Acqua salata e acqua dolce

Saline e ambienti fluviali sono i temi di MUSA e NATURA, musei dell'uomo e dell'ambiente

Mario Turci, Francesca Masi - Museologo, Responsabile di NATURA di Sant'Alberto

A Cervia, fra la vasta distesa d'acqua che non consente di essere governata dall'uomo, anche se può accoglierlo e dar frutto (il mare) e una più piccola distesa d'acqua voluta e governata dall'uomo, pronta a restituire il suo prodotto se "coltivata" (la salina), sta MUSA il Museo del Sale. Per sede, posizione, missione e gestione il Museo stabilisce un legame stretto e profondo con il proprio territorio: la sede è nel vecchio magazzino del sale, la posizione è fra mare e salina, la missione l'impegna ad essere un museo dell'uomo, capace di tracciare i lineamenti del suo insediamento e lavoro, l'accoglienza, le attività di guida e parte della didattica sono svolte dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara.
Integrato al proprio territorio per sua natura, vita e identità, il Museo di Cervia partecipa alla sua valorizzazione attraverso iniziative proprie e di collaborazione sui temi legati ai prodotti locali e al sale quale elemento capace di tracciare percorsi trasversali fra storia e offerta d'incontro con le attualità della città. Il rapporto fra museo e territorio si gioca sostanzialmente sia sulla capacità del museo di partecipare alle politiche della qualità della vita, sia sulla sua disponibilità, e capacità, di stabilire relazione e realizzare "alleanze" produttive con le agenzie pubbliche e soggetti privati, associazioni ecc. In tal senso l'obiettivo del museo si sostanzierebbe nel partecipare, o farsi promotore, di reti d'offerta tramite legami strategici mirati alla valorizzazione del bene comune. MUSA che, nel suo strutturarsi e nella sua gestione, è già un esempio di "allenza produttiva" fra Ente locale (Comune di Cervia) e associazionismo privato (Gruppo Civiltà Salinara) è per sua missione un portale d'accesso a quelle concretezze territoriali - beni culturali, ambientali, gastronomici, sociali - nate, storicamente e culturalmente, dal rapporto degli uomini con l'acqua (mare e salina / pescatori e salinari) poi dal bisogno di una "città nuova", e conseguentemente dalla necessità di un'organizzazione territoriale degli insediamenti civili e produttivi.
Come il Museo del Sale è nato sostanzialmente dallo scopo di rendere evidente lo sviluppo storico di tali rapporti e le relative emergenze culturali, così a Ravenna "Natura" trova il senso dell'esporre e del fare museo nella valorizzazione del territorio e nel ripensamento della vita della città in relazione alla sua natura.
Il Museo Ornitologico e di Scienze Naturali, il tradizionale museo civico di scienze dallo storico edificio della Loggetta Lombardesca, dove si trovava, come tradizione dei musei di questo tipo, accanto alla Pinacoteca, è diventato "Natura" ed è stato allestito nel Palazzone di Sant'Alberto, antica hostaria estense, immersa nel Parco del Delta del Po. Le collezioni di esemplari naturalistici, donate al Comune dall'ornitologo Alfredo Brandolini sono state ricollocate nel luogo di provenienza, in un processo di attribuzione di senso del museo rispetto al territorio. L'ambiente naturale dunque è diventato il centro del museo in termini di allestimento, di orientamento didattico, di servizi e di fruizione. Nel Palazzone il Centro Visita del Parco, presente insieme ai servizi museali, offre l'opportunità, mediante la ricca offerta di escursioni e di esperienze in natura, di amplificare e concretizzare gli obiettivi scientifici e didattici delle collezioni mediante l'agnizione dell'appartenenza ad una comune cittadinanza di natura, spesso dimenticata nella vita di ogni giorno. Tra le tante proposte concrete che esemplificano la funzione paradigmatica del museo rispetto al suo territorio vi è la visita alla penisola di Boscoforte, prima d'ora chiusa al pubblico, uno dei più suggestivi e incontaminati ambienti dell'intero territorio del Parco, uno stretto cordone dunoso di epoca etrusca che dall'argine del fiume Reno si spinge, per circa 6 km all'interno delle Valli di Comacchio. L'area è caratterizzata da una notevole varietà di ambienti, legati alla contemporanea presenza di zone di acqua dolce e salmastra e sono presenti varietà di uccelli difficilmente avvistabili, ma presenti nelle collezioni esposte al museo: il visitatore è così messo in condizione di ricostruire un legame forte di storia e natura, origine e prospettiva, conservazione e sviluppo.

Speciale Musei e Paesaggio - pag. 12 [2009 - N.35]

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