Una preziosa raccolta di testi danteschi

Un importante patrimonio librario, dichiarato di "eccezionale interesse storico ed artistico" dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali

Benedetto Gugliotta - Collaboratore del Centro Dantesco per le iniziative culturali

Il Centro Dantesco dei Frati minori conventuali, fondato nel 1964 da p. Severino Ragazzini, svolge la propria attività nella interminata scia di quella tradizione che da più di sette secoli salda Dante ai francescani. Oltre alle ben note vicende relative alla custodia delle spoglie dell’Alighieri da parte dei Frati, bisogna notare che il Poeta riconobbe così particolare affezione al Poverello di Assisi da dedicargli un intero canto del Paradiso. Alla vigilia delle celebrazioni per il VII Centenario della nascita del Sommo Poeta p. Ragazzini si adoperò per l’acquisizione di codici, incunaboli, edizioni a stampa delle opere di Dante e su Dante, allo scopo di creare una specialistica biblioteca capace di "dare voce a un sepolcro", di permettere cioè che Dante continuasse a lanciare all’umanità il suo messaggio. Accanto alla biblioteca si sviluppò anche un museo tematico in continuità con quello realizzato nel 1921 da Corrado Ricci al primo piano del chiostro attiguo alla Tomba del Poeta. Il nucleo della biblioteca, via via accresciutasi per l’impegno dei frati e la collaborazione del Ministero della Pubblica Istruzione, di vari Enti e Associazioni locali, è costituito da sei preziosi codici danteschi del sec. XIV, tra i quali il Vernon e il Phillips, e dalle più antiche edizioni a stampa (secc. XV-XVIII) delle opere dell’Alighieri, tra cui l’editio princeps della "Commedia" impressa a Foligno l’11 aprile 1472, e quella di Iesi (per altri Venezia), dello stesso anno, della quale si conoscono in tutto 6 esemplari al mondo; di questo fondo è stato pubblicato nel gennaio 2001 presso l’Editore Longo di Ravenna il catalogo curato da p. Gino Zanotti. Alle antiche si aggiungono le edizioni pubblicate dal 1800 ad oggi, le varie traduzioni in lingua straniera, le diverse Lecturae Dantis, la serie dei maggiori periodici danteschi e la pubblicistica fiorita sulle opere e il pensiero del sommo Poeta, oltre a edizioni di pregio e diverse curiosità bibliografiche. Nel 1997 Maria Manuela Farneti e i figli Leone e Maria Paola Pachucki hanno donato al Centro Dantesco la biblioteca e l’archivio di famiglia in cui sono raccolte importanti memorie del letterato bertinorese Paolo Amaducci (1856-1946), appassionato sostenitore della dipendenza della Divina Commedia dal De Quadragesima et quadraginta duabus hebraeorum mansionibus di san Pier Damiano. Accanto al preminente fondo dantesco, la cui consistenza è stimata in circa 12.000 tra volumi e opuscoli, si sta progressivamente costituendo una significativa sezione dedicata alle principali opere su san Francesco, il francescanesimo e, più in generale, sulla cultura e la spiritualità medievale. Un’ulteriore sezione comprende volumi d’arte e di interesse locale. L’importanza di questo patrimonio librario, dichiarato di "eccezionale interesse storico ed artistico" dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, ha consentito a una biblioteca di così recente costituzione di potersi proporre agli studiosi e ai ricercatori come uno dei centri più completi e qualificati per la documentazione sul nostro maggiore Poeta. La biblioteca, in seguito ad una convenzione con la Provincia di Ravenna, è recentemente entrata nella Rete Bibliotecaria di Romagna e dunque nel Servizio Bibliotecario Nazionale; è così iniziato l’adeguamento del catalogo e dei servizi agli standard della Rete. Alla consultazione in loco si è ora aggiunto il prestito esterno e quello interbibliotecario, l’accesso gratuito ad Internet per ragioni di studio e ricerca e la possibilità di fornire ricerche bibliografiche e di usufruire di banche dati su CD Rom. Per favorire l’accesso al non comune patrimonio bibliografico il Centro ha allestito una piccola foresteria della quale potranno usufruire studenti e ricercatori non residenti nel territorio previ accordi con la direzione.

Speciale biblioteche dei musei - pag. 10 [2002 - N.14]

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