Il patrimonio della fede

Il contributo di AMEI alla valorizzazione dei musei e delle raccolte di interesse religioso in Italia

Carlo Tatta - Segretario Generale AMEI

La Chiesa italiana in questi ultimi anni ha promosso un intelligente azione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici e, in particolare, per l'insigne patrimonio di arte sacra per il quale sta completando un impegnativo e apprezzato processo di inventariazione.
V'è un sicuro interesse per i numerosi musei diocesani oltre che, beninteso, per ammirevoli musei o raccolte parrocchiali, per i musei di Cattedrali, Abbazie, Santuari e di Ordini religiosi. E queste Istituzioni, con tutta la ricchezza del loro patrimonio artistico, documentano la storia di comunità con quei preziosi tesori pervenuti a noi grazie alla Chiesa che ha sempre saputo conservare una memoria storica del suo passato e che non sono più nascosti, ma da cercare, conoscere e ammirare.
L'Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, nelle sue finalità si propone di contribuire all'istituzione e valorizzazione dei musei e delle raccolte che hanno carattere di ecclesiasticità o di interesse religioso esistenti in Italia, proponendoli quali strumenti di animazione culturale delle comunità cristiane e della società.
L'AMEI venne costituita in Orvieto con atto notarile in data 5 ottobre 1996 per iniziativa di alcuni laici e sacerdoti che, nella loro esperienza alla guida di Opere del Duomo o Fabbricerie, di Musei diocesani e Abbazie, maturarono una forte sensibilità verso una maggiore valorizzazione del patrimonio d'arte sacra. Lo Statuto, approvato nel gennaio 2004 dal Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) riconosce gli specifici contenuti di fede e di religiosità inerenti al carattere stesso del museo ecclesiastico e sancisce l'impegno dell'Associazione per la loro valorizzazione e per la promozione di iniziative di formazione culturale, religiosa e teologica per i collaboratori. Il Consiglio Direttivo dell'AMEI, eletto dall'Assemblea degli iscritti, attualmente è presieduto da S.E. Mons. Bernardo D'Onorio, Arcivescovo di Gaeta.
A beneficio dei Musei Ecclesiastici - anche per dare sviluppo alle forti istanze emerse in seno al VI Convegno Nazionale svoltosi a Siena nel novembre 2007 - AMEI intende conseguire un significativo, puntuale ed effettivo riconoscimento da parte dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e di tutte le Istituzioni, un riconoscimento che deve essere una presa d'atto della loro forte valenza culturale e dei valori universali che trasmettono per la promozione dell'uomo e il bene comune del Paese nello spirito degli accordi sanciti fra Stato e Chiesa.
Non possiamo, tuttavia, non evidenziare le enormi difficoltà di gestione dei nostri musei che fanno affidamento sulla generosa disponibilità e sulla passione di laici volontari. Altre difficoltà derivano dagli adempimenti connessi all'adeguamento agli standard museali previsti dalla vigente normativa per quanto attiene alle sedi espositive, tenuto conto che la gran parte dei musei è in siti monumentali di importante valore artistico. Nei nostri musei, al di là dei Musei di Opere del Duomo o di Fabbricerie, poche realtà hanno un organico definito nella sua operatività e con livelli retributivi apprezzabili e, tuttavia, non sempre remunerativi dell'impegno profuso.
Mentre si fa affidamento nella preziosa attività compiuta con forte identità ecclesiale, con passione, da tanti operatori dei nostri musei (senza di loro le nostre realtà sarebbero prive di anima né potrebbero avere un sicuro sviluppo), l'AMEI è protesa a promuovere progetti di formazione a vari livelli per offrire sicure fondamenta all'apprezzabile generosità offerta nell'azione di volontariato. Per noi l'operatore museale è infatti un animatore culturale, a cui è richiesto di essere esperto in umanità per l'accoglienza del pubblico e testimone della propria fede; è dunque investito di un compito che lo impegna di fronte a tutta la comunità ecclesiale e non solo, nel rispetto degli indirizzi degli Organi Statutari e dell'Autorità Ecclesiastica, tenuto conto della missione del Museo.
Si richiede pertanto una preparazione culturale umanistica, con approfondimento della storia dell'arte e della storia della Chiesa e un'apprezzata formazione religiosa nella quale è indispensabile una conoscenza teologica e quindi uno spessore spirituale e culturale.

Speciale Associazioni Museali Italiane - pag. 14 [2008 - N.33]

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