Raffaele Bendandi

Il sismologo autodidatta faentino che la fantasia popolare definì "l'uomo dei terremoti"

Gian Paolo Costa - Responsabile del Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza

Raffaele Bendandi? Un uomo, un autodidatta o (forse meglio) un self-made scientist, che inseguì un sogno, con tenacia e, perché no, con metodo scientifico: prevedere i terremoti. Sogno rimasto, ad oggi, tale. Questo, in estrema sintesi, il Raffaele Bendandi "ricercatore". Molto più articolato, complesso e, per certi versi, accattivante, il Raffaele Bendandi "personaggio", sintetizzato da/in queste parole di un collega di chi scrive (membro della redazione di codesta rivista del Sistema Museale ravennate), apparse sulle pagine del secondo volume di Romagna - vicende e protagonisti (tre ponderose miscellanee a cura di Claudio Marabini e Walter Della Monica): "[...] Non è questa la sede per approfondire il discorso su Bendandi, ma sta di fatto che tutta la sua opera andrebbe riletta in una chiave scientifica alla ricerca delle sue teorie che meritano comunque rispetto e attenzione. La precisione delle previsioni bendandiane, infatti, è talmente esatta da non poter essere considerata pura coincidenza [...]". Il sismologo Bendandi è da sempre avvolto da questa densa coltre di nebbia (un tempo novembrina!) che lascia (lasciava?) filtrare tre fioche luci, ricorrenti punti fermi nella vexata quaestio del "Bendandi previsore": "... non è questa la sede ...", "... la sua opera [??!] andrebbe riletta ...", "... la precisione delle previsioni bendandiane (quali?) ...". Raffaele Bendandi nasce a Faenza il 17 ottobre 1893 nel quartiere periferico tradizionalmente denominato Filanda Vecchia e si spegne, solo (viene trovato, già morto, riverso sul pavimento), nella sua casa-osservatorio in via Manara 17, il 1° novembre 1979. In questa vecchia, tipica casa a schiera del centro storico di Faenza, fin dagli anni Venti, Bendandi aveva allestito un Osservatorio Geodinamico e qui realizzava sismografi, ad uso del Suo Osservatorio o destinati alla vendita: su di una targhetta metallica apposta sulla custodia lignea di un sismografo da lui costruito è inciso: MICROSISMOGRAFO REGISTRATORE "RABEN" [Raffaele Bendandi] (OSSERVATORIO BENDANDI) CONCESSIONARIO ESCLUSIVO ITALIA ED ESTERO · PIROTTI M. E FIGLIO - BOLOGNA. Circa l'origine della sua passione per la sismologia è lo stesso Bendandi a metterla in relazione con il catastrofico terremoto che distrusse Messina il 28 dicembre 1908; sul "Corriere Italiano" del 22 gennaio 1924 compare un'intervista a Raffaele Bendandi, (Uomini del giorno:R. Bendandi. A colloquio col falegname-sismologo): "… Fin dai primi anni della giovinezza - egli dice - sono stato appassionato cultore delle scienze fisiche; ma nel 1908, e precisamente subito dopo il tremendo disastro messinese, mi dedicai esclusivamente ai terremoti…". Dotato di una innata abilità manuale Bendandi affronta il suo percorso di appassionato con metodo scientifico: prende a costruire sismografi e si dota, via via, di una ricca biblioteca specifica. È un abilissimo promoter del proprio Osservatorio ed oggi della sua attività, oltre agli "appunti di lavoro" manoscritti assai raffinati, rimane una ricca corrispondenza, attualmente al vaglio accurato di Paola Lagorio, presidente de La Bendandiana, e di Graziano Ferrari (di S.G.A./Storia Geofisica Ambiente, la Società che ha curato, con l'Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, la redazione dei Cataloghi dei Terremoti che attualmente danno lustro alla Sismologia italiana). Suscita invero molta amarezza verificare come a suo tempo, prima della gestione attuale, gli autonominatisi mentori, contemporanei o post mortem, di Raffaele Bendandi abbiano procurato più danno che lustro alla figura del faentino che prevedeva i terremoti (al quale, comunque, la Sua Città ha intitolato una Scuola Media): l'archivio Bendandi attende ancora un riordino funzionale ad una qualsiasi forma di consultazione, la casa di via Manara è stata pesantemente alterata, diversi strumenti attualmente osservabili in casa Bendandi manomessi e/o arbitrariamente (ri)costruiti... dalla corrispondenza sono spariti i francobolli delle lettere!

Personaggi - pag. 6 [2003 - N.18]

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