100 capolavori, 100 giochi

A Ravenna, Faenza, Bagnacavallo una mostra per far giocare con le opere d’arte i "bambini" dai 5 ai 90 anni

Claudio Cavalli - Gruppo Clac

La mostra attiva 100 capolavori, 100 giochi si è da poco conclusa. Promossa dalla Provincia di Ravenna è stata presentata al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza dal 6 al 13 ottobre, alla Pinacoteca Comunale di Ravenna dal 16 ottobre al 2 novembre, alle Cappuccine di Bagnacavallo dal 7 al 17 novembre ed ha visto una partecipazione da “tutto esaurito” di migliaia di bambini e ragazzi delle tre fasce d’età a cui era indirizzata, 5-7 anni, 8-11 e 12-14, di insegnanti e, nei sabati e domeniche, di intere famiglie, nonni compresi. I giudizi e gli apprezzamenti sono stati lusinghieri; dove è stato proposto il libro per le firme come nel caso della Pinacoteca Comunale di Ravenna le dichiarazioni scritte sottolineano gli aspetti di sorpresa, divertimento: "davvero originale", "questo è un bel modo di avvicinare all’arte" e via di questo passo. Le richieste di partecipazione sono state così alte che non si è riusciti ad accoglierle tutte: ma potranno esserci altre occasioni in futuro. Per l’occasione Claudio Cavalli e Lucietta Godi, ideatori della mostra, hanno realizzato anche giochi mirati su opere d’arte presenti nei musei del territorio: a Faenza per esempio alcune ceramiche facevano parte dei giochi sulle nature morte e sulla luce, a Ravenna la Crocifissione del Vivarini della Pinacoteca comunale è stata proposta in forma di gioco poetico su diverse inquadrature, a Bagnacavallo i quadri di Enzo Morelli sono stati occasione di un gioco sui paesaggi. Abbiamo visto brillare spesso gli occhi di bambini e ragazzi, segno della loro partecipazione anche emotiva e attenta a cogliere ogni opportunità che la mostra offriva; in effetti l’attenzione alle regole di giochi insoliti, lo spirito ludico, il piacere nell’agire, sono stati il segnale della validità e dell’efficacia di questo tipo di avvicinamento all’arte che li ha coinvolti nella percezione visiva, nella manipolazione, nella partecipazione teatrale, nell’uso dei linguaggi fotografico e televisivo. L’esperienza di 100 capolavori, 100 giochi dunque, con le sue modalità intriganti di scoprire l’arte, contribuisce a guardare il patrimonio artistico presente nel territorio con occhi più attenti, con spirito ludico e di curiosità. La durata delle visite nella maggioranza dei casi è stata superiore a quella programmata: con i bambini di 5-6 anni siamo arrivati spesso ad un’ora e mezza; per gli altri a due ore e oltre. E senza intervalli, ricreazioni, merendine. Alla domenica diversi ragazzi che già erano venuti con la classe durante la settimana si sono presentati con i loro genitori. Anche gli over 65 anni, in alcuni casi venuti in gruppo, hanno trovato stupori, curiosità e un modo di guardare l’arte in maniera famigliare e intrigante. L’esperienza nel suo insieme sottolinea infine una domanda significativa di innovazione comunicativa, educativa e di valorizzazione del patrimonio artistico. L’interesse e la passione che hanno seguito la mostra e il corso di aggiornamento per insegnanti ci sembrano un bel segno: vale la pena investire in progetti e formazione professionale che consenta di avere future generazioni più attente, sensibili e capaci di valorizzare anche economicamente il proprio patrimonio artistico.

Speciale didattica museale - pag. 13 [2002 - N.15]

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