La biblioteca della Soprintendenza e del Museo Nazionale di Ravenna

Nata come modesta biblioteca del Regio Museo Nazionale è oggi una biblioteca specializzata di circa 13.000 volumi

Ornella Tondini - Bibliotecaria

Come ogni altro istituto periferico del Ministero per i beni e le attività culturali, anche la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Ravenna è dotata di una biblioteca ascrivibile alla tipologia delle "biblioteche di istituto". Questo genere di raccolte, in quanto nate per l’uso interno, sono il più delle volte, se non proprio specialistiche, almeno fortemente connotate da materiale bibliografico quasi esclusivamente relativo al campo di attività dell’ente cui appartengono. Nel caso specifico si tratta di architettura, restauro, storia dell’arte e di argomenti attinenti al territorio e agli istituti museali di competenza. La piccola fondazione ebbe origine oltre un secolo fa proprio come biblioteca del "Regio Museo Nazionale" (istituito, come è noto, nel 1885, prima cioè della Soprintendenza stessa) e uno dei primi contributi alla sua formazione si deve precisamente all’allora direttore del Museo Enrico Pazzi. Il quale, oltre a donare alcune pubblicazioni mentre era in vita (come si evince da una nota del 9 giugno 1896 indirizzata dal Pazzi al Ministero dell’Istruzione Pubblica), lasciò per testamento al Museo Nazionale la sua "biblioteca di circa 300 opere di valore per la maggior parte artistiche", notizia che veniva divulgata dalla stampa locale il 17 maggio 1900. Si tratta pertanto di una delle più antiche biblioteche di Soprintendenza d’Italia, e quindi di una piccola testimonianza della storia di questa istituzione e dell’annesso Museo Nazionale. I libri donati dal Pazzi (un centinaio dei quali, tra cui varie cinquecentine, furono poi dati in deposito dal nostro Ufficio alla biblioteca Classense nel 1932) costituiscono anche il nucleo originario di un piccolo fondo antico di circa 267 pubblicazioni dal Cinquecento alla metà dell’Ottocento, delle quali si inizia proprio quest’anno il restauro. La biblioteca consiste attualmente di circa 13.000 volumi, e, come si accennava, è funzionale all’attività svolta dalla Soprintendenza nell’ambito del restauro, della tutela e della didattica; e se da un lato rappresenta uno strumento per lo studio, dall’altro si alimenta di questo stesso studio, in quanto si va sedimentando in essa il prodotto intellettuale e scientifico elaborato dall’istituzione stessa nell’ambito dell’indagine conoscitiva del patrimonio culturale sottoposto alla tutela. Nell’acquisizione dei volumi si è continuata l’intenzione del fondatore, ponendo attenzione a documentare il più approfonditamente possibile gli argomenti attinenti alle collezioni artistiche del Museo Nazionale e all’arte bizantina. La raccolta continua ad incrementarsi tramite acquisti, doni di altri enti, e soprattutto scambi con altri istituti, ai quali la biblioteca partecipa mettendo a disposizione le pubblicazioni prodotte dalla Soprintendenza. Per rispondere all’esigenza di utilizzare al meglio il materiale, oltre alla comune schedatura cartacea per "autori" e "soggetti", si è approntato anche uno schedario "territoriale" che raccoglie in modo quasi capillare, tramite lo spoglio di alcuni periodici di interesse locale, le notizie relative ai singoli monumenti del vasto territorio sul quale si estende la giurisdizione dell’istituzione ravennate, cioè quello delle provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini. La raccolta libraria della Soprintendenza deve il suo essere quasi invisibile, nel panorama delle biblioteche della città, al non potersi normalmente aprire al pubblico, data la sua particolare natura (che non consente di concedere prestiti e di rilasciare riproduzioni di materiale), e le funzioni interne cui è adibito il personale, ragioni che limitano, se non inibiscono, la fruizione da parte di utenti esterni. Tuttavia, previa richiesta scritta e motivata al Soprintendente, e concordando i tempi, è talora possibile a studiosi, ricercatori e laureandi, accedere alla consultazione. Questa, a tutt’oggi, avviene senza il supporto di mezzi informatici, ma già esiste un progetto su ambito nazionale, promosso dal Ministero, per una messa in rete di tutte le biblioteche di Soprintendenza. Il piccolo ma lungimirante lascito del fondatore del museo, che aveva progettato un sistema culturale integrato a servizio della città e delle istituzioni, potrà pertanto godere di una migliore valorizzazione.

La Pagina della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna - pag. 7 [2002 - N.14]

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