Radicamento nell'identità e apertura all'altro a favore della qualità della vita della comunità

Pier Domenico Laghi - Dirigente Settore Cultura Provincia di Ravenna

Celebriamo in questo numero l'Anno Europeo del Dialogo Interculturale. Lo facciamo con la sintesi delle iniziative promosse o partecipate dall'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e con la presentazione del convegno organizzato dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna. Nel prossimo mese di ottobre il corso "Scuola e Museo" si occuperà, infatti, di educazione al museo e al patrimonio in chiave interculturale.
L'incontro con una pluralità di culture è divenuta esperienza quotidiana delle nostre città, piccole o grandi che siano. Purtroppo nell'attuale mondo urbano globalizzato il sogno di una stabilità e prosperità universale non si è dimostrato vero: la pluralità delle culture che ci ruota attorno non ci arricchisce, piuttosto provoca disagio, suscita in noi una paura che per la sua "liquidità" ci penetra. Di conseguenza più che relazioni di curiosità, confronto, scambio si scatenano processi reattivi; sono le reazione xenofobe, piccole o grandi, che prendono il sopravvento.
In questa situazione corriamo il pericolo di tornare indietro; più indietro di quando le "vecchie" collezioni etnografiche delle culture africane, asiatiche o amerinde almeno ci suscitavano desiderio di conoscere e "meraviglia". In questo contesto la riflessione del mondo della cultura, quello dei musei in primo luogo, non può sottrarsi al dialogo, al confronto, al porre al centro il tema dell'inclusione sociale. Le esperienze che ci sono state presentate dimostrano che la strada è percorribile e con positivi risultati; con Patrimoni plurali vogliamo dare il nostro contributo - in chiave educativa e didattica - per costruire altri strumenti a sostegno del dialogo interculturale.
Lo Speciale è dedicato alle celebrazioni torricelliane faentine, che intendono declinare il tema attraverso la cultura, la scienza e l'innovazione. Occupandoci di locale passiamo al polo opposto rispetto al dialogo tra culture, ma la contraddizione è solo apparente: identità locale e dialogo interculturale non si escludono. Una forte identità locale nell'incontro con altre identità produce innovazione e virtuose reti di relazioni. Le manifestazioni torricelliane sono un evento importante per la città di Faenza in quanto celebrative - nel quarto centenario della nascita di Evangelista Torricelli, personaggio di grande caratura scientifica - dell'Esposizione Internazionale del 1908, che proiettò Faenza per almeno un decennio in un circuito culturale nazionale e internazionale, e del primo centenario di fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche, che in materia di dialogo tra diverse culture per la produzione di ceramiche ha molto da dire.
L'esperienza delle Torricelliane è anche occasione per apprezzare lo sforzo di collaborazione tra le diverse istituzioni culturali di Faenza, non limitato agli eventi celebrativi, ma proiettato, sia pure con qualche difficoltà, a tracciare linee di azione coordinate e sinergiche per lo sviluppo futuro della città.
Ci guida in questa prospettiva di proiezione al futuro, da assumere come strategia comune di lavoro, la riflessione di Michele Trimarchi che analizza il rapporto tra competizione e cooperazione tra istituzioni, reti e diversi sistemi culturali. Con l'utilizzo di un brutto neologismo possiamo sintetizzare che la carta vincente è la coopetizione, dove alla cooperazione si aggiunge quel pizzico di competitività che contribuisce a migliorare la qualità dell'offerta culturale, sapendo, comunque, che la nostra azione contribuisce, deve contribuire, ad aumentare la qualità della vita della comunità locale, comprensiva delle componenti che sono portatrici di altre culture.

Editoriale - pag. 3 [2008 - N.32]

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