Un piano per i musei

Il Piano Museale Provinciale come strumento di programmazione e di crescita

Eloisa Gennaro - Responsabile U.O. Beni Culturali della Provincia di Ravenna

Il 22 febbraio la Giunta Provinciale ha approvato i progetti e gli interventi del Piano museale per l’anno 2006, terzo e ultimo stralcio del Piano Provinciale 2004-2006; in attesa delle nuove linee guida regionali in materia, è questa un’occasione per tracciare un breve profilo di uno strumento quale il Piano museale, analizzando – seppure in maniera estremamente sintetica – l’impatto che ha avuto sul territorio in questi sei anni di vita.
Introdotto dalla L.R. 24 marzo 2000, n. 18 che disciplina biblioteche, archivi, musei e beni culturali, il Piano museale è approvato annualmente dalla Provincia in conformità al programma poliennale regionale, tramite concertazione con i Comuni e previo parere dell’IBC. Il Piano contiene sia le iniziative che la Provincia e i musei intendono realizzare, con indicazione delle risorse messe a disposizione, sia le proposte relative agli interventi di competenza dell’IBC in materia di catalogazione e restauro dei beni museali.
Più precisamente, i Piani annualmente redatti dalla Provincia mettono in campo cinque risorse diverse (per quanto riguarda l’entità delle prime tre voci vedi grafico n. 1):
- finanziamento con fondi provinciali dei progetti presentati dai musei;
- fondi regionali trasferiti alla Provincia e da questa distribuiti tra i progetti presentati dai musei;
- interventi diretti della Provincia con fondi propri, a beneficio della rete museale nel suo complesso;
- quota di finanziamento a carico dei singoli musei pubblici e privati convenzionati;
- proposte di intervento diretto dell’IBC.
Grazie a tali risorse, il Piano persegue gli obiettivi innovativi promossi dalla legge regionale, da un lato favorendo una maggiore organicità degli interventi in fase di programmazione, dall’altro, incentivando la riqualificazione delle istituzioni museali attraverso l’individuazione e l’applicazione di alcuni standard di qualità.
Se il 2000 può considerarsi un anno sperimentale, a seguito alle linee di indirizzo per il triennio 2001-2003 emanate dalle Regione, il Piano diviene, a partire dal 2001, un utile strumento di programmazione che permette alla Provincia di svolgere efficacemente il ruolo di ente di coordinamento e di promotore dello sviluppo delle realtà culturali locali; un ruolo che si può particolarmente apprezzare in un territorio come quello ravennate, in cui il patrimonio museale è caratterizzato da un altissimo tasso di frammentazione.
È appena il caso di ricordare che la Provincia di Ravenna ha messo in rete ben 37 musei presenti sul territorio proprio al fine di valorizzare al meglio questo ricco patrimonio in una logica di sistema, sfruttando appieno le possibili sinergie tra strumenti e risorse disponibili. Grazie a frequenti occasioni di confronto con i musei aderenti alla rete e ad una costante azione di consulenza e di supporto, la Provincia – in attuazione delle linee guida regionali – è riuscita in questi anni a realizzare un quadro chiaro ed organico dei fabbisogni, delle eccellenze e delle criticità, assicurando una maggiore qualificazione in fase di pianificazione ed attuazione degli interventi nonché convogliando sul territorio sempre maggiori risorse (come sottolineato dalla stessa L.R. 18/2000).
I Piani Museali predisposti dal 2000 ad oggi hanno costantemente previsto sia la realizzazione di progetti di sistema sia l’assegnazione di contributi ai progetti presentati dai musei del territorio; i fondi provinciali e regionali, nonostante i vincoli crescenti di natura finanziaria, hanno contribuito in misura significativa al miglioramento dei servizi offerti dai musei ponendosi essenzialmente due obiettivi fondamentali:
- il potenziamento delle strutture e dei servizi al pubblico, al fine di supportare i musei del Sistema nell’adozione degli standard di qualità;
- lo sviluppo del Sistema Museale Provinciale ed il rafforzamento del legame tra musei e territorio.
Gli interventi direttamente gestiti dalla Provincia sono stati finalizzati soprattutto al potenziamento della strumentazione tecnologica e dell’automazione dei musei nonché alle iniziative di comunicazione e di promozione che mirano a valorizzare i musei del Sistema. Nel primo caso ricordiamo il progetto “Musei in rete”, che ha dotato i musei di varia strumentazione tecnologica, e il progetto sperimentale “Camus” di navigazione virtuale dedicato alle pinacoteche dei tre comprensori territoriali, ultimamente implementato prevedendo percorsi sempre più curati nella loro realizzazione in altri musei della rete provinciale. Nel secondo caso ricordiamo il progetto “Aule didattiche” e il progetto “Audioguide”.
Gli interventi dei singoli musei sono stati rivolti primariamente all’adeguamento strutturale delle sedi (in particolare quelle di pregio storico-artistico), alla messa in sicurezza degli impianti, all’allestimento di sale espositive e di aule didattiche, agli interventi volti a migliorare l’informazione e l’accoglienza al pubblico, ai progetti e studi di fattibilità, all’abbattimento di barriere architettoniche.
Il grafico (n. 2) aiuta a visualizzare il numero degli interventi realizzati, relativamente alle diverse tipologie di investimenti previsti nei Piani negli anni 2000-2006. Come si vede, le priorità sono rappresentate dagli interventi per gli allestimenti espositivi e per la messa a norma degli impianti. D’altra parte, gli interventi strutturali sulle sedi hanno permesso l’apertura di musei come la Pinacoteca Comunale di Faenza, il Museo Civico di Russi, il Museo del Castello di Bagnara di Romagna, il Centro Culturale Venturini di Massa Lombarda e altri ancora.
Va sottolineato come nella nostra provincia la valorizzazione del patrimonio museale sia un valore fortemente sentito, nonostante i tagli ai bilanci degli Enti locali: è sempre di norma alto il numero dei musei che partecipa agli incontri di concertazione con Provincia e Regione in vista della predisposizione dei Piani; sono musei di proprietà di enti pubblici o di privati convenzionati, distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio provinciale e spesso caratterizzati dalle limitate dimensioni.
Occorre precisare che negli ultimi anni non tutti i progetti hanno trovato un diretto contributo finanziario nell’ambito del Piano; si è infatti tenuto conto del vincolo imposto dalla legge 350/2003 in base alla quale non è possibile trasferire risorse derivanti da indebitamento a favore dei musei privati, a sostegno dei quali, però, sono state previste alcune azioni di sistema per migliorare i servizi al pubblico, la didattica e la valorizzazione delle raccolte.
Ricordiamo infine le tipologie d’intervento da parte dell’IBC, ovvero la catalogazione e il restauro dei beni museali. A partire dal 2000 le proposte avanzate dai musei sono state in totale 65 per la catalogazione e 50 per il restauro; molteplici sono stati gli interventi sul territorio provinciale posti in atto dall’IBC per i progetti ritenuti prioritari (su alcuni degli interventi di restauro effettuati si dà conto a pag. 4 della rivista).
In questi anni la Provincia di Ravenna ha supportato gli enti del territorio nel difficile percorso di sviluppo e di valorizzazione delle istituzioni museali, segnatamente quelle di minori dimensioni; in particolare, si è cercato di portare tutte le istituzioni ad un livello minimo omogeneo, nell’ambito di un processo di crescita progressiva e integrata di tutte le realtà culturali. È aumentato il numero dei musei aderenti al Sistema, a dimostrazione del crescente interesse verso la rete museale provinciale; gli indicatori di qualità mostrano che grazie ad un maggior coordinamento si possono intensificare le iniziative congiunte, a beneficio di tutti i musei; in tal modo, è stato possibile elevare gradualmente il numero complessivo dei visitatori. Tutto ciò compatibilmente con le risorse disponibili, in un quadro complessivo entrato purtroppo in sofferenza.
In prospettiva, appare evidente che per un ulteriore salto di qualità serve realizzare alcune condizioni quali la definizione a livello politico di un programma condiviso di potenziamento e di maggiore integrazione delle iniziative, sia di valorizzazione che di investimento, e la ricerca di fonti di finanziamento adeguate, pubbliche e private, nella consapevolezza che in una congiuntura economica difficile come quella attuale è indispensabile unire le forze e focalizzare l’attenzione su alcune priorità da individuare in area vasta.
In ultima analisi, si rende ancor più necessario mettere in rete le energie, le risorse, le idee.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 16 [2006 - N.25]

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