato attivamente su alcuni manufatti scelti allo scopo. Le sale del Museo sono state invase da rumori insoliti... spazzole e stracci, aspirapolveri e pennelli, mani e voci... tutto e tutti all'opera, in un clima di convivialità e collaborazione che ha reso il corso anche un'occasione di svago. Al termine del corso non è mancato il rinfresco finale, la consegna dell'attestato di partecipazione da parte dell'Assessore alla Cultura del Comune di Russi Eraldo Baldini e l'omaggio della Autobiografia, un volume che raccoglie la sintesi fotografica di 15 anni di attività dell'Associazione. Il laboratorio di restauro rimane aperto nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 12 per chiunque voglia rendersi utile nell'opera di restauro degli oggetti del Museo.

Esperienze di didattica museale - pag. 22 [2009 - N.36]

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