Il FAI di nuovo a Ravenna

Dallo scorso autunno è presente a Ravenna una nuova delegazione provinciale del Fondo per l’Ambiente Italiano

Claudia Bassi - Capo Delegazione FAI di Ravenna

Da alcuni mesi il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) è tornato a Ravenna, dove mancava da più di un anno: nello scorso autunno una nuova delegazione provinciale si è infatti costituita nella nostra città.
Ne è a capo Claudia Bassi Angelini e ne fanno parte Maria Grazia Antoniacci, Claudia Baldini, Gian Luca Bandini, Alessandra Benini, Nadia Ceroni, Antonia Gentili, Claudia Giuliani, Giancarlo Pasi, Fedora Savini, Massimo Silei.
Fondato nel 1975 da Giulia Maria Mozzoni Crespi, che da allora ne è Presidente, il Fondo per l’Ambiente Italiano ha infatti come “scopo esclusivo l’educazione e l’istruzione della collettività alla difesa dell’ambiente e del patrimonio artistico e monumentale” e possiede e gestisce beni di grandissimo valore (ricevuti per donazione, eredità o comodato), li restaura e li apre al pubblico. Oggi in Italia sono 36 i Beni sotto la sua tutela che sono tornati ad essere accessibili ai visitatori.
La maggior parte dei finanziamenti per i costosissimi lavori di restauro e di mantenimento proviene al FAI dalle iscrizioni (attualmente gli aderenti sono più di 70.000) ma - affinché il FAI possa continuare la sua missione - è necessario che i suoi affiliati continuino ad aumentare. L’attività dei volontari delle delegazioni provinciali è pertanto rivolta ad ampliare i consensi del FAI, sensibilizzando la cittadinanza ai suoi valori e divulgandone i propositi, un obiettivo perseguito con tenacia anche dalla nuova delegazione FAI di Ravenna, che in questi mesi si è ripetutamente segnalata per le sue iniziative in campo culturale.
Basti ricordare il convegno del dicembre scorso La selva antica di Ravenna a cento anni dalla legge Rava, in occasione del centenario della legge Rava per la tutela delle pinete ravennati. Organizzato in collaborazione con l’Università di Bologna – Polo scientifico didattico di Ravenna, il convegno ha suscitato l’interesse degli studiosi e della cittadinanza, tanto che nel prossimo autunno ne verranno pubblicati gli Atti.
Di grande interesse anche le conferenze sul tema del mosaico svolte in aprile (relatori Linda Kniffitz, Curatrice del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, e Claudio Spadoni, Direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna), per non parlare del successo registrato dalla Giornata di Primavera del 25 e 26 marzo, l’evento più importante del FAI, che si svolge su tutto il territorio nazionale e che si propone di aprire al pubblico beni solitamente chiusi. La delegazione di Ravenna, che ha organizzato un Itinerario barocco per chiese ravennati (tre delle quali di difficile accesso), ha visto l’afflusso di oltre 3000 visitatori.
Né va dimenticata l’attività interna della Delegazione, come gli incontri conviviali e le “serate FAI” finalizzate a conoscere meglio i restauri operati dal FAI, oppure i viaggi, l’ultimo dei quali a Tivoli, dove gli aderenti hanno potuto ammirare anche Villa Gregoriana, lo straordinario Parco restituito al pubblico nel 2005 grazie ai restauri del FAI, che ne ha la tutela. Un’attività che in pochi mesi ha fatto registrare un considerevole aumento delle iscrizioni (la delegazione FAI di Ravenna conta oggi 380 aderenti) e che si intensificherà nel prossimo anno (per informazioni: tel. 0544 460208; claudiabassi.fai@libero.it).

La pagina della Valorizzazione - pag. 17 [2006 - N.26]

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