Curiosità ravennati intorno ai Giubilei del XVII e XVIII secolo

Franco Gabici - Capo Reparto Attività Scientifiche e Museali del Comune di Ravenna

Esiste a Ravenna un documento eccezionale che ricorda il primo Giubileo del 1300. Si tratta di una campana in bronzo, alta circa mezzo metro, che si conserva nel Museo Arcivescovile e che, come si legge nel bordo inferiore, fu donata alla chiesa e all'ospizio di Primaro da Bonifacio VIII, il pontefice che proclamò il primo giubileo della chiesa cattolica. Scrive il Fiandrini nella sua cronaca manoscritta l'anno 1598, alla vigilia del XII Giubileo del 1600: "In quest'anno fu eretta la parrocchia di S. Clemente dell'isola di Primaro. Questa chiesa è assai antica. Ma in luogo discosto e deserto, giace sul lido del Mare Adriatico, lungi da Ravenna 12 miglia. Era nei tempi addietro Ospitale, fabbricato dai ravennati in benefizio di quelli che portavansi a visitare i luoghi santi di Roma. Sussisteva ancora ai tempi dell'arcivescovo Simeone, che finì di reggere la chiesa ravennate nell'anno 1228 - dopo quel tempo mancò affatto". In realtà la chiesa con l'annesso ospizio esisteva anche in tempi successivi, come testimonia il dono della campana da parte di Bonifacio VIII. La chiesa di Primaro, della quale oggi non resta più alcuna traccia, si trovava proprio su uno dei percorsi devozionali che conducevano a Roma e che prevedevano fermate a Pomposa, Comacchio, Primaro e ovviamente Ravenna. Un'altra curiosità è legata all'antica basilica vaticana, distrutta per consentire la costruzione di San Pietro, la basilica giubilare per eccellenza. Una delle sue cinque porte, ognuna delle quali contrassegnata da un nome, era chiamata "ravenniana" perché, come scrive Armando Ravaglioli in Roma romagnola: "destinata, forse per evitare litigi, al passaggio del trasteverini, i quali erano definiti insieme con i transpadani in genere, ravennati". Nel 1650, anno del XIV Giubileo, molti ravennati, forse anche come atto di ringraziamento per la cessata carestia, si recano a Roma. Annota il Fiandrini nella sua Cronaca manoscritta: "Correndo questo l'anno santo, molti ravennati mossi dalla devozione si portarono a Roma per visitare li luoghi santi". In questo stesso anno vengono tolti dalle pareti della cappella della Madonna Greca in Santa Maria in Porto i voti d'argento e le tavolette dipinte e vengono imbiancate le pareti, annerite "per la gran quantità di lumi accesi". In questo stesso anno il comune e l'arcivescovo autorizzano il cardinale Alderano Cybo a trasferire le ossa di Sant'Apollinare da Classe alla chiesa di San Romualdo. Ancora nel 1650 il cardinale Cybo provvide al restauro della Porta Serrata nella speranza che in futuro venisse chiamata col suo nome, ma in realtà i ravennati continuarono a chiamarla Porta Serrata. Nessuna traccia nella cronaca del Fiandrini del Giubileo del 1700, mentre è ricordato quello straordinario del 1689, anno che fece registrare la caduta della neve alla fine di marzo, due terremoti e scarsità di raccolto: "Alli 6 di ottobre fu creato papa il card. Ottoboni veneziano col nome di Alessandro VIII, e fu applaudita tale elezione nella pubblica piazza con le solite allegrezze". Fra il XVII e il XVIII Giubileo ne furono indetti 11 straordinari. A Ravenna si ha notizia del Giubileo del 1728, indetto dal 18 gennaio al 1 febbraio e "le Chiese da visitarsi secondo la forma di detto Breve saranno la nostra S. Metropolitana, o quella dello Spirito Santo, o S. Apollinare". Particolarmente legato a Ravenna fu il XVIII Giubileo di Clemente XII, un pontefice al quale si deve la diversione dei Fiumi Uniti e la costruzione del "porto Corsini". I Ravennati, in segno di riconoscenza, gli innalzarono sulla pubblica piazza una statua, opera dello scultore Pietro Bracci. La statua, per ordine del Consiglio comunale, fu rimossa nel luglio del 1867. Un documento conservato nell'Archivio storico ricorda anche un giubileo straordinario del 1736, anno in cui a Ravenna viene costruito il Ponte Nuovo sui Fumi Uniti. La prima pietra viene posta il 10 giugno e dopo poco più di sei mesi, il 22 dicembre, la costruzione è terminata. Alla fine dell'anno il convento di San Nicolò ospita il famoso letterato veneziano Apostolo Zeno. Alla vigilia del Giubileo del 1750 l'arcivescovo Guiccioli consacra la nuova basilica Metropolitana e il 28 febbraio 1751, prima domenica di Quaresima, "avendo il Pontefice esteso in forma speciale il giubileo dell'anno santo a tutto il mondo cattolico", l'arcivescovo ordina una solenne processione e "tutti andarono a visitare le quattro chiese destinate, cioè il Duomo, S. Apollinare Nuovo, lo Spirito Santo e S. Domenico". Il Papa aveva prescritto 14 visite a queste chiese, "ma da mons. Arciv. furono ridotte per chi portavasi processionalmente a sole 7 visite". Nel 1775, anno del XIX Giubileo, viene eletto papa, dopo un conclave di quattro mesi, il cesenate Pio VI e per tre sere tutte le campane della città suonano a festa per festeggiare l'evento. Scrive il Fiandrini che in quell'anno "si diede principio a Ravenna a due grandi opere di ornamento di questa città, cioè della facciata di marmo della chiesa di S. Maria in Porto, e delle case in faccia al Monastero di S. Vitale".

Speciale Giubileo - pag. 10 [2000 - N.8]

[indietro]