Ruolo e funzione della prima Soprintendenza d'Italia

Arch. Anna Maria Iannucci - Soprintendente per i Beni Ambientali e Archittetonici di Ravenna

La Soprintendenza di Ravenna nasce, prima in Italia, con il R.D.N.496 del 2.12.1897. Il suo primo soprintendente fu Corrado ricci(che poi diventerà Direttore generale alle Antichità e Belle Arti), egli dette inizio ai restauri storici dei monumenti tardo antichi e bizantini della città. Nel 1910 l'Ufficio si trasformerà poi nella Soprintendenza della Romagna di cui saranno direttori Giuseppe Gerola e Ambrogio Annoni, e dopo una serie di vicende istituzionali, acquista dal 1939 l'autonomia con competenza territoriale anche sulla provincia di Ferrara.La Soprintendenza svolge un'azione di conservazione complessa e articolata. Uno dei principali impegni consiste nell'azione di tutela sia ambientale che architettonica sul territorio di competenza, caratterizzato da centri storici e singoli monumenti di altissimo valore storico - artistico e da ambienti naturalistici di eccezionale interesse. Inoltre cura anche la gestione diretta di importanti Musei e Monumenti, l'allestimento di mostre ed esposizioni permanenti e l'attività della Scuola del Restauro del Mosaico.Per quanto riguarda la provincia di Ravenna, fanno capo alla Soprintendenza una serie di monumenti "musealizzati" quali il mausoleo di Teodorico, il Battistero degli Ariani, il Cosiddetto Palazzo di Teodorico(con vasta esposizione di mosaici), la Basilica di S. Apollinare in Classe , ma soprattutto il Museo Nazionale di Ravenna, il maggiore degli istituti dipendenti, la cui nascita (1885) precede la Soprintendenza stessa e con il quale l'Ufficio di Ravenna stabilì fin dall'inizio un legame istituzionale. Il Museo ha la sua prima origine nei materiali raccolti dai monaci camaldolesi presso il monastero di Classe in Ravenna durante il secolo XVIII. La sua sede attuale è il vasto complesso architettonico dell'ex convento benedettino di S. Vitale. Attualmente si presenta come insieme di raccolte di vario tipo, sostanzialmente divisibili in tre settori : il lapidario, i reparti provenienti da scavi, le collezioni, di arte cosiddetta "minore". Nel lapidario, distribuito per la maggior parte nel percorso dei due chiostri rinascimentali, si distinguono in particolar modo le epigrafi e i monumenti funerari d'epoca romana e i marmi bizantini. Fra i reperti di scavo si ricordano soprattutto i materiali provenienti dalla zona del porto di Classe.Le collezioni di arti "minori" comprendono avori, bronzetti e placchette, ceramiche, tessuti, armi e armature, e più di 200 icone principalmente di scuola detta "cretese veneziana". Di rielievo è pure la collezione numismatica, con esempi di monetazione romana e bizantina.IL Museo di Ravenna è quindi una realtà complessa e diversificata, luogo di sperimentazione per attività qualificate restauro, di conoscenza scientifica, di allestimenti ed esperienze di comunicazione didattica.

La Pagina della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ravenna - pag. 3 [1997 - N.0]

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