Romagna Monumentale

Un progetto fortemente condiviso dalla comunità politica e scientifica per ricordare l'opera di Rambelli

Claudio Casadio - Direttore Pinacoteca Comunale di Faenza

In una delle mostre dedicate a Rambelli tenutesi in tre diversi sedi nel marzo e aprile scorsi, è stato affermato che l'ultima opera realizzata dall'artista faentino - ovvero il monumento ad Alfredo Oriani - è merito della tenace volontà di Vittorio Sgarbi e Dino Gavina. Di tenace volontà si potrebbe parlare anche per la realizzazione del progetto che ha riunito i Comuni di Brisighella, Faenza e Lugo come capofila, per studiare e ricordare i tre monumenti realizzati da Domenico Rambelli per le tre città.
In realtà più che frutto di tenace volontà il progetto ha avuto una genesi quasi naturale e una evoluzione che, pur non priva di difficoltà, è stata positivamente sempre in crescita. Fin dai primi atti il percorso progettuale denominato Romagna Monumentale, con il collegamento ai tre principali monumenti realizzati da Rambelli nelle città romagnole, ha incontrato consensi senza grandi difficoltà. Il rapporto politico e organizzativo tra i tre Comuni interessati è stato regolato in modo quasi spontaneo e con una veloce approvazione sul piano politico. La parte tecnico-scientifica ha avuto immediato sostegno da parte di Antonio Paolucci e il gruppo di lavoro è stato supportato da vari studiosi, a partire da Orsola Ghetti Baldi che, già quaranta anni fa, avviò ricerche sul lavoro artistico di Rambelli che ancora oggi rimangono fondamentali fonti di documentazione.
Il momento di preparazione della pubblicazione e delle mostre, durato circa un anno, è stato quello che forse ha segnato in modo più significativo l'intero progetto. Per la prima volta tre diverse strutture comunali, abituate a organizzare mostre con specifiche caratteristiche e modalità organizzative, si sono confrontate non solo sul piano scientifico ma anche sugli aspetti concreti legati alla realizzazione dell'evento, dall'allestimento alla promozione, fornendo ognuna il proprio fondamentale contributo.
A rendere possibile questa prima realizzazione sono state fondamentali le indicazioni contenute nelle linee di programma del Piano museale 2016 previste dall'IBC della Regione Emilia-Romagna. Se, precedentemente, esposizioni che hanno coinvolto più Comuni si sono basate principalmente sullo scambio di opere e su un coordinamento della promozione - come avvenne nel 2007 per le celebrazioni dei cento anni dalla morte di Domenico Baccarini con mostre coordinate tra il MAR di Ravenna, il MIC e la Pinacoteca di Faenza, o come è avvenuto in questi ultimi mesi per le mostre sul Decó organizzate ai Musei di San Domenico a Forlì e al MIC di Faenza - in questo caso la collaborazione tra i Comuni è stata piena per tutte le fasi del progetto. Lo dimostrano l'esistenza di materiale promozionale sempre unificato e le soluzioni espositive comuni adottate nelle diverse sedi.
Il risultato è stata una iniziativa che ha ottenuto non solo generali consensi ma soprattutto che ha permesso di esporre una grande quantità di opere di Rambelli, organizzando ben sei diverse mostre, con un uso molto attento dei mezzi organizzativi e con costi contenuti grazie alla collaborazione e all'integrazione dei sistemi che hanno consentito un migliore utilizzo delle risorse e un contenimento delle spese complessive.
Altro importante esito è stato quello di valorizzare il territorio in una dimensione ampia e articolata. Partendo dalla presenza di importanti e specifiche opere si è infatti cercato di esaminare le caratteristiche di ognuna di esse per poi inserirle nel contesto storico-artistico complessivo. Si è così creato un vero e proprio percorso che, se da un lato ha al centro quanto è stato studiato ed esposto - in questo caso il materiale relativo ai tre monumenti di Domenico Rambelli realizzati per Lugo, Faenza e Brisighella -, in realtà è stato costituito da un sistema di reti e relazioni capace di portare altri risultati. Non solo sono stati forniti elementi di documentazione e valutazione più articolati di quanto si sarebbe potuto realizzare dando attenzione a una sola specifica opera, ma è stato possibile fornire elementi per una lettura più generale del periodo storico.
L'augurio, dunque, è che questa prima iniziativa di stretta e piena collaborazione tra Comuni per realizzare importanti eventi culturali non rimanga episodica ma sappia essere trascinatrice di altri progetti.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 23 [2017 - N.58]

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