Il museo, la città, gli uomini

Con il 14° corso "Scuola e Museo" la Provincia di Ravenna invita a usare gli studi antropologici per arricchire la qualità della pratica educativa nei musei.

Alba Trombini - Consulente scientifico 14° Corso "Scuola e Museo"

In oltre 150 anni di vita l'antropologia ha condotto studi e ricerche praticamente in ogni direzione possibile. Da alcuni anni si parla sempre più spesso di antropologia museale ma, anche per chi si muove agilmente nel campo dei beni culturali, capita di non avere del tutto chiari i contorni e i contesti nei quali si muove questa disciplina specialistica. Esattamente qual è il suo campo di indagine, quali fini si pone?

Per meglio comprendere la portata di questo particolare tipo di ricerca antropologica e le potenzialità del suo contributo all'educazione museale la Provincia di Ravenna ha chiesto ad alcuni fra i massimi esperti in materia - provenienti da diverse realtà accademiche e museali italiane - di illustrare principi, metodi e risultati raggiunti dagli studi più recenti in occasione della quattordicesima edizione del Corso "Scuola e Museo".

L'intera giornata del prossimo 30 ottobre è dedicata ad una riflessione sulle caratteristiche delle complesse relazioni che si instaurano fra uomini, città e musei e all'analisi del panorama museale demo-etno-antropologico italiano per avvicinare al punto di vista comparativo e critico della prospettiva antropologica e per porre uno sguardo anche al rapporto che si è venuto a creare fra ricerca antropologica e arte contemporanea. Siamo convinti che per quanti si occupano di educazione al patrimonio e di didattica museale sia importante esplorare i concetti di identità e cultura in relazione ai contesti museali etnografici (e non solo) e comprendere la funzione e le potenzialità educative dell'ecomuseo urbano e del museo diffuso.

Grazie al patrocinio dell'IBC e di SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici) - e grazie alla preziosa collaborazione di Mario Turci, uno fra i maggiori esperti italiani nel campo dell'antropologia museale - è stato possibile riunire intorno allo stesso tavolo di lavoro specialisti e studiosi come Clemente, Sobrero, Padiglione, Jallà, Lattanzi, Lusini e Simone.

Entriamo ora brevemente nel merito dei singoli contributi: nella sessione mattutina Daniele Jallà, Presidente ICOM Italia, introduce il tema della giornata con una relazione dal titolo Il museo della città: i modelli del passato, le esigenze del presente. Pietro Clemente, docente di Antropologia culturale all'Università di Firenze, affronta il tema specifico dei Musei della culture: patrimonio, società civile, consumi, e antropologia del mondo globale mentre Vincenzo Padiglione, docente di Antropologia museale all'Università La Sapienza, intitola il suo contributo La svolta riflessiva nella museologia: tra richiami all'ordine e sperimentazioni. Mario Turci, docente di Antropologia museale all'Università di Parma, conclude la prima parte di introduzione generale con un intervento dal titolo Raccontare gli altri: politiche dello sguardo e poetiche dell'orma nel museo.

Nella sessione pomeridiana si entrerà nel merito di casi specifici con Alberto Sobrero, docente di Antropologia Urbana all'Università La Sapienza, che attraverso Riflessioni sull'ultimo libro di Jean Loup Arselle ci accompagna verso uno sguardo particolare alle esposizioni africane; Vito Lattanti, antropologo del Museo Nazionale "Pigorini" di Roma, discute su Musei etnologici e didattica delle differenze. Continua poi il confronto sulle note di Valentina Lusini, docente di Antropologia dell'arte all'Università di Siena, che affronta il tema della relazione fra Antropologia culturale e arte contemporanea: territori, documenti e metodi condivisi per concludere con Vincenzo Simone, dirigente del Settore Educazione al patrimonio culturale della Città di Torino, con un intervento sul senso e la funzione dell'Ecomuseo urbano di Torino.

Al termine delle relazioni degli studiosi, come prezioso contributo finale, verranno intervistati alcuni degli ultimi esponenti della civiltà dei salinari e dei capannari che collaborano rispettivamente al Museo del Sale di Cervia e all'Ecomuseo della Civiltà Palustre di Villanova di Bagnacavallo.

Esperienze di didattica museale - pag. [2007 - N.30]

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