Le chiese schedate

Il censimento dei beni culturali ecclesiastici delle diocesi italiane

Gian MatteoCaputo; F.M. D'Agnelli - Referente scientifico dell'Ufficio nazionale beni culturali della CEI per il Progetto Ecumene; Collaboratrice dell'Ufficio nazionale beni culturali della CEI

Dagli anni ’90 la Conferenza Episcopale Italiana ha attivato un grande processo di inventariazione informatizzata dei beni culturali ecclesiastici di proprietà delle 225 diocesi italiane. L’uso delle tecnologie, e dell’informatica in particolare, ha consentito di quantificare e conoscere un patrimonio grande e capillarmente diffuso, di valutarne lo stato di conservazione e monitorarne l’uso, di studiarne e accertarne il valore storico artistico e di precisarne attribuzioni e qualità, ma soprattutto di offrire alle comunità cristiane nuovi strumenti di promozione culturale e di attività pastorale. Senso ultimo di questo impegno è infatti il grande sforzo che la CEI ha promosso nel progetto culturale, dove l’attività pastorale si serve anche dei beni culturali come strumento di evangelizzazione e di dialogo fra le culture.
Il coordinamento del lavoro di censimento dei beni culturali ecclesiastici è iniziato nel 1996 con l’approvazione del Progetto d’Inventariazione Informatizzata dei beni storici e artistici mobili. Allo stato attuale sono attive la quasi totalità delle diocesi italiane. Il livello di schedatura concordato con l’ICCD è quello di inventario. La scelta è stata orientata dall’urgenza di raccogliere i dati e di poter quindi, quanto prima, tutelare o almeno documentare il patrimonio ecclesiastico mobile. Attualmente la Banca Dati nazionale è composta da oltre 2.000.000 di schede e relative immagini, anche se la produzione delle singole diocesi supera di gran lunga questi numeri. Per vidimare le schede, le diocesi inviano dei campioni di centinaia di schede all’Ufficio nazionale, che provvede a visionare gli archivi e ad inviare in Curia una nota di revisione dei materiali in cui sono segnalati eventuali disallineamenti rispetto alla sistematica di compilazione.
L’Ufficio Nazionale provvede a caricare la banca dati centrale e ad incrementare BeWeB, Beni ecclesiastici in web(www.chiesacattolica.it/beweb/), sito attraverso cui sono pubblicate periodicamente schede provenienti dalle diocesi – garantendo l’oscuramento dei campi che potrebbero compromettere la sicurezza del patrimonio – e si provvede a realizzare percorsi tematici che ruotano intorno al patrimonio inventariato. Ricordiamo inoltre, che sono stati avviati il Progetto CEI-bib per le biblioteche ecclesiastiche, il Progetto Archivi per gli archivi storici ecclesiastici e il Censimento delle chiese di proprietà parrocchiale e diocesana, tutti progetti che si valgono di strumenti informatici e software appositamente studiati per le diverse tipologie di beni da catalogare. L’Ufficio Nazionale è altresì impegnato in uno studio sperimentale, teso a valutare gli effetti positivi derivanti dalla lettura incrociata dei diversi archivi di beni culturali: storico artistici, architettonici, archivistici e librari. I primi risultati della ricerca confortano sugli esiti ottenuti dalla realizzazione di un portale web comune che darà accesso differenziato ai dati, permettendo da una parte grande accessibilità, garantendo dall’altra la sicurezza dei beni schedati.
Il lavoro sugli Authority file ha come premessa il progetto Ecumene: strumenti telematici per la fruizione del patrimonio dei beni culturali della Chiesa Cattolica in Italia con l’obiettivo di realizzare strumenti tecnologici per la fruizione integrata, attraverso il web, di descrizioni afferenti a diversi settori disciplinari del mondo dei beni culturali. Il punto di partenza è stato il confronto dei tracciati delle diverse tipologie dei beni culturali, con conseguente ipotesi di integrazione delle descrizioni relative, riferendosi ad “informazioni di contesto” (persone, enti, luoghi, ecc.). Si è giunti a formulare una ipotesi di modello descrittivo concettuale dei beni culturali a prescindere dall’ambito di appartenenza, mettendo in evidenza caratteristiche trasversali o aggreganti delle descrizioni di oggetti diversi che possono costituire delle relazioni-guida per l’accesso ai dati stessi.
Ecumene costituisce quindi il prototipo del punto di approdo dei diversi progetti di inventariazione, che hanno coinvolto professionalità diverse nel campo storico artistico, architettonico, archivistico, bibliotecario e informatico. Da Ecumene (http//:prototipo.ecumene.it) nascerà il portale che, attraverso la interrogazione cross-domain, consentirà di legare le diverse tipologie dei beni e soddisferà il duplice obiettivo di rispondere alle domande di un’utenza specialistica e suggerire percorsi tematici ad un’utenza meno esperta ed esigente. Tutto ciò anche grazie ad una complessa gestione della profilazione utenti che è stata progettata per allargare quanto più possibile il bacino dei potenziali fruitori.

Speciale catalogazione - pag. 12 [2006 - N.27]

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