Il potere e la morte

Aristocrazia, guerrieri e simboli in mostra al Museo Civico Archeologico di Verrucchio

Elena Rodriguez - Coordinatrice delle attività del Museo Civico Archeologico di Verrucchio

Un guerriero armato di elmo, scudo e spada in bronzo, con un raffinato mantello in lana sulle spalle, fissato da una fibula in oro: questa suggestiva ricostruzione dà inizio ad un’affascinante mostra, visitabile presso il Museo Civico Archeologico di Verucchio fino al 7 Gennaio 2007 (per informazioni tel. 0541.670222).
Il percorso è incentrato sui molteplici ruoli che competevano alle figure maschili di altissimo rango nell’ambito della comunità villanoviana di Verucchio durante la fase orientalizzante (fine VIII secolo a.C.). La documentazione presa in esame da Patrizia von Eles e dalla sua equipe di studiosi riguarda alcuni corredi funerari maschili venuti in luce durante gli scavi passati (degli anni ’70 e ’80) e nel corso delle più recenti indagini intraprese a partire dal 2005 nella Necropoli Lippi. Tra le sepolture esposte emerge la tomba B/1971 Lippi, la cui struttura a camera è ricostruita in mostra con il suo tavolato di copertura sostenuto da travi appoggiate su pilastri verticali in legno. Al suo interno stava una situla bronzea con i resti del cremato defunto, avvolta in un mantello e chiusa da un coperchio a disco con una complessa decorazione caratterizzata da figure di guerrieri e mostri realizzati con laminette metalliche applicate su un tessuto.
Questi ed altri ricchissimi reperti, insieme ad un originale apparato didascalico, sono articolati in tre sezioni tematiche, che approfondiscono aspetti centrali per il mondo aristocratico ed in particolare per quello maschile: l’abbigliamento, il banchetto, la guerra. Il primo tema è rappresentato non solo dagli oggetti di ornamento – tra cui fibule in metalli preziosi e ambra – da applicare sulle vesti, ma anche da un raffinatissimo abito in lana che proviene dalla Tomba B/1971 Lippi, e che è stato restaurato – come gli atri reperti tessili verucchiesi – grazie alla collaborazione con Annemarie Stauffer della Fachhochschule di Köln. Le ricerche hanno permesso di ricostruirne la forma (rettangolare con due lati a margine curvilineo), la tintura originaria (con un pigmento blu) e la complessa tecnica di tessitura: indizi questi che alludono ad un uso cerimoniale della veste.
Anche il banchetto rientra nel cerimoniale aristocratico e lo testimoniano i preziosi accessori esposti: da un lato il vasellame ceramico e bronzeo – con decorazioni anche dipinte – con contenitori per la conservazione, la preparazione e il consumo di cibi e bevande, che componevano ricchi servizi da mensa; dall’altro lato gli splendidi arredi in legno, provenienti dalle più prestigiose sepolture, tra cui un tavolino tripode con gambe caratterizzate da una decorazione plastica con rappresentazioni di animali fantastici e figure umane stilizzate. Si tratta di manufatti che, insieme ai troni e poggiapiedi già noti a Verucchio, sottolineano l’altissimo livello raggiunto dall’artigianato locale, ispirato a modelli dell’Etruria tirrenica e del vicino oriente.
Altro tema connesso alla sfera maschile della comunità villanoviana è quello della guerra, documentato dalla presenza nelle sepolture verucchiesi di armi da offesa e da difesa – spade, lance, coltelli, elmi, scudi – che nella quantità e nella raffinatezza delle loro fogge e decorazioni sottolineano la funzione dei guerrieri, ma riflettono anche il prestigio sociale proprio di un numero più ristretto di individui. Simboli del rango elevato sono anche i resti di carri e delle bardature, che facevano parte dei corredi e ai quali dovevano essere pertinenti funzioni connesse al rituale funebre.
Il percorso espositivo prosegue nella Sala del Trono (già parte principale del Museo), con il corredo della Tomba 89/1972 Lippi, il cui straordinario stato di conservazione offre una sintesi eccezionale delle forme di manifestazione del potere – che si esplicava a livello civile, militare ma anche religioso – esercitato da questo e da altri individui di altissimo rango.
Gli straordinari oggetti che formano tutti questi complessi corredi funerari spiccano per la loro qualità e raffinatezza e per i molteplici significati di cui sono intrisi, che alludono al prestigio sociale dei defunti, ai ruoli da essi pertinenti, ma che sembrano anche evocare l’ideologia legata al ciclo della vita e della morte, simbolicamente rappresentata dalle numerose presenze mostruose che accompagnano queste manifestazioni funerarie.

La pagina del Sistema Museale della Provincia di Rimini - pag. 5 [2006 - N.26]

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