L'apertura del Museo Ornitologico

È stata finalmente inaugurata nei locali del Palazzone di Sant'Alberto la nuova sede del museo che contiene la collezione Brandolini, nucleo originale del museo ravennate

Franco Gàbici

Il 24 aprile scorso è stata ufficialmente inaugurata la nuova sede del "Museo ornitologico e di scienze naturali" nel Palazzone di Sant'Alberto, compiendo così un primo importantissimo passo per la valorizzazione delle sue collezioni, in particolare della sezione Brandolini, che costituì il nucleo originale attorno al quale andò crescendo e sviluppandosi il museo in questi ultimi trent'anni, da quando cioè le sorelle di Brandolini decisero di lasciare al Comune di Ravenna la collezione ornitologica del fratello, il cui primo esemplare (un pettirosso) risale all'11 novembre del 1906. Dalla sede della "Loggetta Lombardesca", dove il museo ebbe il suo spazio fin dai primi anni Settanta del secolo scorso, il Museo trasoloca in periferia, per essere inserito in un contesto più affine alle sue collezioni. Un Museo, infatti, non deve essere considerato una "cattedrale nel deserto", ma una struttura che in qualche modo si inserisca nel contesto di un territorio del quale vuole essere innanzittutto storia, documentazione e lettura. E il Palazzone di Sant'Alberto, che sorge proprio all'ingresso del Parco del Delta del Po, sembra costituire la sede naturale per ospitare un patrimonio faunistico che ha il suo habitat proprio in queste zone. Il progetto del riallestimento del Museo prevede l'utilizzazione di tutto il "Palazzone" come spazio espositivo e della ex scuola elementare come deposito e magazzino. Ci sarà spazio, dunque, per la rotazione delle collezioni, in modo da fare assumere al Museo non un aspetto "ingessato", ma una fisionomia variabile che si inserisce in una programmazione articolata. Al momento si è proceduto all'allestimento di alcuni "segmenti", il primo dei quali contiene una grande vetrina di dieci metri per gli uccelli di grandi dimensioni e alcune vetrine a parete per i passeriformi. Un secondo segmento è dedicato allo sviluppo dell'ornitologia con particolare attenzione all'opera di Alfredo Brandolini. Si passa quindi alla storia della nidificazione dove si possono ammirare alcune interessanti ricostruzioni. Di grande effetto la ricostruzione del nido di una cicogna, costruito all'estremità di un camino. Nel quarto segmento sono state esposte le collezioni delle farfalle e delle conchiglie, mentre i restanti spazi saranno destinate agli uffici, al laboratorio del tassidermista, alle attività didattiche e alla biblioteca, che fa parte integrante del corpus del Museo e che sarà ospitata nella suggestiva "sala del camino" utilizzando le scaffalature originali donate al Comune dalle sorelle Brandolini. La biblioteca, costituita da circa cinquemila volumi e opuscoli, nacque come supporto allo studio e alla catalogazione delle collezioni, ma fu costituita anche con lo spirito del raffinato bibliofilo, come stanno a dimostrare le undici preziose "cinquecentine", fra le quali va ricordata la Storia naturale di Plinio, il Libro del modo di conoscere di Federico Giorgi e libri sulla caccia decorati da bellissime incisioni.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 17 [2003 - N.17]

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