Il Palazzo dei Pio a Carpi tra museo e città

Gli interventi di restauro e riallestimento del Museo Civico hanno dato vita a due percorsi distinti ma ben integrati tra loro

Manuela Rossi - Direttrice dei Musei Civici di Carpi

Gli interventi di restauro, terminati nell'autunno del 1998, alle sale dei due appartamenti rinascimentali hanno portato all'apertura stagionale del Museo civico (appartamento nobile) e del Museo della Xilografia (appartamento inferiore) fino al 2002, quando sono partiti gli interventi alle sale dell'appartamento nobile; nel marzo 2003 sono iniziati i lavori al cortile d'onore e alle logge in funzione del nuovo allestimento museale.
Il progetto di allestimento nasce da un profondo ripensamento del museo stesso, sia nell'ottica più generale di aggiornamento del museo carpigiano alle regole della museografia moderna, sia nella dimensione più locale di adeguamento di un'istituzione vecchia di cent'anni da sempre collocata in un edificio (o meglio nella parte più prestigiosa di esso, il piano nobile del palazzo dei Pio) che negli ultimi dieci-quindici anni ha visto mutare spazi e destinazioni come mai dalla nascita del museo. Partendo da questa situazione, negli ultimi due anni in particolare sono intervenuti due elementi che hanno ulteriormente contribuito a definire le idee e il progetto: lo studio di Giuseppe Gherpelli e l'assegnazione del progetto di recupero e allestimento allo studio Natalini di Firenze.
Sono stati pensati due percorsi principali che si intersecano pur mantenendo una loro autonomia: il percorso del piano nobile e quello del museo della città. Due spazi e due concetti diversi di museo che si completano a vicenda nel fornire informazioni e conoscenza non più solamente sui due aspetti fin qui analizzati (palazzo dei Pio e collezione museale) ma su un terzo, la città, che ora trova finalmente riflesso ed espressione e motivi di ricerca e approfondimento. Il percorso del piano nobile parte dalla loggia di primo ordine, luogo di accesso alle diverse sedi espositive e punto di informazione e di integrazione dei percorsi del palazzo e dei musei stessi. La loggia è anche elemento forte di rapporto con la piazza e la città, attraverso la terrazza sulla torre dell'Orologio e la sala attigua, nella quale saranno esposte una decina di mappe antiche della città, in un ideale raccordo tra l'interno e l'esterno.
Dalla loggia si accede a tre aree espositive: l'appartamento nobile, le cui sale ospiteranno i materiali quattro-cinquecenteschi relativi al Rinascimento a Carpi; l'appartamento inferiore, destinato a sede espositiva temporanea; le sale dell'aggiunzione estense, in cui verrà sistemato il Museo della Xilografia. Infine dalla loggia sud si accede a due sale rinascimentali e alle cosiddette sale del vescovo (ora occupate dalla Biblioteca) che saranno destinate a pinacoteca. Il piano nobile risulta quindi lo spazio in cui sono collocati i nuclei di pregio della collezione museale, che si integrano alla perfezione con gli spazi nobili nei quali sono esposti. La loggia del secondo ordine diventa la sede del Museo della Città. Con questa denominazione si intende un percorso che attraversa la storia del territorio carpigiano dai primi insediamenti terramaricoli (XVI sec. a.C.) fino al secolo scorso, tracciandone lo sviluppo ambientale, istituzionale, socio-economico, culturale e urbanistico.
Il percorso si sviluppa nei seguenti temi: per la fase pre-urbana, le terramare, l'età del ferro, l'occupazione romana, il tardo antico e la fondazione della città; per la fase delle signorie, dal XI secolo ai Pio, le attività artigianali, i personaggi, le architetture, la corte rinascimentale, Aldo Manuzio e la stampa; per il periodo estense, dalla metà '500 al Risorgimento, la produzione della scagliola e le figure di Ciro Menotti e Manfredo Fanti, nel più ampio contesto urbano di sviluppo economico legato alla lavorazione del truciolo. Nella loggia sud sono stati trattati temi relativi alla storia del Novecento: un approfondimento sulla lavorazione del truciolo; uno spazio dedicato alla civiltà contadina; un passaggio (una sorta di tunnel) sulla Resistenza, il dopoguerra e il boom industriale. Nell'angolo nord ovest del palazzo sarà esposta parte del materiale della donazione Degoli. Oltre agli spazi espositivi sono presenti book shop, laboratori didattici, sala studio, biblioteca e spazio conferenze.

La pagina del Sistema Museale dalla Provincia di Modena - pag. 6 [2004 - N.19]

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