I 20 anni del Sistema Museale Provinciale: un compleanno sotto silenzio

Claudio Leombroni

Siamo giunti all'ultimo numero del 2017 di Museo in-forma. Per me significa entrare nel quinto anno di direzione della rivista e forse cominciare a riflettere sul bilancio di questa esperienza. Non vorrei però parlare di questo, riservandomi magari di darne conto nel prossimo editoriale. Vorrei invece parlare del Sistema Museale della Provincia di Ravenna, di una esperienza straordinaria duramente colpita dalle scellerate riforme istituzionali avviate e incompiute dal futurismo politico che ha caratterizzato gli ultimi anni della nostra vita pubblica, che quest'anno ha compiuto vent'anni.
Un compleanno importante passato però sotto silenzio, non solo da parte delle istituzioni che ne fanno parte, dai Comuni coinvolti, ma anche dai colleghi. Eppure il nostro Sistema è stato in questi venti anni una esperienza esemplare, citata come best practice non solo da Silvia Bagdadli nel suo fortunato saggio sulle reti museali del 2001, ma anche nel più recente studio finanziato dall'Aspen Institute, a testimonianza di una solida continuità d'azione e di pensiero. Certo, potremmo appellarci alla caducità delle "cose degli uomini" come le chiamava Marc Bloch, ma per le costruzioni dell'uomo, per le organizzazioni, venti anni hanno un significato diverso. Per gli uomini venti anni rappresentano il pieno della giovinezza, ma possono essere anche molto problematici. Forse nessuno meglio di Paul Nizan ha saputo interpretare il malessere dei vent'anni in relazione alla società e alle istituzioni. Nizan era un giovane parigino, laureato all'École normale e compagno di studi di Jean-Paul Sartre e Raymond Aron, che non riusciva a sopportare il mondo che lo circondava, quello della Francia fra anni gli Venti e Trenta del XX secolo. Cercò di fuggire quel mondo convenzionale e distante rifugiandosi ad Aden, ma anche qui però non trovò una umanità̀ autentica o non trovò ciò che cercava. Raccontò tutto questo in un libro e le prime righe sono rimaste nella storia letteraria: "J'avais vingt ans. Je ne laisserai personne dire que c'est le plus bel âge de la vie".
Per una organizzazione è diverso e per il nostro Sistema in venti anni è cambiato il mondo che aveva cercato di interpretare. Nato sulla spinta riformistica degli anni Novanta, supportato dal protagonismo degli enti locali, da idee di decentramento e policentrismo, si è ritrovato a operare negli ultimi anni in una stagione di neocentralismo che ha avuto diverse declinazioni e che nei nostri settori ha generato, ad esempio, la sottrazione - non limpidissima sotto il profilo costituzionale - della tutela dei beni librari alle Regioni e la nascita del Sistema Museale Nazionale, un sogno per tutti i 'museanti' italiani, ma irritualmente istituito nell'ambito di una riforma del Ministero.
Quali sono ora le prospettive del Sistema Museale ravennate? Io credo che le idee alla base del sistema debbano continuare a vivere e che l'esperienza in cui si sono concretate non possa essere abbandonata. Il futuro del sistema, parafrasando Calvino, deve essere, come per un ventenne, oltre il ponte. L'esperienza sistemica ravennate dovrà essere innestata nello spazio istituzionale disegnato dalle ultime riforme e dovrà diventare una risorsa per l'intera organizzazione museale regionale. Le colleghe e i colleghi dovranno essere fieri di questa esperienza che li ha visti protagonisti in tante occasioni o con la quale hanno collaborato. Io ne sono fiero, così come sono fiero di aver lavorato con colleghe che hanno investito nel lavoro della rete il cuore oltre che l'intelligenza: Eloisa Gennaro, Romina Pirraglia, Gioia Boattini, per citare coloro che hanno intersecato la mia vita professionale. Per i colleghi che hanno avuto a che fare con questa ventennale esperienza, per tutti noi, il Sistema Museale Provinciale ci insegna che non dobbiamo smettere di sognare. Come scrisse Jean-Paul Sartre, presentando proprio Aden Arabie di Nizan "non vergognatevi di volere la luna: ne abbiamo bisogno!".


Editoriale - pag. 3 [2017 - N.60]

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