Progetti interculturali

L'opera dell'IBC per valorizzare il patrimonio in chiave interculturale a partire dal Progetto Etno

Antonella Salvi Margherita Sani - IBC della Regione Emilia-Romagna

Da anni l'Istituto per i Beni Culturali rivolge particolare attenzione ai temi dell'interculturalità realizzando progetti speciali sia a livello regionale che europeo.
Con il Progetto ETNO. Indagine di rilevamento del patrimonio culturale extraeuropeo in Emilia-Romagna, l'Istituto ha avviato nel 2004, con la direzione di un Comitato Scientifico e la messa in campo di un gruppo di lavoro multidisciplinare, una sistematica azione conoscitiva presso i musei di tutto il territorio regionale, tesa ad individuare la presenza, consistenza e provenienza dei materiali etno esposti o custoditi nei depositi museali. Questa azione conoscitiva, nelle finalità del Progetto Etno, è preliminare ad una serie di azioni di valorizzazione ad ampio raggio tese ad esplorare il potenziale culturale ed interculturale di questo patrimonio. Si è deciso di nominarlo Progetto Etno proprio perché la parola-logo "Etno", che compendia in sé interi mondi di idee e suggestioni, è apparsa particolarmente adatta ad identificare le collezioni etnografiche e ad esprimere quella dimensione di alterità culturale che occorre oggi avvicinare e conoscere, sfruttando le inesauribili possibilità di dialogo interculturale che questo patrimonio consente.
Le operazioni di rilevamento, che si sono protratte fino al 2006, sono servite a far emergere un ricco ed eterogeneo patrimonio etno pressoché sconosciuto, fatto di collezioni, raccolte e oggetti d'arte che sono espressione di culture, gruppi etnici e comunità provenienti da altri continenti (America, Asia, Africa, Oceania) e giunto fino a noi grazie all'opera e alla passione di viaggiatori, di entusiasti e talvolta bizzarri collezionisti o di missionari in terre lontane.
In aderenza con le finalità del Progetto Etno, a conclusione dell'indagine - tuttora in atto come ricerca in progress - ha fatto seguito l'attivazione di azioni di valorizzazione del patrimonio emerso allo scopo di stimolare l'attenzione dei pubblici verso un patrimonio fatto di linguaggi ed espressioni diverse. Solo per darne un'esemplificazione: sono in corso interventi di catalogazione e di restauro delle collezioni etno nell'ambito dei Piano Museali (LR18/2000); si promuovono attività formative a favore degli operatori museali che si occupano di mediazione culturali anche attraverso la partecipazione ad esperienze di partenariato europeo; si è realizzata la prima mostra su questa tipologia di beni culturali Lo Sguardo altrove. Il Progetto Etno e il Patrimonio extraeuropeo in Emilia-Romagna e un catalogo che segue l'evento.
Presentata nel marzo 2007 al Salone Internazionale dell'arte del Restauro di Ferrara e da allora divenuta evento itinerante e riallestita presso le istituzioni culturali che ne fanno richiesta, la mostra Lo Sguardo Altrove... racconta i sorprendenti risultati dell'indagine che ha portato alla luce le tante sedi museali che custodiscono collezioni etnografiche (oltre 25 musei) e le innumerevoli collezioni etno (oltre un centinaio), illustrando l'estrema varietà che caratterizza questo settore di beni culturali: varietà di epoca e provenienza (manufatti cinesi, giapponesi, africani, precolombiani, oceanini, etc.); varietà tipologia dei manufatti (ceramiche, dipinti su seta, su carta, tessuti, terrecotte, arredi, maschere, materiali lignei e in metallo, fondi fotografici ecc ). E ancora la varietà di motivazioni che hanno spinto i primi collezionisti a costruire le raccolte etnografiche, come pure il differente rilievo e la diversa attenzione che le collezioni hanno avuto nel corso tempo e hanno nell'attualità.
Ma la mostra è assieme l'occasione di una riflessione attorno all'attuale dibattito internazionale: il ruolo del museo etnografico e delle sue collezioni, quale riflesso coerente della crescente dimensione multietnica, nel creare le condizioni di una reciproca comprensione e scambio culturale. Oggi conoscere e valorizzare questo importante e multiforme patrimonio conservato nei musei è importante non solo perché è portatore di forti contenuti artistici, antropologici ed etnologici, ma anche perché rappresenta il polo attorno cui creare potenti occasioni di percezione e comprensione della diversità culturale e quindi di integrazione culturale in una società che si affaccia sempre più ad una dimensione multietnica.
Dalla consapevolezza dell'importanza del museo che dispone di "preziose" raccolte etnografiche, testimoni della cultura di altri luoghi e di altri popoli, e quindi dell'importanza del ruolo di chi opera in questi musei, che si è estesa l'attività dell'IBC promuovendo la partecipazione degli operatori museali ad esperienze di confronto e di apprendimento europeo. Il progetto europeo Museums Tell Many Stories ha proprio riguardato la formazione del personale che si occupa di mediazione culturale sui temi di interculturalità mediante l'utilizzo delle collezioni etnografiche e delle "storie" che quegli oggetti raccontano. Coordinato dall'Istituto, il progetto biennale MTMS che si è appena concluso ha dato la possibilità ad un gruppo di partecipanti per l'Emilia-Romagna selezionati fra i Musei etno di confrontarsi con le esperienze di altre istituzioni europee nell'elaborazione di idee e metodologie di interpretazione per rendere accessibili al pubblico collezioni appartenenti a diverse culture. Gli esiti di questa significativa esperienza sono ora disponibili in una pubblicazione in italiano e in inglese.
Ed eccoci nel 2008, l'Anno Europeo dedicato al Dialogo Interculturale, che intende sottolineare ulteriormente l'importanza e la necessità di insistere in questa direzione. L'Istituto Beni Culturali celebra il 2008 con la presentazione di un altro progetto europeo MAP for ID - Museums as Places for Intercultural Dialogue. Ideato come proseguimento e approfondimento del precedente progetto Museums Tell Many Stories e finanziato dal Programma Comunitario Lifelong Learning Grundtvig per il biennio 2008-2009, MAP for ID è finalizzato allo sviluppo del potenziale dei musei come luoghi di educazione alla multiculturalità, promuovendo un coinvolgimento più attivo e diretto delle diverse comunità presenti sul territorio e favorendone il dialogo e la reciproca conoscenza. Sulla base dei risultati del progetto Museums Tell Many Stories, MAP for ID intende svilupparne ulteriormente tematiche, insistendo sulla necessità di attivare azioni e pratiche che consentano di guardare alle culture - attraverso le loro produzioni e collezioni museali - da diversi punti di vista e diverse prospettive per esplorarne la complessità e la dinamicità, facendo dei musei luoghi di incontro e confronto, di dialogo, scoperta e approfondimento delle diverse identità culturali.
Il progetto, coordinato dall'Istituto Beni Culturali, vede la partecipazione del British Museum (Londra), del Museo de America (Madrid, Spagna), della Fondazione Musei e Visitatori (Budapest, Ungheria), della Chester Beatty Library (Dublino, Irlanda), del Settore Educazione al Patrimonio della Città di Torino, di Amitié (Bologna), del Museo degli Sguardi di Rimini, di Imagine Identity and Culture (Amsterdam, Paesi Bassi).
Ai partner spetta di sviluppare la prima fase di ricerca che consiste nella individuazione delle buone pratiche a livello europeo e nella redazione di linee guida per orientare i 25 progetti pilota da realizzarsi nei paesi partner tra il luglio 2008 e il luglio 2009.
Per favorire la partecipazione dei musei emiliano romagnoli al progetto, è stato pubblicato un bando sul sito dell'IBC contenente le caratteristiche delle attività da ammettere al co-finanziamento e tutte le modalità per prendere parte all'iniziativa. Il primo momento pubblico di disseminazione del progetto è stato il convegno Musei e Dialogo Interculturale", che si è tenuto a Bologna il 10 giugno 2008 presso l'Auditorium della Regione Emilia-Romagna, nel quale sono intervenute tutte le istituzioni coinvolte.
Successivamente prenderanno il via i progetti pilota che si svolgeranno nei diversi paesi europei con il sostegno dei partner di MAP for ID e i cui protagonisti avranno modo di incontrarsi per approfondire ulteriormente le tematiche affrontate nella conferenza finale che si terrà a Madrid presso il Museo de America dal 14 al 16 ottobre 2009.
Attenderemo la conclusione anche di questo impegnativo e stimolante progetto, alla fine del 2009, per realizzare una pubblicazione in italiano e inglese e documentare così lavoro e esiti prodotti nel corso di questa ultima esperienza sul dialogo interculturale. Per ulteriori informazioni: www.ibc.regione.emilia-romagna.it.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2008 - N.32]

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