Le storie dipinte di Nicolò dell'Abate

Il Foro Boario di Modena dal 20 marzo al 19 giugno ospita la mostra “Nicolò dell’Abate. Storie dipinte nella pittura del Cinquecento tra Modena e Fontainebleau”

Servizio Cultura del Comune di Modena

Si apre al Foro Boario di Modena una mostra che presenta il complesso delle opere di Nicolò dell'Abate, ricostruisce la sua formazione e ne contestualizza l’attività, indaga le influenze culturali e stilistiche nell’ambito della pittura emiliana dei primi decenni del Cinquecento e documenta la fortuna dei temi paesaggistici, mitologici e narrativi da lui trattati, nonché la sua influenza sulla Scuola di Fontainebleau.
Nicolò dell’Abate nasce a Modena, probabilmente nel 1509, e nel 1539 è già un artista famoso, che si distingue nella decorazione ad affresco di carattere profano e cortese. Tra il 1548 e il 1552 è attivo a Bologna, dove realizza splendidi cicli di affreschi in Palazzo Torfanini e Palazzo Poggi. In seguito si trasferisce in Francia, chiamato probabilmente dal Primaticcio, con il quale collabora a Fontainebleau. Il lungo periodo francese è denso d’impegni: disegna smalti, arazzi, apparati effimeri, dipinge a Parigi e in altre residenze nobiliari. Muore probabilmente nel 1571.
L’esposizione documenta in primo luogo il periodo italiano dell’artista. Alcuni dipinti e disegni autografi, provenienti principalmente dal Cabinet des Dessins del Louvre, copie e incisioni tratte da opere perdute presentano il periodo francese. Ampia la sezione dedicata all’ambiente artistico emiliano tra il 1510 e il 1540 con opere di Gian Gherardo dalle Catene, Garofalo, Dosso Dossi, Begarelli e quella che illustra la lezione dei maestri con opere di confronto appartenenti ad artisti notissimi quali Correggio e Parmigianino, Pordenone e Girolamo da Carpi.
Molto importante anche il rapporto con l’incisione, nuovo efficace mezzo di diffusione delle novità in campo artistico, in primo luogo della lezione di Raffaello. La mostra propone anche una sezione dedicata alla fortuna dell’artista tra il XVII e il XIX secolo, con opere di Lavinia Fontana, Scarsellino, Guercino, Mastelletta, Donato Creti.
Integra il percorso espositivo un itinerario storico artistico che abbraccia i luoghi emiliani in cui è stato attivo Nicolò dell’Abate, sensibile interprete della Maniera Italiana. Il percorso consente di ammirare le opere dell’artista ancora in situ e di visitare le residenze signorili, castelli e palazzi, che nel Cinquecento dominano il territorio dei Pio di Savoia, dei principi Meli Lupi, della famiglia Sanvitale, dei Boiardo. L’itinerario, che si snoda tra Modena, Bologna e i territori reggiani e parmensi, permette di immergersi nella raffinata cultura umanistica ed artistica del Cinquecento e di collocare il maestro emiliano in un ambiente ricco di spunti e di stimoli letterari. I poemi di Virgilio, del Boiardo e dell’Ariosto divengono con Nicolò storie dipinte, splendidi cicli pittorici da scoprire e riscoprire comparandoli con le opere dei maestri che sono stati per lui punto di riferimento.
La mostra, curata dal Museo Civico d’Arte di Modena, segue i seguenti orari: 10-13 e 16-19 feriali; 10-19 sabato domenica e festivi; chiuso il lunedì; aperto il 28 marzo, il 1 maggio e il 2 giugno. Col biglietto d’ingresso è possibile visitare anche la Gallerie Estense. Per ulteriori informazioni info@nicolodellabate.it e www.nicolodellabate.it.

La pagina del Sistema Museale dalla Provincia di Modena - pag. 6 [2005 - N.22]

[indietro]