Fanano, un parco museo nell'appennino modenese

Dai muri, dai parchi, dalle strade del paese, sotto forma di bassorilievi o tuttotondo fa capolino una preziosa collezione d’arte contemporanea legata all’utilizzo della pietra arenaria del luogo

Sara Sargenti - Parco-Museo di Fanano

Il museo all’aperto, inteso come nuova forma espositiva permanente, nasce dall’esigenza di nuovi spazi della scultura contemporanea all’inizio degli anni sessanta, anche se è soprattutto nel decennio successivo che questa idea si sviluppa attraverso installazioni nell’ambiente urbano. Le 220 opere in pietra comprese nel Parco-Museo all’aperto di Fanano sono installate nell’ambiente urbano in modo tale da modificare lo stesso e nel contempo interagire con lui: si crea in questo modo un rapporto molto stretto tra ambiente, arte e popolazione. Dal 1983, anno della prima edizione del Simposio Internazionale di Scultura su Pietra, artisti rappresentanti 45 nazioni di tutto il mondo hanno contribuito a fare di Fanano un importante punto di riferimento per arte e cultura, un richiamo per artisti, critici, appassionati d’arte che possono ammirare le opere che fanno capolino dai muri, dai parchi, dalle strade del paese, sotto forma di bassorilievi o tuttotondo. Fra gli scultori partecipanti possiamo ricordare Ogata, Preminger, Perugini, Massari, Balocchi, Cremoni, Pompili, Dionisi, Filin, Antero e Vecchietti Massacci. Il Parco è stato istituito recentemente, in seguito alla catalogazione e al riordinamento delle numerosissime opere sorte annualmente dalle edizioni del Simposio. Le sculture, oltre a rappresentare una preziosa collezione d’arte contemporanea, costituiscono una testimonianza concreta dello sviluppo della tradizione locale, da sempre legata all’utilizzo della pietra arenaria del luogo. L’arenaria è una roccia sedimentaria costituita da sabbia cementata, e forma l’ossatura dell’Appennino Modenese. Essa presenta caratteristiche varie per ciò che riguarda scolpibilità, resistenza agli agenti atmosferici, granulosità, colore. Le sculture presenti a Fanano sono costituite per lo più da due tipi di arenaria: la Pietra Serena (utilizzata fino al 1993 per i bassorilievi), e l’Arenaria di Fanano, qui estratta in blocchi che hanno dato vita a sculture a tuttotondo. Una raccolta organizzata in tal modo lascia allo spettatore ampia libertà di movimento, la possibilità di crearsi un proprio itinerario all’interno del centro storico, e non solo. Le opere possono infatti essere ammirate anche nelle frazioni vicine a Fanano, quali Lotta, Trentino, Ospitale, Serrazzone, Fellicarolo, Trignano e Canevare, su un territorio di oltre novanta chilometri quadrati. L’itinerario proposto è pensato per studenti della scuola media inferiore e superiore, così come per gli insegnanti e per tutta la cittadinanza. Si tratta di una piccola unità didattica interdisciplinare comprendente scienze naturali, storia delle civiltà di montagna e tecnologia dei materiali di costruzione. Contenuti: cenni di geologia dell’Appennino, erosione delle rocce, l’arenaria come materiale primo per le costruzioni del passato, la riscoperta dell’utilizzo dei materiali naturali, le piccole cave del passato e le loro prospettive, la lavorazione artigianale ed artistica della pietra, il degrado dei manufatti e la loro difesa. Metodi e strumenti: inquadramento in aula con supporto audiovisivo, visita guidata al Parco-Museo della pietra, visita al laboratorio artigianale di lavorazione della pietra. Informazioni e prenotazioni: Associazione per la Promozione Turistica e Culturale di Fanano (tel 0536 68696, fax 0536 66561, www.simposiodifanano.it, e-mail info@simposiodifanano.it).

La pagina del Sistema Museale dalla Provincia di Modena - pag. 8 [2002 - N.13]

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