Santi Banchieri Re

Il secolo d’oro di Ravenna e i suoi protagonisti sono l’oggetto di studio della nuova mostra allestita nella chiesa di San Nicolò a Ravenna

Raffaella Branzi Maltoni - Ufficio Stampa Fondazione RavennaAntica

Capitale del mosaico e snodo fondamentale dell’arte paleocristiana, Ravenna rende omaggio al suo secolo d’oro, con una grande mostra e con la riscoperta di San Severo.
Santi Banchieri Re – Ravenna e Classe nel VI secolo, San Severo il tempio ritrovato è il titolo dell’evento proposto da RavennAntica e dal Comune di Ravenna nella splendida cornice del complesso di San Nicolò. La mostra è curata dal grande medievalista Carlo Bertelli e da Andrea Augenti, docente di Archeologia Medievale all’Università di Bologna. L’esposizione illustra gli anni che segnano il tramonto del Regno dei Goti e il trionfo dei Bizantini, quel VI secolo in cui prende forma il mito di Ravenna. È la fase in cui la città compie un febbrile sforzo per dotarsi di una serie di strutture e monumenti in grado di mostrarla all’altezza del suo nuovo ruolo politico di capitale dei domini di Bisanzio in Italia. Al centro di questo impegno costruttivo ci sono le basiliche: San Vitale e San Michele in Africisco a Ravenna, Sant’Apollinare e San Severo nel vicino porto di Classe.
San Severo, l’ultima delle grandi basiliche del VI secolo, è il fulcro della mostra Santi Banchieri Re. L’operazione culturale di RavennAntica ha permesso, infatti, di riscoprire la figura del vescovo Severo e il suo tempio, e soprattutto di riportare alla luce i bellissimi mosaici pavimentali originali della chiesa. Dopo decenni di oblio, grazie a un’importante opera di recupero condotta a Ravenna sotto la direzione di Paolo Racagni, coordinatore scientifico del restauro, i mosaici di San Severo tornano a splendere e rappresentano un nuovo fulgido esempio dell’arte che ha reso famosa Ravenna nel mondo, con un notevole campionario di motivi decorativi.
La mostra ricostruisce il più ampio contesto geografico - l’area del Mediterraneo - e politico - il mondo bizantino - in cui nasce e s’afferma il mito di Ravenna. Il processo è mostrato attraverso le architetture delle basiliche e l’arte dei mosaici, ma anche con la rappresentazione dei protagonisti dell’epoca: i Vescovi e i Santi, i Banchieri e i Monarchi. Innanzitutto i vescovi Severo, Ecclesio, Ursicino, Massimiano. I Re e gli Imperatori, da Teodorico ad Amalasunta, da Giustiniano a Teodora. Poi Giuliano l’Argentario, il banchiere che finanzia la costruzione delle grandi basiliche.
Accanto ai mosaici di San Severo, Santi Banchieri Re propone altri capolavori dell’arte antica, provenienti dai più importanti musei d’Europa e anche dall’Oriente: tre splendidi mosaici siriani del VI secolo esposti per la prima volta al pubblico italiano; il mosaico della Domus di Via Dogana a Faenza (V secolo); le statue che raffigurano presumibilmente Teodora, Amalasunta e Atalarico; preziosi documenti come il Codice Virgilio Vaticano, il De materia medica di Dioscoride, il dittico del console Boezio e le Complexiones in Epistulas Apostolorum di Cassiodoro. E ancora, vesti preziose e monili, monete delle zecche di Roma, Ravenna, Costantinopoli.
Con questa grande mostra Ravenna racconta e celebra se stessa, la sua vocazione cosmopolita e la sua centralità nella storia dell’arte.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 16 [2006 - N.26]

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